UMBRIA JAZZ 2025 | E’ la giornata di Jazzmeia Horn e Kurt Elling+Yellowjackets

La giornata musicale di martedì 15 luglio inizia per noi alla Sala Podiani della Galleria Nazionale dell’Umbria con un duo inedito: il sassofonista Rosario Giuliani ed il pianista Giovanni Mirabassi.

Il loro progetto discografico è una perfetta ed intimistica sintesi tra le radici italiane e la tradizione jazzistica americana. Giuliani ci parla delle emozioni che provano nel suonare ad Umbria Jazz e si augura che, attraverso la loro musica, queste arrivino anche a noi.

Ci dice che è soltanto un anno che è iniziata la loro vincente collaborazione; precedentemente, nel 2008, avevano suonato insieme una sola volta, in un castello in Francia. Fu il cognato di Mirabassi, sassofonista classico e fan di Giuliani, a creare l’occasione, invitandolo a partecipare ad un festival che si svolge in Francia.

Rosario Giuliani e Giovanni MirabassiDurante l’esibizione i due immediatamente sentirono l’empatia e l’interplay che naturalmente si era sviluppato tra di loro e decisero di avviare e far crescere questa collaborazione artistica. Giuliani ci fa partecipi di una curiosità: Mirabassi, fratello del noto clarinettista, è di Perugia e vive a Parigi da molti anni: curiosamente, non aveva mai suonato ad UJ prima d’ora, anche se ne era stato influenzato quando, dopo aver mosso i primi passi artistici nell’ambito della musica classica, venne completamente rapito dal jazz d’improvvisazione che aveva avuto modo di conoscere grazie alla partecipazione ai concerti della manifestazione.

Tre brani scritti da Mirabassi aprono il concerto ed il terzo dei quali è Live and kicking che dà il titolo al loro disco, uscito lo scorso novembre. Segue Fellini’s Mood, ispirato a Fellini e Rota. Ed ecco quindi Tears Blood and Sparkles; ed ancora Hidden Moon e My hidden Sky, entrambe dolcissime ed intimistiche composizioni di Giuliani. Per l’acclamatissimo bis viene scelto lo standard Yesterday Dream.

 

Alle 15, nuovamente in sala Podiani, ascoltiamo il quintetto di Matteo Bortone con il suo progetto No Land’s: nessun luogo fisso, nessuna terra per il viaggiatore che si evolve insieme al paesaggio che cambia. Bortone, insignito del premio Top Jazz nel 2015 come miglior nuovo talento italiano, è al suo esordio ad UJ con un suo progetto artistico ed è molto felice ed onorato di farlo.

I brani sono tratti dal suo ultimo disco, A Tree In The Mist, uscito lo scorso febbraio: Sud Sud Est (No Land’s), riferito alla sua terra di origine – il Salento – ed a Carmelo Bene, anche lui originario di quelle parti; Counter Hit (No Land’s), Mnemosyne e White Count dedicato ad Enrico Rava.

 

Jazzmeia HornCorriamo letteralmente al Teatro Morlacchi per ascoltare Jazzmeia Horn, cantante texana dalle radici gospel, che ben presto viene conquistata dal jazz. Presente per la prima volta ad Umbria Jazz Winter ad Orvieto, la Horn vanta tre album al suo attivo: Social Call, Love & Liberation e Messages. Lunghi ed informativi monologhi ad introdurre i vari brani del concerto, ci raccontano molto della sua vita di madre single di due bambine che sono, molto spesso, anche fonte di ispirazione per i suoi brani. Tra gli altri, Destiny, arrivato dopo che aveva pensato di smettere di cantare e When I Say Something From The Mouth Of Babies, ispirato da alcune situazioni familiari e personali.

Alle 21 all’ Arena Santa Giuliana per un doppio concerto: Ledisi e Kurt Elling con i The Yellowjackets.

Ledisi Anibade Young è una cantante, autrice, produttrice e scrittrice con un repertorio che spazia dal Rythm and Blues al Jazz, dal Blues al Soul. Originaria di New Orleans e vincitrice di un Grammy Awards, trae ispirazione dalla black music e, in particolare, da Nina Simone, alla quale ha dedicato il progetto musicale Ledisi Sings Nina con la Metropole Orkest e la New Orleans Jazz Orchestra nel 2021.

Il suo è un concerto variegato e caratterizzato da molti vocalizzi e giochi vocali che ben si prestano per farci apprezzare le diverse tonalità del suo timbro.

Kurt Elling + YellowjacketsCambio palco a favore della sublime voce dell’elegante crooner Kurt Elling, che vanta sedici nomination e due vittorie ai Grammy Awards.

Voce baritonale, Elling è un grande interprete vocale della tradizione jazzistica americana che si affaccia alla modernità in maniera vincente, sia con le big band, sia con formazioni più piccole. Aperto anche a nuove esperienze, Elling, che ha precedentemente portato ad Umbria Jazz un originale progetto imperniato sul funk e sulla musica elettrica, si esibisce stasera in chiave fusion con gli Yellowjackets, gloriosa band con 43 anni di esperienza e ben 25 dischi al loro attivo.

La loro talentuosa sinergia artistica ci conquista immediatamente, mentre la scaletta si snoda fluida, alternando pezzi più intimistici che toccano l’anima a brani più ritmati che fanno letteralmente esplodere l’entusiasmo della attenta platea. Piacevolmente accogliente l’approccio di Elling, che si presenta ed introduce, a sorpresa, alcuni dei brani leggendo uno scritto totalmente in italiano: un vero Gentleman della Musica!

 

Non ancora paghi di note, chiudiamo la giornata ai Giardini Carducci, per ascoltare i coinvolgenti Delta Wires, arrivati direttamente dalla San Francisco Bay. “Somebody Told Me” è il loro ottavo ed ultimo lavoro discografico.

Veniamo subito conquistati dal loro accattivante blues della scuola di Chicago misto a quello tipico della zona del Delta, caratterizzato dal suono dell’armonica ed abbinato a quello dei fiati e della chitarra in maniera convincente…bastano pochi minuti di ascolto per iniziare a ballare ed a battere le mani all’ unisono con tutti i presenti: bravi!