ROSSOMETILE | Desdemona

Il progetto, molto curato in tutti i suoi aspetti, primi fra tutti la composizione e gli arrangiamenti, risulta gradevole all’ascolto a patto però di essere amanti delle sensazioni un po’ cupe e comunque delle atmosfere a volte “dark” proprie delle antiche favole e leggende.

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Rock, quello di Desdemona dei Rossometile, spiccatamente farcito di musicalità a cavallo tra medioevo e rinascimento, dichiaratamente ispirato allo stile celtico tradizionale ma con sonorità metal, a tratti duro e a tratti più soffice, non privo però di momenti poetici e onirici, con ammiccamenti all’austera a musica sacra propria della religiosità d’altri tempi.

L’impostazione stilistica che i Rossometile – gruppo salernitano ultraventennale al suo quinto progetto discografico – hanno scelto per il progetto Desdemona sfrutta con sapienza il potere evocativo di un certo tipo di accostamenti armonici e timbrici nelle composizioni al punto da farle sembrare a tutti gli effetti la colonna sonora di una rappresentazione teatrale o cinematografica. Già dalle prime note sembra di vedere surreali paesaggi nebbiosi, castelli incantati, tramonti infuocati, cavalieri e principesse da salvare dalle fauci dei draghi e prigioni oscure, spaziando ampiamente tra le  armonie medievali e rinascimentali e attingendo a piene mani spunti dal rock sinfonico e dai grandi poemi musicali dell’epoca d’oro del progressive rock. Il tutto è abilmente rifinito dall’uso di strumenti tipici d’altri tempi come  ghironda, cornamusa e flauto celtico tradizionale.

Nei brani dell’album ricorre trasversalmente il connubio “amore – morte” a cominciare da Desdmona, nome femminile che intitola l’album e che riporta nella sua antica etimologia il significato di “destino avverso”. Il brano omonimo è dedicato alle donne vittime di violenza; tutti gli altri a seguire raccontano delle piccole storie, favole e leggende, in Hela e il corvo si fa riferimento alla tradizione celtica dove il corvo, appunto, rappresenta il trait d’union tra il mondo dei vivi e quello dei morti, Oblivion tratta di separazione e addio. Con Whales of the Baltic Sea Orchestra si esce finalmente dalle oscure foreste brumose nordeuropee e si incontra il freddo mar Baltico dov’è possibile ascoltare i versi soavi delle megattere e delle onde del mare mentre “le cornamuse suonano nel vento”…

Il progetto, molto curato in tutti i suoi aspetti, primi fra tutti la composizione e gli arrangiamenti, risulta gradevole all’ascolto a patto però di essere amanti delle sensazioni un po’ cupe e comunque delle atmosfere a volte “dark” proprie delle antiche favole e leggende.

 

Musicisti:

Ilaria Hela Bernardini, Voce
Rosario Runes Reina, Chitarra
Pasquale Pat Murino, Basso
Gennaro Rino Balletta, Batteria

Emilio Antonio Cozza, Ghironda, Cornamusa medievale e Tin Whistle su tracks 09  e 11
Danilo Lupi, Bouzouki su track 04
Francesco Tedesco, Batteria su track 09
Gianluca Quinto, Chitarra solo su track 08

Lucrezia Ardito, Voce narrante su track 04

Credits:
Adam Andrearczyk  – Cover
Roberto Policastro – Artwork & Booklet
Francesco Tedesco – Recording , mixing & mastering  presso IMRecording Studio – Nocera Inferiore (SA)

Scritto, arrangiato e prodotto da Rossometile – Copyright © 2020

Tracklist:

01. Desdemona
02. Oblivion
03. Hela e il corvo
04. Sole che cammini
05. Storie d’amore e peste
06. Rosaspina
07. Mist
08. Nox aracana
09. Whales of the Baltic Sea Orchestra
10. Boia misericordioso
11. Canzone del tramonto

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