Marco Bardoscia The Future Is A Tree Tǔk Music 2020
Un generatore di calore umano, di amorevolezza, di energia positiva a iosa e di veracità comunicativa. Questa è la sensazione che suscita l’ascolto di “The Future Is A Tree”, nuova opera discografica partorita dalla disarmante sensibilità del sopraffino contrabbassista e compositore Marco Bardoscia, affiancato da due fulgidi talenti come William Greco (pianoforte) e Dario Congedo (batteria). I novi brani del CD sono composizioni originali figlie dell’eruttiva materia grigia del contrabbassista. Estate brilla per soavità e cantabilità del tema. L’eloquio di Bardoscia inneggia a una comunicatività sincera e profonda, pregno di vero coinvolgimento emotivo. Il climax rarefatto, crepuscolare ed elegiaco di Inverno lascia con il fiato sospeso. Qui Bardoscia utilizza l’arco con leggerezza e intensità interpretativa. Poi il brano vira verso il free, con il trio che intesse un dialogo tensivo, ipnotico, volto a creare suspense. Il carioca Chorino delle foglie volanti mette l’argento vivo addosso. La breve elocuzione del contrabbassista è ben cadenzata, brillantemente articolata e assai accattivante soprattutto dal punto di vista ritmico. Greco si esprime attraverso un playing diamantino, sgusciante, supportato dal comping calzante ed estremamente efficace cesellato dal tandem Bardoscia-Congedo. “The Future Is A Tree” è un album nel quale l’apogeo è il senso melodico, narrativo e descrittivo, un disco denso di pathos. Un po’ come ammirare un dipinto per riempire gli occhi, come perdersi in un tenero abbraccio materno per nutrirsi di amore, quello puro e incondizionato, a tempo pieno e indeterminato.
Genere: Contemporary Jazz
Musicisti:
William Greco, piano
Marco Bardoscia, double bass
Dario Congedo, drums
Il chitarrista compositore Giacinto Piracci, affiancato da altri sei valentissimi jazzisti, propone in "Seven Tales Of Guilt", sette storie in musica, sei delle quali originali, da lui composte, e la settima, in chiusura, di Duke Ellington.
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