ROBERTO OTTAVIANO Eternal Love | People

ROBERTO OTTAVIANO Eternal Love
People
Dodicilune
2024

Un composito album di viaggio nella presente scaletta, sintesi di un tour internazionale che ha toccato paesi d’oltralpe e dell’area scandinava, articolata su momenti in buona parte a firma del medesimo Ottaviano, ma inclusiva di altra scrittura.

Il programma selezionato così s’avvia su At The Wheel Well di Nikos Kypourgos, parte della colonna sonora di “The Cistern” di Hristos Dimas. E la memoria repertoriale ci autorizza a cogliere nessi, quantunque involontari, con lavori di grande respiro quali  “Songs For Kommeno” (Intakt records, 2012), rievocazione storica a firma del duo Savina Yannatou-Günter Baby Sommer, come pure “Athens Concert” (ECM 2011), importante live co-firmato da Charles Lloyd e Maria Farantouri – entrambi a tema ellenico.

Ripresa e dedica sudafricana in Mong’s Speakin’, omaggio al grande talento di tromba Mongesi Feza, in cui la griffe di Ottaviano & C. conforma un momento dinoccolato e dinamico, attento alla quadratura d’insieme, ma stilisticamente disinvolto.

Ulteriore espansione geografica con i colori indiani in Hariprasad, richiamante la somma figura di Chaurasia, indimenticato gran maestro di flauto, ma non più di tanto influente nella concezione del brano, evocante l’esotismo in un oscuro senso misterico e preferendo un andamento serrato alle ariosità del grande omonimo.

In piena astrattezza e per esposizione sghemba, Callas fa rivivere il mito del peculiare e leggendario soprano, in una rappresentazione volutamente misterica in cui il ‘lirismo’ riesce trasfigurato affidandone libere prove espressive alla tastiera, al clarino basso ed all’arco.

OTTAVIANO Eternal Love 5tet b
ROBERTO OTTAVIANO Eternal Love 5tet

Del tutto inatteso il Niki (Lauda) quale dedicatario di un brano che non punta a velocità vertiginose o perigliosi passaggi, quanto a incorporare moderato senso avventuroso nelle caleidoscopiche figurazioni delle punte solistiche.

Fumosi sentori d’oltralpe in Gare Guillemans, dalle visioni del miliare Misha Mengelberg, ebbra miscela di intimismo e nonchalance, dal cui passo strascicato emerge una prestazione vocale in scat di Ottaviano in guisa di clochard, sentita e forse non memorabile (ma ben sopra le righe e a tratti degna delle allarmate attenzioni di Padre Amorth).

Imperioso il drumming in apertura di Ohnedaruth, richiamante il tutti nell’agitante jam di sentore neo-bop e non poco spirito free. Ad epilogo, il colorito e positivo clima di ristoro a firma di Rodrigo Manhero in Caminho das Águas, la cui pasta melodica è infittita dalla verve delle ance, dalle generose ed argute espansioni del pianoforte, e dalla ritmica tropicale e pétillante.

L’assortita raccolta rinsalda la funzionale intesa della band, ricordando di Eternal Love l’esordio nell’omonimo album, già portatore di omaggi a storiche figure del jazz, il proseguimento del percorso nella formazione ampliata nel successivo doppio Resonance & Rhapsodies, di maggiorate ambizioni e più personali scritture, ed ancora una volta forti del talento, performante, aggregativo ed autoriale di Roberto Ottaviano, nonché della mutevole voce del proprio strumento, ora vigoroso o flautato ma comunque narrativo ed evocante. Voce che va animando scene sonore su cui convergono personalità d’esperienza consolidata, tali l’eloquente e brunito doppio d’ancia Marco Colonna, l’ingegno polivalente del nuovo astro del pianoforte Alexander Hawkins, le interpunzioni dense e sicure dello strumento basso di Giovanni Maier, oltre alla brillante inventiva poliritmica di un sempre impeccabile Zeno De Rossi.

Bilancio compiuto per una formazione di spirito umanistico, nella nuova esperienza in sostanza condensata dalle parole a commento del leader: «Nella vita ci sono cose ineluttabili che incontriamo e che ci costringono ad agire, non solo ad osservare. Rispettare sé stessi, battersi, cercare, ascoltare, disinnescare ma anche denunciare. L’umanità è un microcosmo nel cosmo ed agisce in modo inaspettato così come prevedibile, con dei voli pindarici di bellezza e continui tuffi negli abissi più orribili, rinnegando sé stessa e quindi trasformandosi in qualcosa di disumanoHo voluto raccogliere qui una serie di momenti “live” della band che mi sembra il momento in cui noi tutti diamo il meglio nella combustione che si crea con il pubblico, e chiamarla “People” proprio nel tentativo di disegnare dei ritratti di questa umanità, fatta di persone incontrate realmente e virtualmente, persone che ci hanno dato qualcosa, i loro luoghi ed i loro respiri.»

Ottaviano Roberto

 

Musicisti:

Roberto Ottaviano, sax soprano
Marco Colonna, clarinetto basso
Alexander Hawkins, pianoforte
Giovanni Maier, contrabbasso
Zeno De Rossi, batteria

Tracklist:

01. At The Wheel Well 5:13
02. Mong’s Speakin’ 7:05
03. Hariprasad  4:15
04. Callas   9:30
05. Niki   7:45
06. Gare Guillemans  8:34
07. Ohnedaruth  9:54
08. Caminho Das Águas  8:06

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