SIMONE ZANCHINI | Fuga Per Art

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Simone Zanchini
Fuga Per Art
Dodicilune
2008


Ascoltando il Cd Fuga Per Art senza guardare le note di copertina, come ho fatto in prima istanza, si ha l’immediata sensazione di trovarsi di fronte ad una “piccola rivoluzione”. Il modo con cui Simone Zanchini affronta e suona la fisarmonica e’, infatti, piuttosto chiaramente slegato dai comuni stereotipi.



Subito dopo, guardando con attenzione le note di copertina, scritte anch’esse da Simone Zanchini, leggiamo che – in sintesi – e’ proprio sua precisa intenzione modificare il modo di approcciare la fisarmonica rispetto all’accezione comune, che la vede sostanzialmente troppo spesso legata a doppio filo al tango ed alle tradizioni argentine, – di cui pure, ogni tanto, compaiono i fantasmi, come in Let Yourserf Down, di Art Van Damme o in Viti, dello stesso Zanchini – oppure a uno dei tanti filoni della musica popolare, nostrana o est-europea.


“Non e’ una guerra” – dice lui stesso – “ma un desiderio feroce” di sottrarre qualche spazio a tromba e sax e di inserirvi la fisarmonica, spostandola verso i grandi capisaldi del jazz, come il be-bop… Fa bene a precisarlo, perche’ a giudicare dalla forza, dall’energia, e dalla fantasia profuse in questo progetto, avremmo scommesso su una piccola, seppur “pacifica”, guerra. I briosi e repentini cambi d’umore, le improvvise variazioni di strategia nella linea espressiva, si catapultano nervosamente tra swing lenti e ballads – come Tea For Two, di Vincent Youmans – tra improvvise esplosioni di ritmo che lasciano subito dopo il posto a silenzi punteggiati di suoni, slegati e impersonali, fatti di dissonanze e seriose liberta’ poetiche, in un grande psichedelico gioco di fantasia.


L’intento rivoluzionario di Zanchini si rifa’ a due maestri fisarmonicisti statunitensi, il gia’ citato Art Van Demme – autore di quattro dei brani del Cd che e’ a lui dedicato – e Frank Marocco, i quali – spiega ancora Zanchini – non avendo una forte tradizione pregressa a condizionarli, si sono potuti rifare liberamente alle proprie tradizioni popolari, il Jazz, appunto. Che e’, e resta, pur sempre una tradizione popolare, come popolare e’ il samba in Samba De Van Nuys, di Frank Marocco.


Dalla scuola di Van Damme, Zanchini, raccoglie anche l’associazione della fisarmonica con il vibrafono, felicemente affidato ad Andrea Dulbecco, assieme agli altri eccellenti compagni di viaggio, Giancarlo Bianchetti alla chitarra, Stefano Senni al contrabbasso e Massimo Manzi alla batteria.    


In Fuga per Art e’ l’omaggio di Zanchini a Van Demme, con un tema di stile settecentesco letto, comunque, in chiave molto moderna, con esperimenti ai limiti dell'”irriverenza”.


Prologo del disco e’ il brano Madamme Van Damme, di Art Van Damme, con un momento di intensa sperimentazione, epilogo From Marocco To Art, dello stesso Zanchini, due brillantissimi e serrati swing che mettono in mostra le sue ottime capacita’ tecniche e da cui si traggono le conclusioni: nessuna guerra, ma un significativo allargamento dei confini della fisarmonica negli ambiti della musica popolare, ora piu’ ampiamente estesi verso l’occidente del mondo.

Un disco allegro, brillante, ironico, mai banale, che viene subito voglia di riascoltare…


Musicisti:


Simone Zanchini – fisarmonica, midi accordion


Andrea Dulbecco – vibrafono


Giancarlo Bianchetti – chitarra


Stefano Senni – contrabbasso


Massimo Manzi – batteria





































Brani: Preascolta:
01 Madamme Van Damme (Art Van Damme) O
02 Tea For Two (Vincent Youmans)

03 Blue Lou (Art Van Damme)

O
04 Nicollet Avenue

 

05 Fuga Per Art (Simone Zanchini)
06 Let Yourself Down (Art Van Damme) O
07 Viti (Simone Zanchini)
08 Le Stanze Di Carlo (Simone Zanchini)
09 Samba De Van Nuys (Frank Marocco)
10 From Marocco To Art (Simone Zanchini) O


Links:


Simone Zanchini su Web: www.simonezanchini.com



Dodicilune su Web: www.dodicilune.it