International Washing Machines ci racconta il suo singolo “Post Moderno”

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Esce venerdì 9 giugno 2023 “Post Moderno”, l’ultimo brano del progetto musicale International Washing Machines. Un tuffo nella malinconia e nella rabbia dettate dallo stile di vita contemporaneo imposto da leggi non scritte, da interazioni non sempre volute e da connessioni ultra (troppo) veloci.  Il brano è un incrocio di punk, alternative, musica elettronica e psichedelica, sintetizzatori, chitarre e batterie. Discostandosi dai suoni presenti alla superficie del mercato, “Post Moderno” è il frutto di una ricerca continua che oscilla tra brani più trascendentali e brani più crudi come questo. È anche il segno che detta una “rinascita” del progetto: rinascita che vede le sue fondamenta in una consapevolezza maggiore, in una linea stilistica e di lavoro più nitida e definita. “Post Moderno” è l’inizio di un nuovo ciclo.

Qual è stato il momento in cui hai capito che era ora di dar vita al tuo progetto musicale?

Quando ho capito che avevo da dire qualcosa che non avrei saputo dire in altri modi. Ho sentito il bisogno di fare qualcosa che cercavo magari in altri ma non trovavo, perché troppo personale.

Come senti di essere evoluto da quando hai cominciato a fare musica ad oggi?

Forse la maggiore evoluzione è stata entrare a pieno contatto nel mondo dell’elettronica e trovare la giusta dose da mescolare con altri strumenti più convenzionali.

In che modo il brano Post Moderno” ti rappresenta come artista e come persona?

“Post Moderno” è la traduzione di un momento di apatia conseguente a un momento di rabbia. Questo è come divento quando sono attraversato da un certo tipo di pensieri non troppo positivi.

Che musica stai ascoltando in questo periodo?

In questo periodo vario moltissimo, passando dal post-punk al cantautorato fino ad arrivare alla musica più “sintetica” e sperimentale.

C’è un artista con cui vorresti condividere il palco?

Ce ne sono diversi in realtà, come ad esempio Iosonouncane, i Gomma, Vasco Brondi e tanti altri che appartengono a questa sub cultura musicale. Più che un volere è un’utopia, ma è bella in quanto tale.