LALI PUNA | Our Inventions

0
196

Lali Puna
Our Inventions
Morr Music - distr. Goodfellas
2010

Tornano, dopo sei anni di silenzio, i Lali Puna, tra i piu’ autorevoli esponenti del suono di casa Morr e insieme ai cugini Notwist (con cui Markus Acher si divide) alfieri dell’indietronica teutonica che ha sbancato nell’ultimo decennio. Our Inventions, quarto album del quartetto di Monaco di Baviera, sancisce un ritorno alle formule ampiamente impiegate e messe a punto nelle primissime produzioni (Tridecoder del 1999 e Scary World Theory del 2001).


 



Quasi a voler suggellare, insieme al titolo, il brevetto di materiali musicali figli di un’estetica “glitch” e “synth pop” ormai trapassata e digerita. Cosi’, sparite le chitarre elettriche e gli altri strumenti acustici adottati per la piccola svolta di Faking The Books, ricompaiono file di tastiere e console elettroniche, a tessere trame, battiti, effetti e linee armoniche di glitch-soul e dream-pop technicolor sotto il canto sussurato, vellutato e sensuale  della brava Valerie Trebeljah, perfetta nell’evocare con la sua morbida enunciazione una Laetitia Sadier in salsa nippo-krauta.


 



I brani giusti ci sono e dopo pochi ascolti si ficcano facilmente in testa (l’opener Rest Your Head, il singolo Remember, Safe Tomorrow e That Day), con la loro soporifera enfasi malinconica e loro vivacita’ metrica che trascinano cuore e testa un po’ nell’universo sicuro e privato di una cameretta oppure, piu’ spesso, nella convulsa energia e quotidianeita’ di modernissimi scenari urbani. Non mancano, inoltre, episodi in linea con un’onesta e misurata sperimentalita’ “elettropop”, tipo Everything Is Always, Move On e Future Tense, dove le sintetiche e robotiche superfici dell’elettronica asfaltano con il loro turbinoso sistema di effetti timbrici e pattern ritmici il sentiero della melodia.


 



Quel che e’ difficile comprendere e’ solo il motivo di questo paralizzante dietro-front estetico, questo timore di osare e mischiare le carte da parte di un gruppo a cui, certo, non mancano assi nella manica ed elementi dalla spiccata personalita’ artistica in grado di fare la differenza (il solito Markus Acher, tanto per intenderci, che forse trattiene il meglio della propria inventiva per i Notwist o per il Tied And Tickled Trio, side-project nujazz in combutta con il collega Christoph Brandner). Spiace dirlo, ma l’effetto sorpresa tentato con Out There (dove compare Yukihiro Takahashi, storico batterista della mitica Yellow Magic Orchestra) e’ solo un banalotto divertissement che nulla toglie e nulla aggiunge, uno sfizio legato forse alle origini orientali o alle giovanili influenze musicali dell’affascinante Trebeljah. Carino e piacevole, Our Inventions fa pendere l’ago della bilancia verso il piatto della prevedibilita’ e se, artisticamente parlando, per i Lali Puna non rappresenta un sucidio in casa, poco ci manca.


 


 


 




Voto: 6,5/10


Genere: Indie Electronic / Glitch, Electro-Synth Pop


 


 




Musicisti:


Markus Acher – bass, keyboards, sampler


Valerie Trebeljah – vocals, keyboards, sampler


Christoph Brandner – drums, electronic drums


Christian Hei