Intervista: Alla scoperta di Nàe

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Fuori su tutte le piattaforme digitali da venerdì 3 maggio 2024 “Adriatica”, il terzo atto del nuovo progetto alternative-pop di Nàe.

“In India si dice che l’ora più bella è quella poco prima dell’alba, quando la notte aleggia ancora nell’aria e il giorno non è ancora pieno, quando la distinzione tra tenebra e luce non è ancora netta e per qualche momento l’uomo, se vuole, se sa fare attenzione, può intuire che tutto ciò che nella vita gli appare in contrasto, il buio e la luce, il falso e il vero non sono che due aspetti della stessa cosa.” (Tiziano Terzani)

E così Nàe, dopo aver attraversato la notte nella ricerca di un equilibrio tra luce e oscurità in “controluce” ritrovando sé stessa e la propria libertà in “cobalto”, arriva al mare nella luce dell’alba sprigionando tutta la sua forza ed energia. “Adriatica” non è solo la terra in cui è nata e cresciuta l’artista ma anche il simbolo di un nuovo inizio tutto da vivere e immaginare.

Il tuo progetto comincia a prendere forma nel 2023. Come è evoluto da allora?

L’idea è nata dopo una camminata all’alba quando ho iniziato ad immaginare di intraprendere un percorso artistico nuovo. Stavo attraversando un periodo molto particolare della mia vita dove antiche paure avevano iniziato ad emergere di nuovo e a togliermi serenità. Durante il lockdown avevo iniziato a studiare Ableton e così iniziai a comporre le emozioni di quel periodo con strumenti nuovi rispetto al passato. Il lavoro di pre-produzione fatto nello studio di casa è stato poi trasferito nello studio del Naìve di Fano dove sono stati perfezionati, mixati e masterizzati da Alessandro Ciuffetti.

Il titolo “Adriatica” rappresenta per te sia la tua terra ma anche un simbolo di un nuovo inizio. Ci dici qualcosa di più?

Adriatica è sicuramente la canzone simbolo di questo nuovo progetto, diciamo che ne è il manifesto! Parla della luce che si vive prima dell’alba, quando tutto il mondo è ovattato in uno spazio morbido e sospeso, dove tutto può ancora succedere e rivelarsi. Segna la fine ma anche l’inizio di un nuovo sguardo ed è un invito ad andare contro tutto ciò che non ci rende più felici con coraggio e libertà.

Come è stato curato il concept visivo di questo brano?

Ho cercato di portare anche a livello visivo l’epifania di quella mattina! Nella cover ho voluto ricreare il vortice delle emozioni che mi hanno portata a sognare l’onda di un nuovo viaggio, mentre per quanto riguarda il video ho voluto ripercorrere le emozioni di quella camminata in solitudine al mare cercando di assaporarne tutta l’alma.

Che musica stai ascoltando in questo periodo?

In questi giorni sto riascoltando “Un segno di vita” di Vasco Brondi.

C’è un artista con cui vorresti condividere il palco?

Tanti, ma mi accontenterei di condividerlo con Elisa, Ginevra, Motta, Hu e Lady Gaga!