Tributo a Nelson Mandela e Miriam Makeba al Festival Ethnos 2018

0
832

Il Festival Ethnos continua ancora per un’altra settimana con musica che proviene da tutto il mondo. Lunedi 24 settembre, a Casandrino, è la volta di Arenaria, il gruppo fondato da Mario Crispi che vede protagonisti musicisti storici della scena world a Palermo come Enzo Rao e Maurizio Curci. Mario Crispi e Arenaria interagiscono con altri linguaggi musicali, con culture di altri popoli e di altre etnie in una perfetta fusione di stili ed emozioni musicali, un vero e proprio progetto che è riuscito a far viaggiare il pubblico tra il Mediterraneo e l’Oriente.

Martedì 25 settembre invece è interamente dedicato all’omaggio a Nelson Mandela e Miriam Makeba, prima con la presentazione e la consegna del Premio Ethnos a Ndileka Mandela, la nipote di Nelson Mandela, attivista sudafricana che ha raccolto l’eredita dei valori e dei principi che hanno ispirato tutta la vita e l’impegno sociale e politico del nonno, e che da anni gira il mondo per portare il suo pensiero e per impegnarsi in prima persona per la salvaguardia dei diritti umani e quelli delle donne. Dopo un bellissimo discorso improntato sui suoi ricordi sia pubblici che privati del nonno, e sull’invito a seguirne i suoi insegnamenti per continuare a difendere valori come la libertà, diritti di espressione, uguaglianza di diritti e doveri, senza alcuna discriminazione di razza, lingua, religione o sesso, lo stesso Gigi Di Luca le ha consegnato il Premio Ethnos 2018, riconoscimento che ogni anno viene attribuito per meriti letterari, culturali, musicali o di impegno sociale a una personalità del mondo della cultura.

La serata si è conclusa a Villa Vannucchi a San Giorgio a Cremano con lo spettacolo “Ma.Ma. Le Voci di un Sogno” con la regia dello stesso Gigi Di Luca con il quale si omaggiano le figure di Nelson Mandela e Miriam Makeba facendosi portavoce dei loro messaggi di attivismo pacifista, rispetto dei diritti umani, diffusione dei valori della solidarietà e dell’accoglienza.

Tutti bravissimi, non solo gli attori/cantanti professionisti ma anche il gruppo di 15 ragazzi, scelti dallo stesso Gigi Di Luca tra i tanti ragazzi e ragazze di Castel Volturno, che hanno aderito al progetto con una tale carica e un tale entusiasmo che hanno portato lo spettacolo ad essere uno dei più bei racconti di teatro/musica e danza su temi come razzismo, integrazione, libertà, uguaglianza, mai visti negli ultimi 10 anni.

Nel finale tutti insieme, attori e pubblico, a ballare sulle note dell’ultimo brano ispirato dalla musica di Miriam Makeba, e tra il pubblico anche la stessa Ndileka Mandela che ha seguito tutto lo spettacolo in prima fila, emozionata e felice che la storia di suo nonno sia stata così ben raccontata ed interpretata da tutto il cast.

Lo spettacolo sarà presentato a novembre proprio a Castel Volturno, negli stessi luoghi che videro l’ultimo concerto di Miriam Makeba prima di morire 10 anni fa ma si spera che sia presentato anche in altre occasioni e luoghi dove poter parlare di integrazione e di diritti umani.