Intervista a Raphael: «”Time Out” racchiude tutte le influenze musicali di una vita»

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È disponibile su tutte le piattaforme digitali “TIME OUT” (Bizzarri Prod/Believe), il nuovo album di RAPHAEL. Il disco, il primo cantato interamente in italiano, è prodotto da Bizzarri e SenzaDubbi.

A 7 anni dall’uscita dell’ultimo album “Reggae Survival”, l’artista torna a mettersi in gioco forte delle esperienze maturate in questo frenetico periodo: i tour con Roy Paci & Aretuska, la partecipazione a The Voice of Italy su Rai 2, alle finali di Sanremo Giovani e le collaborazioni, a partire da quella con Dj Aladyn di Radio Deejay fino a quella con i Punkreas.

Ciao Raphael, benvenuto. Cominciamo subito parlando di “Time Out”, il tuo nuovo album. C’è una storia particolare dietro queste canzoni scritte durante il periodo del lockdown?
Ciao, grazie mille! Con la pandemia si è fermato o rallentato tutto, dalle scuole alle aziende e il settore dello spettacolo è stato sicuramente tra i più colpiti. Mi sono cosi ritrovato dal fare un centinaio di concerti, eventi ed ospitate all’anno, al nulla più totale. Per farmi forza, ho continuato a lavorare sui provini che avevo in sospeso, rendendomi conto che il non dover “fare-un-disco-per-andare-in-tour” mi rendeva libero dagli stilemi del reggae, nella cui scena live ho trovato negli anni tanto spazio. Il risultato è un album vario, che racchiude tutte le influenze musicali di una vita, e le riflessioni di un periodo tosto.

Nell’epoca dello streaming e dell’usa e getta musicale, cosa spinge un artista come te a riproporre un approccio articolato anziché procedere per singoli?
Possiamo dire che era una necessità personale. Mi piace seguire ogni passaggio della produzione di un disco e la particolarità di questo è che è il MIO disco, per la prima volta concepito interamente dalla mia chitarra e taccuino e ne sono molto orgoglioso. Con i meravigliosi musicisti che vi hanno partecipato e col producer Leo Bizzarri, abbiamo poi lavorato agli arrangiamenti. Un paio di canzoni presenti nell’album erano già uscite come singoli ma ho voluto includerle ugualmente perché legate da un filo conduttore con le altre.


Collabori con Bizzarri da diversi anni, quanto è importante essere affiancato da persone di cui ci si fida?
Assolutamente fondamentale! Nonostante sia importantissimo lavorare con diverse produzioni per arricchire maggiormente il proprio bagaglio, penso che avere un team solido e fidato sia cruciale ed è anche più bello se c’è amicizia!

Al di fuori della scena musicale come sei nella vita di tutti i giorni? Cosa ti infastidisce e cosa, invece, ti entusiasma?
Piuttosto tranquillo. Vivendo in una città come Genova, un po’ grande per essere piccola e un po’ piccola per essere grande, ho sviluppato negli ultimi anni un grande fastidio per lo smog, il traffico, la carenza di spazi (anche sociali). Mi piace stare a chiacchierare nel bar sotto casa senza dover guardare l’orologio, godermi la spiaggia la sera, mangiare bene, suonare la chitarra e cantare con i miei figli.


Dopo la pubblicazione di “Time Out”, quali appuntamenti hai in programma?
Ho un po’ di concerti estivi che mi porteranno anche in Grecia ma il tour vero e proprio di “Time Out” sarà in autunno per cui… stay tuned!