UMBRIA JAZZ 2018 | Grandi emozioni con Bosso, Guidi e Mingus Big Band

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Il buongiorno musicale di questo venerdì 20 luglio ce lo danno, come al solito, i Funk Off, che ci accompagnano con la loro variopinta esibizione fino alla Galleria Nazionale dell’Umbria; in questo suggestivo museo, nella Sala Podiani, si incontrano arte e jazz, in un connubio davvero vincente.

Oggi applaudiamo il duo Antonello Salis e Simone Zanchini.

Salis alterna pianoforte e fisarmonica, mentre Zanchini, oltre che alla fisarmonica, si esibisce agli effetti elettronici. Un concerto speciale, a tratti intimista, a tratti più energico, che regala al pubblico presente un’esperienza musicale molto appagante: la rivisitazione di standard jazz come Caravan di Ellington e pezzi originali sono eseguiti con l’estro dell’autodidatta Salis e con la perizia dello studio al Conservatorio di Zanchini.

I due vengono ispirati a vicenda da quanto propone l’altro, per uno scambievole scambio di musica in un riuscito insieme di alternanze e sovrapposizioni.

Sono loro stessi a definire unica ogni loro performance, mentre la platea sold out della Sala Podiani tributa loro i meritati applausi.

 

Una breve pausa pranzo in una taverna tipica perugina per ritrovarci, alle 14,30 ai Giardini Carducci con il Piero Odorici Quintet, già resident band presso il ristorante Cesarino, dove, all’1,00 di ogni notte, prendono vita le infuocate jam sessions di Umbria Jazz 18.

Il sax di Odorici, il pianoforte di Andrea Pozza, il sax di Daniele Scannapieco, il contrabbasso di Aldo Zunino e la batteria di Luca Santaniello sono davvero musica per le nostre orecchie! Un concerto misto di eleganza e tecnica musicale davvero sopraffino è quello che questi talentuosi musicisti regalano al pubblico che si rilassa oggi ai giardini. Si sfida volentieri il grande caldo di questa controra per poter godere di una esibizione tanto piacevole…

 

Alle 17,00 al Teatro Morlacchi è di scena “Not A What”, il nuovo lavoro musicale dell’eccezionale trombettista Fabrizio Bosso e dell’originale pianista Giovanni Guidi; l’idea di creare un progetto che unisse il loro modo di sentire la musica, nacque lo scorso anno proprio a Perugia, durante UJ. Il nome della band nasce dallo spunto fornito dalla celebre frase di Bill Evans, in cui decretò che “The Jazz Is Not A What, Is a How”.

Con loro sul palco, per completare la magia di questa esibizione, tre giovani e virtuosi musicisti americani: Aaron Burnett al sax tenore, Dezron Douglas al contrabbasso e Joe Dyson alla batteria.

L’entusiasmo del pubblico e gli scroscianti applausi sottolineano la qualità dell’esibizione; meravigliosi e toccanti i vari assoli, coinvolgenti alla massima potenza.

Repertorio misto: un puro jazz, che strizza l’occhio – almeno in un paio di brani – alla sperimentazione.

 

Ci fermiamo quindi ad ascoltare gli ultimi pezzi della marciante pomeridiana dei Funk Off e poi proseguiamo verso i Giardini Carducci, dove i vari giovani talenti che si sono distinti per bravura durante i corsi ed i seminari tenuti per due settimane della Berklee School Of Music, si esibiscono in gruppi di medie dimensioni.

Interessanti i loro interventi, ancor più se si pensa che siano nati dopo una recente ed abbastanza repentina esperienza di approfondimento dello studio della musica, avvenuta proprio qui in loco.

Cambio palco e ci divertiamo ancora una volta con il ritmo e la simpatia travolgente di Rockin’ Dopsie ed i suoi Zydeco Twisters. Scopriamo stasera che cantante, batterista e fisarmonicista sono fratelli, oltre che membri della stessa band.

 

Chiusura in bellezza con il concerto ‘Round Midnight del Teatro Morlacchi: una nutrita big band americana rende omaggio al repertorio di Charles Mingus. Scomparso nel 1979, Mingus ci ha lasciato un patrimonio enorme di composizioni jazz.

Sua moglie Susan Graham Mingus, si adoperò perché la musica del marito continuasse ad essere suonata dal vivo: diventò quindi fondatrice e direttrice artistica di diverse formazioni, più piccole e più grandi, fino alla Mingus Big Band che applaudiamo stasera, composta in genere da 14 elementi.

La Big Band, che suona insieme dal 1991, ha finora pubblicato 11 dischi e vinto un Grammy Awards.

La creatività e la forza della band, formata da elementi di varie fasce generazionali che si alternano nel Line Up delle varie esibizioni, si esprimono al massimo livello, senza che l’unita’ stilistica ed il suono del gruppo ne vengano alterati.

Un concerto veramente speciale, che ravviva la notte perugina degli appassionati jazzofili che amano tirar tardi seguendo le strabilianti note della musica.