La saxophobia di Attilio Berni: tributo allo strumento che ha rivoluzionato il nostro ‘900 – Roma, 26 febbraio 2010

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Meno di un secolo fa, il saxofono, o sassofono, non era
conosciuto da nessuno. Solo alcuni musicisti addentro ai misteri dell’orchestra
sinfonica fin nelle sue piu’ intime pieghe sapevano dell’esistenza di questo
arnese dall’aspetto buffo, parente bastardo del clarinetto. E oggi? Guardiamoci
intorno: l’immagine del sax sta dappertutto. Ragazzi, e da qualche tempo anche
ragazze che suonano il sax, spille, orecchini, telefoni a forma di sax, riviste
di moda piene di sax, pubblicita’ di profumi, biscotti, automobili, sigarette,
whisky popolate, da suonatori di sax. Il sax ha oggi il potere di rendere
desiderabile qualunque cosa. Come il mendicante che ha vinto la lotteria, il
sax ha visto ribaltarsi il suo status: da anonimo a superstar, da rarita’ a
moneta corrente, da oggetto bizzarro a familiare. La spiegazione a tutto cio’
sara’ offerta venerdi’ sera, alle ore 21, dal palcoscenico del Teatro Traiano di
Roma  attraverso il progetto Saxophobia. Per
circa un’ora e mezza ci si immergera’ nel suo mondo, nella sua caratteristica
forma,  tra  chiver, bocchini, campane, corpo, ance,
incantandoci per la velocissima evoluzione musicale di questo strumento, dalla
sua chiusura nei Conservatori di Musica, tra le beghe e le bizze di maestri e
professori che, non avendo tradizione esecutiva, e quindi una precettistica,
protagonista minore di pagine in genere brutte, grigie, povere di fantasia, o
nascosto di orchestra senza mai parti melodiche forti e vive, costretto a
imitare debolmente l’oboe bucolico o il fagotto nostalgico, sempre con quel
suono piccolo, opaco e belante da monsu’ Travet della compagine sinfonica,
all’avvento del jazz, i cui maestri, da Sidney Bechet, a Johnny Hodges, da
Coleman Hawkins ad Harry Carney, da Benny Carter a Lester Young, sino a Charlie
Parker, Lee Konitz, John Coltrane, Gerry Mulligan, Eric Dolpy, Anthony Braxton,
Stan Getz, Roscoe Mitchell, i quali hanno azzeccato subito la fisionomia
espressiva e altamente tecnica, al sax, oltre che un volto individuale a
ciascuno dei tagli dello strumento. Il sassofonista, ricercatore e
collezionista Attilio Berni, insieme a Christian Antinozzi al clarinetto basso,
Alessandro Crispolti al pianoforte, Riccardo Colasante alla batteria, ai quali
si unira’ la splendida voce di Nina Pedersen, immergeranno il pubblico in una
vera e propria storia di questo strumento. Negli anni ’20, il Vaudeville era
senz’altro la forma di spettacolo piu’ in auge negli Stati Uniti: virtuosi del
saxofono come Rudy Wiedoeft,  Rollini ed i Six Brown Brothers,
raccoglievano grande notorieta’ e successo. Il saxofono era in assoluto lo
strumento piu’ popolare negli USA tanto che, tra il 1923 ed il 1924, ne furono
venduti oltre 100.000 esemplari! Il periodo d’oro prosegui’ per qualche anno, ma verso la fine
degli anni ’20 le vendite cominciarono a calare (preannunciando la famosa crisi
del 1929) e le case costruttrici piu’ famose come la Conn, la Buescher, la King,
la Martin e la Selmer iniziarono un periodo di grande concorrenza. Cercando di
stimolare un rinnovato interesse nel saxofono, queste fabbriche iniziarono a
produrre dei saxofoni dalle forme piu’ inusitate. E’ questo il periodo nel quale
verranno realizzati alcuni tra gli strumenti musicali piu’ eccentrici mai
costruiti: il Conn O Sax, l’alto diritto Buescher, i saxofoni slide, il
mezzosoprano in Fa e molti altri ancora. Saxophobia, che prende il suo
nome da uno dei cavalli di battaglia di Rudy Wiedoeft, musicista eclettico, uno
dei primi interpreti del C-melody, dotato di una incantevole sonorita’ alla
quale connubiava un virtuosismo trascendentale e tecniche accattivanti quali il
doppio e triplo staccato, lo slap tonguing, il laucghing, il chock tones, il
false fingering,  riportera’ in auge,
“only tonight”, il periodo piu’ straordinario del saxofono e del jazz! Il leader, Attilio Berni,
utilizzera’ oltre venticinque strumenti assolutamente straordinari: dal piu’
piccolo saxofono del mondo, il soprillo (32cm), al gigantesco  sax
contrabbasso (2,10m), dal sax tenore diritto al C-melody, e ancora, il
Grafton Plastic, il Conn O Sax, il sax-oboe, i saxorusofoni, il baritono
diritto, i saxofoni slide ed un sax tenore costruito ed appartenuto ad Adolphe
Sax. Tutte  le caratteristiche degli strumenti verranno illustrate
mediante l’esecuzione di brani famosi e che appartengono alla storia del
saxofono, da “Sax O Phun” e “Sax O Trix” di Rudy Wiedoeft a “Yardbird Suite” di
Charlie Parker, da “The Girl from Ipanema” di Carlos Jobim a “Take Five” di
Paul Desmond.
Sassofoni, quelli di Attilio Berni, che
si troveranno a proprio agio nei diversi contesti, pur legati dallo stesso filo
rosso, riuscendo a conservare intatte le caratteristiche di quel filone
“classico-swing” adattandole con flessibilita’ e buon gusto alle esigenze della
vocalist, in un elegante viaggio ideale nel ripercorrere un pezzo di storia
della musica del novecento, in una conversazione dal lessico “familiare”.

venerdi’ 26 febbraio ore 21
Teatro Traiano
Roma