Anna Soares e la sua “Hypnodoll”, un viaggio erotico che ci siamo fatti raccontare

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Esce venerdì 22 aprile 2022 per Lost Generation Records “Hypnodoll”, nuovo singolo della cantautrice e producer Anna Soares, che inaugura questo 2022 con tinte ipnotiche che flirtano con la melodic techno senza trascurare la sensualità che da sempre contraddistingue la sua produzione artistica. “Hypnodoll” disegna sempre più nitidamente i contorni di uno stile complesso e raffinato, nel quale l’elemento erotico resta al centro della scena, catapultando chi ascolta in una dimensione onirica e avvolgente. Non resta che arrendersi.

Ce lo siamo fatti raccontare!

  1. Un nuovo singolo dopo pochissimo tempo dal tuo album di debutto. Qual è il segreto per rimanere ispirati e produttivi? 

Immagino sia non smettere mai di incuriosirsi ed evolvere.  L’arte è una fonte inesauribile di energie che si espandono, te ne regala moltissime, ma devi essere pronto a restituirne altrettante, per darti, per dare un senso al nonsenso. 

  1. Da dove deriva il nome di “Anna Soares”? E che influenza ha avuto la letteratura sul tuo progetto musicale? 

Il mio nome nasce dall’essere la figlia spirituale di Bernardo Soares, eteronimo di Fernando Pessoa, che a 18 anni mi ha trafitto il cuore e mi ha resa la donna che sono.
Letteratura e filosofia impregnano la mia arte in ogni sfumatura, a volte la sessualità (o la sensualità) divengono pretesti per parlare attraverso il pensiero di Nietzsche, Saramago, Kundera, Adorno, e tutti i pensatori che hanno solcato la mia vita profondamente.

  1. Da dove derivano invece le influenze di matrice jazz? 

Tra l’adolescenza e l’università ho scoperto il meraviglioso (ed estremamente sfaccettato) mondo del jazz, in tante forme che ho amato diversamente, dalla tromba di Miles alla voce rotta di Billie Holiday, tutte influenze presenti poi successivamente nei miei studi di canto e pianoforte, influenze che mi porto dietro in una composizione dell’elettronica che nelle armonie e nelle emissioni vocali strizza l’occhio al jazz spesso più di quanto creda. 

  1. Qual è il ruolo delle etichette discografiche sull’identità e sul percorso di un artista musicale? 

Ritengo che il lavoro dell’etichetta sia di supporto artistico ed esecutivo, non di definizione creativa di quel che l’artista è e rappresenta. Un percorso strutturato su un artista creato a tavolino da una realtà discografica non solo non ha valore (artistico) in sè, ma va a svilire un essere umano che, se fa musica, si presuppone abbia delle velleità creative. 

  1. Hai già in cantiere un nuovo album? Qualche anticipazione?

Hypnodoll è il primo singolo del mio secondo album, in uscita nel 2022 per Lost Generation Records. Non svelo ancora il nome e le tematiche trattate (sarà sempre un concept album), sebbene il brano dia già un taglio molto definito delle atmosfere che ho voluto creare. 

Spoiler: c’è tanta filosofia, tante parole esplicite, e alcuni musicisti che stimo profondamente.