Siamo diventati liquidi, veloci, istantanei. Ormai non abbiamo più tempo per fermarci, per pensare, per decantare le cose. Il mondo digitale ci rende macchine. E il primo grande raccolto infausto arriva nei rapporti umani, in questo finto e difficoltoso rapportarsi. Vanessa Semprini torna in scena con un brano che dedica il suo messaggio a tutto questo problema del vivere di oggi e lo fa con un pop dalle tinte digitali riccamente prodotto e attento a delle soluzioni classiche che sempre fanno scuola. E a proposito di grandi scuole, con lei la figura alta di Alberto Fortis, in un duetto che si rende emozionante anche e soprattutto nel saggiarne la soluzione finale, fatto di modernità nonostante la grandezza di qualcosa che a questo tempo che demanda soltanto computer (o quasi) davvero non sa quasi parlare. E questo è una grande sconfitta di cui presto ci renderemo conto. L’umanità vince sempre, nelle sue pieghe reali nonostante il suono digitale…

 

 

Parliamo di suono. Parliamo di produzione. Un tema caldo in questo tempo di distanze. Come ci hai lavorato? E come hai accolto Alberto Fortis? Una produzione a distanza o avete in qualche modo vissuto assieme la nascita del brano?

Nonostante l’arrivo della pandemia questo brano ha visto la sua realizzazione con me e Alberto Fortis in studio. Le voci sono state registrate insieme, un attimo prima del lockdown nazionale. Il resto del lavoro, cioè la scelta dei suoni e l’arrangiamento, è stato curato a distanza, grazie alla tecnologia… quella stessa tecnologia citata nel brano che può essere sì d’aiuto ma che non avrebbe potuto sostituire l’ispirazione derivante dal nostro incontro di persona. I limiti imposti dalla pandemia e il nostro modo di adeguarci per poter portare a termine il lavoro sono stati ulteriormente motivo di riflessione riguardo l’utilizzo e l’abuso che si fa oggi della tecnologia, rafforzando il messaggio che volevamo trasmettere in principio.

 

E la scrittura? Alberto Fortis ha messo il suo in qualche angolo del quadro?

Alberto Fortis ha dato un enorme contributo alla realizzazione di questo brano portando innanzitutto la sua peculiare impronta vocale e cantautorale. Questa collaborazione ha generato nel team un ambiente sereno e rilassato e ha coinvolto tutti allo stesso modo e con lo stesso entusiasmo. Sono contenta del fatto che nulla si sia affrontato come un lavoro da portare a termine e che abbia prevalso la voglia di fare, partecipare al progetto e lasciarsi ispirare dagli altri.

 

Dicci del nuovo disco di Vanessa Semprini. In arrivo? Accoglierà altri grandi ospiti?

“Giusto il tempo di un miracolo” e “Dieci passi”, già pubblicato sulle piattaforme digitali, faranno parte di un album di inediti realizzati con la collaborazione del maestro Umberto Iervolino.

 

Chiudo con una domanda di critica sociale che penso ti rivolgeranno in molti: ma in un tempo liquido dove tutti corrono e dove l’espressione diviene omologata, non trovi che sia un controsenso scrivere una canzone dai forti canoni di massa per criticare proprio quegli stessi canoni? Da chi denuncia un certo modo di fare mi sarei atteso un’altra forma invece che aderire a pieno ai cliché digitali del pop contemporaneo… non trovi?

Non sono una persona che si conforma alla massa. Il brano non vuole screditare l’utilizzo del digitale quanto invitare alla riflessione sull’abuso che se ne fa. La tecnologia ha reso possibile la realizzazione del brano e il messaggio unico di questo è che non si può condurre una vita unicamente dietro ad uno schermo perché perdiamo l’umanità.