STORIA DEL CONTRABBASSISTA CONTABILE E DELLA NUDA VOCE DI PETRA

0
362

Suoni nel silenzio risuonano nella cornice avvolgente del castello sulla cima della collina di San Martino di Napoli e sono quelli di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti nell’ambito della rassegna “Sant’Elmo Estate 2010“.

Saggio di Musica Nuda, essenza, profondita’, ricerca, perfezione sono solo alcuni degli “effetti speciali” di cui si serve il nostro duo, evidenti sin dalle prime note di “Eleanor Rigby” (Lennon/Mc Carteney) e cui si aggiunge l’ironia del fischio di Spinetti che accompagna le note di “Pazzo Mondo” (Pacifico) insieme all’incalzare ritmico dei tacchi della Magoni.

Sperimentazioni live, alla ricerca di nuovi brani da inserire nel prossimo lavoro discografico, inediti come “Lei colorera’” (Ferruccio Spinetti/Alessio Bonomo) complessa nella realizzazione post – contemporanea di Spinetti, cui si unisce la voce di Petra che in certi passaggi assume l’aspetto vellutato e acuto di un violino, con punte propriamente liriche e intimistiche del finale.
Il pubblico attento testa un altro brano scritto dalla cantautrice londinese Cindy Lewis con “When I drink” che ci riporta un pò nelle atmosfere dei film musicali d’altri tempi.

Il meccanismo nudo della vocalita’ di Petra aziona come un treno a vapore “Bocca di Rosa” che viaggia veloce ed intensa sulle rotaie tracciate dal contrabbasso di Spinetti, ritmica possente e sapiente capacita’ di far diventare teatrale una ballata famosa rimarcandone gli aspetti piu’ folkloristici.

Musica Nuda, libera di esprimersi senza apparenti confini definiti nello spiritual “Sometimes I Feel Like a Motherless Child”, in cui Petra gioca con l’eco della sua stessa voce per farla riecheggiare come se rimbalzasse sulle alte pareti di una cattedrale gotica. Attorno, l’assoluto silenzio ed lo sguardo del pubblico misto di stupore ed incredulita’.

Il controllo di Petra sulla voce diventa imbarazzante nella sua perfezione, un’interpretazione talvolta dissacrante che sfocia nelle sonorita’ piu’ metalliche del rock, nelle incomprensibili possibilita’ di suoni che fanno delle corde vocali uno strumento elettronico post futurista.

Il confine tra il sacro e il profano e’ labile, cosi’ come quello tra il moderno e il classico del contrabbasso di Spinetti, che le va incontro per accompagnarla in un “musical” leggero e libero dai lustrini nella famosissima “Natural Boy” (Ahbez).
Petra, come rapita nel mondo disegnato dalle linee del contrabbasso, lascia danzare la sua voce e libera intense emozioni, fatte di trapassi repentini che attingono alla fonte piu’ pura della musica accademica fino all’irrespirabile e fumosa aria dei club inglesi hard rock per gli stridenti acuti che spesso concludono i brani.

Solo, Spinetti si lancia in un medley nel quale si riconoscono tecnica sapiente e un background musicale che accoglie suggestioni sudorientali e melodie nostrane – e’ il caso di “Tenimmece accussi'” di Peppino di Capri – che si poggiano su note basse che sdoppiano in due direzioni diverse il suono del suo contrabbasso, una piu’ cupa e ritmica, l’altra piu’ ariosa e melodica.

Petra “Doroty” Magoni intona “Somewere over the Rembow” alla ricerca della Citta’ di Smeraldo, seguendo la “strada gialla” segnata dalle note di Spinetti in un viaggio in cui, come ci sembra ormai evidente, tutto puo’ succedere.
Ironia immutata anche in uno standard spiritual come “Joshua Fit The Batle of Gerico”, nell’interpretazione intensa e blasfema di “Felicita’” (Lucio Dalla), che diventa un misto di recitazione, sperimentazione, mimica e canto magnetico della sirena Petra.

Si puo’ arrivare a ridere di gusto con un “Sei forte Papa’” (Gianni Morandi) dove il contributo minimale e trasognato della voce di Spinetti, capace solo di dire semplicemente – Si’ – fa scaturire fragorose risate tra il pubblico compiaciuto di questa inattesa reminiscenza infantile.
D’altra parte Spinetti aveva studiato ragioneria a Caserta, ci racconta, ed e’ quindi non altro che un “contrabbassista contabile”!

Difficile seguire i due nei loro viaggi musicali che sembrano fatti ad occhi chiusi come quelli che si fanno facendo ruotare il mappamondo e fermandolo con un dito d’improvviso in un posto o in un altro seguendo la sola immaginazione!
Passando da “Io So Che Ti Amero'” (Ornella Vanoni) ad “Anema e Core”, da  una sarcastica Carmen di Bizet che “ocheggia”  – come un oca! – nella voce di una simpaticissima Petra fino ad una graffiante “Come Together” (Beatles).
Unione di bravura tecnica ed emozione che mette sullo stesso piano “Prendila Cosi'” (Battisti/Mogol) e “Il Cammello e il Dromedario” (Virgilio Savona per il Quartetto Cetra).

Ci lasciano con “Guarda che Luna” e con la loro musica che illuminera’ ancora, speriamo, tante notti in giro per il mondo per tutti quelli che vorranno alzare gli occhi al cielo per scovare tra la miriade di stelle questi due astri che brillano di luce propria.


Castel Sant’Elmo ESTATE
Napoli, 13 giugno 2010

“MUSICA NUDA”
PETRA MAGONI, voce
FERRUCCIO SPINETTI, contrabbasso