Lollo, Lorenzo Benagli, sa bene quello che fa. Da Cesenatico rivoluziona ogni tipo di aspettativa e lo sta facendo da anni e con grandissimo spessore. Eccolo “El lobo y la luna”, un Ep che sforna con la sua Banda e procede a passi lenti in ritmi esotici, latini ma anche innesti italiani di canzone anni ’60 come dettano le mie percezioni. Lollo da Cesenatico si trasferisce a Cuba, in Argentina, su un bel viale autunnale parigino e fa i conti con qualche fumoso locale americano. Ma sono sicuro che all’ascolto, ognuno farà il suo personalissimo giro del mondo.

 

 

Cuba ma anche Brasile dentro questo EP o sbaglio?

Ma sì, perché no? Non ci poniamo limiti alle contaminazioni anche se direi che il nostro suono gravita più intorno al mondo ispanico. Partiamo dalla rumba catalana proseguendo con il bolero e il reggae caraibico ma di tanto in tanto non ci facciamo mancare anche una bossa nova, genere tipicamente brasiliano. Colui che ha contribuito maggiormente ad ampliare le nostre influenze sudamericane è senz’altro altro il nostro percussionista, Paolo Marini, da tempo immerso nel mondo latino.

 

Dove peschi questo suono? Quali sono le tue radici iniziali che ti hanno portato oggi qui?

Oramai quarantenne posso dire di essermi dedicato a vari generi musicali (il blues, il rock, il funky), ma poi ho trovato nel suono acustico la base ideale nella quale immergere la mia voce. Non nego che da ragazzo mi sarebbe piaciuto cantare come Robert Plant su una chitarra elettrica alla Led Zeppelin, ma poi ho scoperto che in modo più dolce potevo fare risaltare meglio le caratteristiche della mia voce. Così sono partito con il cantautorato per poi arrivare dove sono ora guidato dai miei studi sul mondo ispanico e dall’amicizia con Martin Guarani, coautore insieme a me dei testi.

 

La Banda che in questo Ep ha degli innesti assai interessanti… una collaborazione che arriva da lontano?

Come dicevo, le nostre amicizie ci hanno avvicinato tantissimo a questo mondo, come anche quello della rumba catalana, in particolare di Barcellona, città in cui ho trascorso diverso tempo e dove vorremmo registrare nuovi brani. Questa continua ricerca ci ha portato a incontrare persone che condividono con noi l’amore per questo genere come ad esempio un grandissimo musicista, Enrico Farnedi, sua la tromba di questo EP.

 

Strumenti della tradizione?

Una ciliegina è sicuramente il flicorno di Enrico nel brano di bossa Todas para ti, una variante della tromba dal suono unico, poi si trovano svariate percussioni quali cajón, bongó, caxixi… non ultima la mia chitarra spagnola pizzicata e rumbata.

 

E la produzione di questo EP? Quanto hai lasciato al suono suonato dal vivo? Ci sono aspetti anche qui dediti alla tradizione?

Sono convinto che questo genere abbia la sua massima espressione dal vivo, perciò la scommessa in fase di produzione è stata quella di seguire un’ottica LIVE seppur mantenendo quella pulizia del suono che oggi è imprescindibile quando si vuole ascoltare un brano alla radio. Per questo ringrazio il nostro sound engineer Luca Nobile, sempre più produttore di questo progetto, che essendo anche ottimo musicista polistrumentista (batterista con i ‘Matrioska’) ha saputo esaltare gli strumenti senza snaturarli.