Presidente dell’Associazione Culturale Dotmob, Laura Finotto spiega la genesi di Gaiajazz Musica & Impresa, prestigioso festival giunto alla decima edizione, palcoscenico del progetto D Work organizzato e sviluppato dalla stessa associazione, che si prefigge l’obiettivo di realizzare la sua mission per ampliare la conoscenza delle imprese e delle professionalità che valorizzano il territorio, dando vita a un luogo particolarmente suggestivo che abbraccia musica, arte, cultura d’impresa ed enogastronomia. Sotto la direzione artistica di Antonio Faraò, punta di diamante del piano jazz nazionale e non solo, questa edizione si aprirà sabato 11 giugno con Gigi Cifarelli Blue Organ Trio – “C’era una Volta il Wes”, per poi proseguire il giorno 18 con Joyce Elaine Yuille & The Hammond Groovers. Successivamente, il 25 giugno, sarà la volta di Raffaele Fiengo Band, mentre sabato 2 luglio calerà il sipario con Antonio Faraò Eklektik.

 

 

Gaiajazz Musica & Impresa è un festival giunto alla sua decima edizione. Riavvolgendo il nastro e tornando a dieci anni fa, quali sono i ricordi più preziosi e gli aneddoti più belli relativi alla genesi di questa rassegna che unisce musica, arte, cultura d’impresa ed enogastronomia?

I ricordi sono molti e tutti speciali. Ma forse, quello più significativo, è quando abbiamo dato il via a questo progetto, dove un gruppo di imprenditori illuminati – in collaborazione con giovani, studenti e professionisti – si sono impegnati a sviluppare la conoscenza dell’impresa e della professionalità anche attraverso la musica. Un’unione che, ancora oggi, è il tratto distintivo di Dotmob.

Oltre alla brillante commistione comprendente musica, arte e impresa, vi è spazio – come detto – per l’enogastronomia. Ritieni che la parte enogastronomica possa rappresentare un reale valore aggiunto per il festival?

Certamente! Il lato enogastronomico completa l’aspetto esperienziale di ogni evento della rassegna. Inoltre, per il pubblico, è un’occasione importante per entrare in contatto con la professionalità delle imprese, protagoniste dello spazio Food&Wine. Infatti, in tutte le serate, sarà presente il Consorzio Vini Venezia che rappresenta oltre duemila produttori delle province di Venezia, Treviso e Pordenone – e tutela quarantasette vini DOC e DOCG in sinergia con quattro ristoranti, uno diverso per ogni serata, con proposte di menu adatti a un pubblico eterogeneo.

Quest’anno è stata introdotta un’importantissima novità: acquistando il “biglietto sospeso” sarà possibile sostenere le attività culturali del progetto D Work. E il 10% del ricavato della rassegna verrà devoluto all’associazione “Roksolana” di Portogruaro a sostegno dell’emergenza Ucraina. Come nasce questa lodevole iniziativa di solidarietà?

In ogni sua edizione Gaiajazz Musica & Impresa ha devoluto una parte del ricavato ad associazioni attive nel sociale. Quest’anno, visto e considerato gli eventi che coinvolgono la popolazione ucraina, abbiamo deciso di offrire un sostegno concreto tramite l’associazione Roksolana di Portogruaro. Lo facciamo in due modi: la donazione del 10% dell’introito della rassegna e l’attivazione del “biglietto sospeso”, con il quale le persone possono acquistare un biglietto simbolico contribuendo all’iniziativa.

Focalizzando l’attenzione sulla musica, il direttore artistico di Gaiajazz Musica & Impresa è Antonio Faraò, uno fra i migliori pianisti jazz italiani presenti nel panorama internazionale. Sabato 2 luglio, con il suo quintetto Eklektik, salirà sul palco della Tenuta Polvaro di Annone Veneto, nel concerto che chiuderà la rassegna. Quali sono le ragioni per le quali avete scelto di affidare ad Antonio Faraò la direzione artistica del festival?

La scelta di affidare la direzione artistica di Gaiajazz a lui è maturata dopo averlo ospitato nell’edizione del 2019. Da quel momento è nata una stima reciproca che ha portato a stringere questa prestigiosa e preziosa collaborazione con Antonio Faraò. Il valore apportato al festival è senza dubbio fondamentale dal punto di vista musicale, ma anche sotto l’aspetto professionale e umano. Non a caso abbiamo deciso di concludere la decima edizione con il concerto di Antonio Faraò Eklektik, che è l’espressione di culture e linguaggi differenti, una maniera di superare gli schemi, una visione condivisa che rappresenta entrambi.

Gigi Cifarelli Blue Organ Trio, Joyce Elaine Yuille & The Hammond Groovers, Raffaele Fiengo Band e (come anticipato) Antonio Faraò Eklektik sono le quattro formazioni protagoniste assolute di questa edizione. Ma rivolgendo la sguardo ai giovani, la scelta del quartetto diretto dal sassofonista Raffaele Fiengo è una sorta di premio meritocratico nei confronti delle nuove generazioni di talenti. Insieme al direttore artistico Antonio Faraò, uno fra gli obiettivi di Gaiajazz è anche quello di creare proprio un mix tra jazzisti storici della scena nazionale e internazionale e nuove promesse dello scenario jazzistico italiano?

Uno degli obiettivi di Gaiajazz Musica & Impresa è quello di riservare una serata dedicata ai giovani talenti, poiché la collaborazione con i giovani è un punto cardine della mission di Gaiajazz. Quindi, non solo il palco per nuove leve talentuose, ma anche la collaborazione con ragazzi e ragazze che operano all’interno dell’organizzazione della rassegna. Dunque, opportunità molto importanti che danno la possibilità di mettersi in vetrina, di fare esperienza e l’occasione di mettere in campo le proprie abilità confrontandosi con i professionisti.

Sondando un po’ gli umori della gente affezionata a Gaiajazz, quanta attesa c’è da parte del pubblico e quali sono le tue aspettative per questa edizione?

La rassegna, con la direzione di Antonio Faraò, propone dei nomi d’eccellenza del panorama jazzistico italiano e internazionale. Le aspettative sono rivolte ad accogliere il nostro pubblico fidelizzato, ma anche di coinvolgere gente nuova con una sensibilità verso l’ambiente e il territorio. Infatti, quest’anno, Gaiajazz affronterà il tema della sostenibilità attraverso delle azione mirate: maggiore utilizzo della comunicazione digitale, stampa su materiale a basso impatto ambientale, visibilità a enti e imprese che perseguono processi sostenibili, aiuto e sostegno per un progetto sociale, promozione e utilizzo di prodotti del territorio e prodotti biologici o a basso impatto ambientale, uso di materiale riciclabile o compostabile e promozione del territorio dal punto di vista culturale e naturalistico.