ANTONIO “RIGO” RIGHETTI | Autoscatto in 4/4

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Antonio "Rigo" Righetti
Autoscatto in 4/4
Damster
2011

Autoscatto in 4/4 e’ un titolo che fa pensare ad un’autobiografia, ma non e’ cosi’. Il libro di Antonio “Rigo” Righetti infatti potrebbe essere considerato piu’ propriamente come una guida per comprendere cosa c’e’ di umano in uno strumento come il basso, in una leggenda del rock o nel lavoro di arrangiamento di un brano con altri musicisti. Autoscatto in 4/4 in particolare e’ diviso in tre momenti paralleli: in uno di questi il bassista-cantante-compositore parla di quelle che lui definisce simpaticamente le sue ossessioni musicali; in un altro poi Rigo si diverte a raccontare alcuni aneddoti di grandi maestri della musica come Bob Dylan, Joe Strummer, Tom Waits e Bruce Springsteen; nel terzo momento del libro infine l’artista ha romanzato una storia che ha per protagonisti i due scrittori Jack Kerouac e Neal Cassidy.



 


La prefazione di Autoscatto in 4/4 e’ di Luciano Ligabue, cantante con cui Rigo ha collaborato per circa quindici anni, ed e’ stato proprio il rocker emiliano ad anticipare un particolare sorprendente per chi conosce gia’ gli altri lavori da solista di Rigo, ma anche solo per chi lo ha visto o sentito suonare dal vivo: Antonio “Rigo” Righetti e’ diventato bassista per necessita’, perche’, come spesso accade, qualcun altro suonava gia’ la chitarra in uno dei suoi primi gruppi e quindi e’ toccato a lui impugnare il manico del basso, ma lo stesso Ligabue affermera’ poi che