MATHIEU BORDENAVE – PATRICE MORET – FLORIAN WEBER | La traversée

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MATHIEU BORDENAVE - PATRICE MORET - FLORIAN WEBER
La traversée
Ecm 2663 088 2928
2020

Un album di debutto di particolarissimo interesse, che raccomandiamo ai cultori del sassofonista, clarinettista, compositore e arrangiatore Jimmy Giuffre e delle varie edizioni dei suoi “3” ovvero dei suoi trii. Si trattava di piccole formazioni senza batteria in cui il musicista nato a Dallas nel 1921 sperimentò, negli anni Cinquanta e Sessanta, in forte anticipo sui tempi, nuove forme di jazz.

Estraneo ad ogni convenzionalismo, la sua intransigenza gli costò l’ostracismo delle case discografiche che gli rifiutarono in anni cruciali nello sviluppo della sua ricerca qualsiasi tipo di contratto discografico, in particolare in seguito all’assolutamente visionario “Free fall” (1962), album che però ebbe un esito commerciale all’epoca disastroso.

Le avanzate idee musicali del musicista poi scomparso nel 2006 hanno trovato in seguito ampia rivalutazione da parte di pubblico e critica e, guarda un po’, delle case discografiche. La stessa attività di Giuffre rifiorì in nuovi valorosi episodi. Si pensi che, con un gesto piuttosto clamoroso, nel 1992 proprio l’etichetta di Manfred Eicher, che oggi certo senza nessuna casualità pubblica l’album che recensiamo, acquisì i diritti per pubblicare esattamente i due album che avevano preceduto “Free fall”; lo fece nel suo stile,  con la nuova veste editoriale e in un doppio album che, da allora, è regolarmente in catalogo, rimarcando il ruolo della musica di Giuffrè come antesignana di nuove estetiche, in qualche modo anche di quella che, certo con qualche equivoco, molti denominano “suono Ecm”.

Ma i musicisti? Qui il discorso si fa più critico. La ricerca austera di Giuffre, la sua tensione al silenzio, un senso assorto e quasi metafisico del blues e del bop, sembrano diventati lettera morta nelle generazioni successive.

Ecco perché ci sembra doveroso porre l’accento sull’eccezionalità della proposta di Mathieu Bordenave. E alla consapevolezza con cui, nelle brevi note di copertina che firma all’interno del cd, dichiara che il trio di Jimmy Giuffre, Paul Bley e Steve Swallow è la sua principale fonte d’ispirazione. È vero? Si, nel senso che qui Bordenave mostra  u n o  dei possibili modi di praticare lo sviluppo della lezione  di quei maestri, in qualche modo rimasta senza coerenti e progressivi sviluppi nel tempo.

La mobile scacchiera sassofono tenore-pianoforte-contrabbasso, con Patrice Moret e Florian Weber muove mosse sonore incantatorie eppure minimali, di presente concretezza. Punti, pulviscoli sonori, traiettorie, linee, cittadelle di note, costruiscono, suggeriscono. In un interplay con l’ascoltatatore, a cui si richiede, come in uno shanghai, pazienza, delicatezza, attenzione.

In questa prova di sorprendente quanto impressionante maestria di Bordenave, vince chi, nella versione in duo o in trio di “River”, poste in apertura e in chiusura di questa “traversata” o nelle altre tessere del mosaico, troverà una sintonia più intima, la spinta, anche emotiva, al riascolto, all’approfondimento ulteriore.

 

Musicisti:

Mathieu Bordenave, sassofono tenore
Patrice Moret, contrabbasso
Florian Weber, piano

Tracklist:

01. River (duet) 04:43
02. Archipel 07:52
03. Le temps divisé 02:45
04. Dans mon pays 04:35
05. The Path 04:53
06. Ventoux 05:46
07. Incendie blanc 02:19
08. Chaleur grise 05:04
09. River (trio) 04:46

Link:

ECM Records