STOLAS da Zorn ai MASADA QUINTET, unica data italiana – Milano, 16 novembre 2009

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Teatro Manzoni – Milano
Lunedì 16 novembre 2009 ore 21.00


PRIMA E UNICA DATA ITALIANA


STOLAS: MASADA QUINTET
 Chris Potter, sassofoni soprano e tenore
Dave Douglas, tromba
Uri Caine, pianoforte
Greg Cohen, contrabbasso
Joey Baron, batteria


 


“Aperitivo in Concerto” presenta, lunedì 16 novembre 2009, alle ore 21.00, presso il Teatro Manzoni di Milano (via Manzoni, 42), in prima e unica data italiana, uno fra i più recenti lavori di John Zorn, Stolas, il dodicesimo capitolo di Book of Angels, esplorazione musicale del mondo mistico della Kabbalah, affidato al Masada Quintet.


Zorn -celebrato autore e interprete con cui “Aperitivo in Concerto” intrattiene da lungo tempo un rapporto costante e proficuo e di cui ha presentato più lavori, da Moonchild e Electric Masada a Shir haShirim- si va sempre più proponendo come compositore che scrive opere appositamente per musicisti da lui reputati interpreti ideali. Per Stolas egli ha ideato una serie di composizioni pensate per una nuova versione del suo celebre gruppo Masada, questa volta un quintetto di “all star” con il trombettista Dave Douglas, il pianista Uri Caine, il contrabbassista Greg Cohen e il batterista Joey Baron e, soprattutto, con un sassofonista quale Joe Lovano. Purtroppo, Lovano si è fratturato la spalla nel corso di una tournèe e dovrà rimanere a riposo per molti mesi. Zorn stesso ha perciò indicato, come unico possibile sostituto, un altro “divo” del sassofono, Chris Potter, conosciutissimo come solista in proprio (i lettori e critici di una pubblicazione come Down Beat lo hanno più volte premiato, considerandolo secondo solo a una leggenda come Sonny Rollins) e per le sue collaborazioni con artisti quali Paul Motian e Dave Holland. Come Lovano, Potter si avvicina per la prima volta al mondo complesso e sofisticato dell’ebraismo zorniano, introducendovi la vitalità intellettuale dell’improvvisazione jazzistica più attuale.


 


CHRIS POTTER
Chris Potter nasce a Chicago nel 1971. Cresce a Columbia, South Carolina. Inizia a suonare a dieci anni. Il suo primo strumento è il pianoforte ma presto passa al sax e col tempo si appassiona sia al sax tenore che al soprano, al flauto alto e al clarinetto basso. Il 1989 è un anno cruciale per la sua vita: si diploma alla scuola superiore; è nominato ‘Presidential Scholar’ per eccellenza accademica e musicale; riceve la borsa di studio Hennessey Jazz Search; è votato come migliore strumentista jazz universitario d’America dal Down Beat; infine, riceve la borsa di studio Zoot Sims per studiare jazz alla New School for Social Research di New York. Sassofonista tenore, contralto e soprano, Potter raggiunge ben presto una sorprendente maturità, mostrando straordinaria intelligenza, lucidità creativa e un fraseggio assolutamente originale.
Ottiene il primo ingaggio di rilievo nel quintetto del trombettista Red Rodney. Ha poi affiancato i pianisti Kenny Werner e Marian McPartland, fino a diventare negli ultimi tempi il sassofonista più conteso di New York. La sua carriera si infoltisce di numerose esperienze che rendono il suo curriculum incredibilmente ricco nonostante la giovanissima età. Chris Potter è infatti elemento fondamentale e parte vitale di diversi gruppi: il Dave Holland Quintet, il Magic Triangle Quartet di Dave Douglas, l’Electric Bebop di Paul Motian. Tre gruppi che hanno in comune la capacità di conciliare l’avanguardia e l’innovazione con il successo di critica e pubblico.  Si aggiungano inoltre collaborazioni con Steely Dan, Jim Hall, Ray Brown, Mingus Big Band, Steve Swallow, Mike Mainieri, Herbie Hancock, James Moody, Joanne Brackeen e altri ancora.
Chris Potter è il più giovane musicista ad essere stato insignito del prestigioso Danish Jazzpar Prize, lo scorso 2000, premio destinato annualmente al jazzista di fama internazionale meritevole della maggiore attenzione.


DAVE DOUGLAS
Nato nel 1963 a Montclair, New Jersey, Dave Douglas non è solo un trombettista dotato e personale, ma anche un musicista completo, compositore e leader originalissimo. Solista ferrato, discende stilisticamente sia dalla scuola boppistica che parte da Clifford Brown e passa per Booker Little, sia da Miles Davis, che sempre più sembra ispirarlo negli ultimi tempi, specie quello della prima svolta elettrica, a cavallo fra gli anni ’60 e ’70.
Douglas unisce alla profonda conoscenza della tradizione – ha suonato, giovanissimo, nella band di Horace Silver – una costante ricerca verso il “nuovo”, che com’è noto ha preso oggi le strade più diverse. Questa scelta di campo l’ha portato ad incrociare i linguaggi musicali più disparati, dal klezmer al folk balcanico, dall’avanguardia più radicale alla sperimentazione elettronica, ma con i ritmi e le armonie del jazz sempre ben impressi nella mente. Ancor più importante dell’incontro con Silver, è stato quello con John Zorn, che l’ha chiamato a far parte dell’ormai leggendario quartetto “Masada”, con Greg Cohen e Joey Baron, protagonista di innumerevoli tournèe mondiali e dischi. Dopo aver collaborato con i gruppi di Myra Melford e Don Byron, il trombettista del New Jersey ha privilegiato sempre di più i propri progetti musicali, in verità piuttosto numerosi.
Se prezioso è stato il lavoro col Tiny Bell Trio – di cui esistono quattro album ufficiali – la consacrazione è forse avvenuta prima con il disco Sanctuary (1997), poi con