Prima di parlare dell’oggi e del futuro di Diego Moreno vorremmo cogliere quest’occasione per ricordare brevemente il suo passato, per delineare meglio, dopo questo lungo periodo di torpore, il suo profilo di artista. Un giorno di alcuni anni fa, dunque, un giovane chitarrista e cantante argentino, col suo bagaglio di progetti ed entusiasmi, parte da Mar Del Plata per sbarcare poi proprio sulle sponde del Golfo di Napoli…

« …Si, direi che sono stato spinto da un sogno, un sogno che ho potuto realizzare, il sogno di fare musica e soprattutto di vivere di musica, che non era affatto scontato… Ma tutt’e due obiettivi li ho raggiunti! Credo che, di questi tempi realizzare un sogno, non è roba da poco ed è anche per questo che mi sento molto fortunato nel mio percorso artistico…
Perché Napoli? Mi piace dire che “Napoli ha scelto me…”. Nel 1991, il mio primo anno in Italia, stavo salendo dalla Sicilia, dalla bellissima Acireale verso Roma, dove contavo di iniziare il cammino musicale, e, passando da Napoli, mi fermai a salutare Laura e Tony, che avevo conosciuto giù in Sicilia, e rimasi da subito folgorato dalla bellezza partenopea.
La mia zona del cuore è stata da sempre quella dei Campi Flegrei, “uno dei miei posti nel mondo”.
Da allora sono passati niente meno che 30 anni…  è andata così… oggi mi sento un flegreo di adozione!»

E fu così che, durante questa sua permanenza a Napoli, Diego Moreno ha cominciato a contaminare la cultura delle sue origini, il tango, con le sonorità mediterranee e ne sono nati i primi dischi.

«Già quando ero in Argentina avevo conosciuto abbastanza e apprezzato la Musica Napoletana ma qui ho avuto modo di approfondirne molto la mia conoscenza…  Napoli è un “Universo” e io sono ancora solo all’inizio, nonostante da quel 2008, anno dell’uscita del primo album TangoScugnizzo, sono passati ben 13 anni! Ma la Musica Napoletana era da sempre nella mia vita, avendo avuto a casa un amante della lirica e cantante – dilettante ma impegnato! – vale a dire mio Padre Héctor Lemmi, che poi è stato il fondatore, ed è tutt’ora curatore, del “Circolo Enrico Caruso” in quel di Mar del Plata, la mia amatissima città natale.»

A un certo punto Diego Moreno ha cominciato a farsi conoscere ed apprezzare ed a moltiplicare le sue frequentazioni con artisti già affermati, anche importanti, del panorama artistico partenopeo e non solo. Ne è nata una nuova veste di “Napoletanità”, tale da far scaturire un nuovo particolare attributo che lo contraddistingue ed un progetto musicale originale che continua ancora oggi ad evolversi da tempo. 

« Si, TangoScugnizzo, che poi ho anche chiamato NapoliInTango,  i miei due marchi / format targati Napoli. Ho avuto ben 14 anni fa questa intuizione, unire Napoli a Buenos Aires, il Tango e la Canzone Napoletana, idea che ho potuto poi plasmare nel 2008, in un progetto discografico e che mi ha dato e mi sta dando ancora molte soddisfazioni.  Ed è per questo motivo che, a quei tempi, il mio carissimo amico Enzo Decaro mi soprannominò “Tanghizzo”… che era una contrazione delle parole “tanguero-scugnizzo”!
Pensate che, grazie a TangoScugnizzo sono ritornato a Buenos Aires per proporre lo spettacolo dal vivo nel Teatro del Globo organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura, e mi sono stati conferiti anche ben due premi di riconoscimento d’eccellenza napoletana: il Premio Masaniello nel 2014 e il Premio Nicolardi nel 2020. Oggi TangoScugnizzo vuole diventare anche un DocuFilm e ce la sto mettendo tutta per raggiungere questo nuovo sogno… mai smettere di sognare… Lo so, non è facile soprattutto di questi tempi, ma credo sia doveroso provarci!»

Diversi grandi artisti del passato, anche recente, hanno influenzato l’artista Diego Moreno di oggi che ad essi ha dedicato diversi dischi, concerti e spettacoli teatrali.

«Sicuramente, io dico che dai grandi artisti s’impara anche solo per il fatto di essere vicino a loro.
Ho avuto la fortuna, parallelamente al mio percorso da solista, di camminare artisticamente al fianco di Fred Bongusto, anche lui grande estimatore ed ottimo interprete della Canzone Napoletana, per oltre 15 anni. Ho iniziato curando gli arrangiamenti di tre canzoni e ho finito per essere una sorta di factotum:  arrangiatore, musicista, compositore e soprattutto Amico. La nostra Amicizia è stata leale e sincera e la collaborazione professionale direi intensa.
A Fred ho dedicato un bellissimo progetto intitolato “Canzoni di BuOngusto” nel quale hanno duettato con me altri grandi artisti, Fabio Concato, Peppino Di Capri, Tony Esposito, Maria Nazionale, Enzo Gragnaniello, e tanti altri. Ricordo anche un grande progetto portato in Argentina in Tour e che sicuramente riprenderò, una pièce teatrale musicale dedicata a due figure emblematiche delle mie culture di appartenenza: Carlos Gardel, il più grande cantante, compositore e interprete del Tango Canciòn, che in questa mia creatura teatrale musicale s’incontra in modo metafisico con Domenico Modugno uno, se non il più grande, degli artisti pop italiani. La pièce s’intitola “Modugno es Gardel!”. Piccola precisazione: noi argentini, per dire che una persona ha raggiunto l’eccellenza in quello che fa, diciamo: “questo è Gardel!” per dire che è il “massimo”. Per esempio “Maradona es Gardel!”. Da questo nostro modo di dire nasce  il titolo della mia opera, ancora una volta un “ponte” tra l’Italia e l’Argentina.»

Tra i vari incontri e collaborazioni che più hanno inciso con l’evoluzione artistica di Moreno uno, particolarmente prestigioso, ha ispirato l’omaggio che oggi ha voluto dedicare al Calcio – un’altra sua passione – della città di Napoli e al suo più grande mito. Le versioni di questo progetto sono due, una in napoletano e l’altra in spagnolo, che sarà dedicata, come spesso accade per tutta la sua produzione, al mercato internazionale e argentino in particolare…

«Si, “Dieguito Tango” è un autentico omaggio al “D10S de la Pelota”,  (“il dio del pallone” n.d.r.) Diego Armando Maradona e al calcio del Napoli, ma è anche una perfetta espressione del TangoScugnizzo, perché ci sono Napoli e l’Argentina sia nel calcio che nel testo è c’è la musica “vestita di Tango”.

Sono molto contento di aver potuto realizzare questa produzione anche per omaggiare l’autore del brano, il grande Maestro della Canzone Napoletana Fausto Cigliano, il quale ha seguito da vicino tutti i passaggi del mio lavoro e, posso dire con orgoglio, è molto felice del risultato sonoro e chiaramente del fatto che io abbia voluto riprendere questo suo brano.
Sentendomi un italoargentino … mi piace molto la parola “ponte” poiché ha un significato di unione, e io sento che la mia vita ha preso questa forma, un “ponte musicale” tra Mar del Plata e Napoli, tra l’Argentina e l’Italia. Quindi mi è venuto del tutto naturale fare due versioni e due video; inoltre, nella versione in spagnolo, ho aggiunto alcune parole tipiche “argentine” per rinforzare il linguaggio “tanguero” che volevo ottenere e che il Maestro Cigliano aveva indicato già nel titolo “Dieguito Tango”. Secondo me, plasma in modo perfetto lo spirito del “Pibe de Oro”, quel gioco unico e irripetibile che, sia con il Napoli che con la Nazionale Argentina, ha saputo scrivere parte della storia del calcio mondiale.
Grazie, Maestro Cigliano,  e “Gracias de CorazònDiego Armando Maradona

Diego Moreno non svela facilmente i suoi progetti ma, in vista delle imminenti riaperture e dopo un lungo e duro periodo di fermo delle attività del mondo dello spettacolo, vorremmo sapere un po’ cosa dobbiamo aspettarci nel suo futuro artistico.

«È stato un periodo molto complicato e speriamo bene per il futuro. Certo, la voglia di tornare sul palco, che del resto è il mio habitat naturale, è davvero tanta e quindi spero di poter iniziare presto nuovamente a girare l’Italia per presentare il mio TangoScugnizzo dal vivo, già da questa prossima estate. Credo che sia arrivato anche il momento di riflettere seriamente sul compartimento “spettacoli e dintorni”, soprattutto per gli indipendenti del settore.
Diego Moreno - SingoliCome “news” potrei dire che fra poco rientro in studio per la registrazione di TangoScugnizzo Vol.2 ma intanto ho ben due progetti nuovi da portare sulla scena, “SINGOLI” e “Grandes Éxitos”, e poi, ovviamente, “Dieguito Tango”.
Penso sia doveroso “onorare” il lavoro fatto in questo ultimo anno e mezzo e così provare a dare un calcio a questa maledetta pandemia.
Davvero lo spero e ci proverò con la migliore energia possibile, quella della musica dal vivo! Grazie per questa intervista e spero di incontrarvi presto in tantissimi in un nostro spettacolo dal vivo. A voi tutti che ci state leggendo, mi raccomando, venitemi a trovare sui miei canali social, e poi ai prossimi eventi live. Vi aspetto numerosi… Abrazos!!! ».

Ringraziamo Diego Moreno la sua consueta disponibilità ricordando che il suo ultimo singolo “Dieguito Tango”, che vi proponiamo subito di seguito, e gli altri suoi progetti discografici sono disponibili su tutte le piattaforme digitali.

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