ROBERTO MAGRIS & ERIC HOCHBERG | Shuffling Ivories

ROBERTO MAGRIS & ERIC HOCHBERG
Shuffling Ivories
J Mood Records
2021

Segnalazione d’obbligo per un cd – e download: il sito privilegiato per informazioni ed acquisto é quello dell’etichetta che lo pubblica: www.jmoodrecords.com – tra i piu’ intensi e importanti di questi primi mesi del 2021. Roberto Magris, il pianista e compositore triestino che ci ha convinto da anni – entusiasmandoci – che Mitteleuropa può essere, è, sinonimo di jazz, del cuore più pulsante di questa musica; che ne organizza i suoni oltrepassando le frontiere stilistiche e geografiche; che dal 2006 si è in buona sostanza trasferito a Kansas City, innestando le sue radici nei luoghi stessi in cui le hanno piantate lo swing e il bop; esce, “in questi tempi difficili”, con uno dei suoi lavori più intimi e più concentrati, un duo pianoforte/contrabbasso in cui il suo partner é Erich Hochberg. Partner già nel precedente doppio, ambizioso, ineludibile “Suite!”, dove c’è veramente tutta la sua visione del mondo, prima ancora che della musica.

Se di “Suite!” “Shuffling Ivories” rappresenta il contraltare cameristico – in una formazione inedita per Magris – , vorrei però chiarire che l’aggettivo usato prima non va confuso con “intimistico”.

Ascoltate subito il brano d’apertura, che reca il titolo dell’intero album e ne è indubitabilmente il manifesto per rendervene conto.

Si tratta di un blues. “Quirkly”, cioè se traduco bene, bizzarro, come scrive nelle sapienti note di copertina del disco Bill Milkowsky, nel senso di “sperimentale”, così come Ornette o Monk ci hanno insegnato che il blues può essere tendendo fino allo spasimo le corde delle sue determinazioni. Ma anche nel senso in cui Ellington affermava che il blues è sempre il modo migliore per cominciare un concerto e in questo caso un disco. Si tratta di una magnifica composizione di Magris – sue in questo disco anche Clef Club Jump e Italy, una vera e propria “canzone”, densa di umori nostalgici – che diteggia con effetti quasi tristaniani intrecciando col contrabbasso dal suono arcano e costantemente pulsante di Hochberg un dialogo  trascinante, in cui l’avvicendarsi degli assoli é al tempo stesso una geometria e un gioco.

E che procede per i restanti brani dell’album. Detto degli originali, un discorso ampio e dettagliato meriterebbero i restanti otto dedicati a composizioni altrui, fra le quali spicca la Laverne di Andrew Hill di cui, in chiusura, Magris ci regala una seconda più ampia versione alternativa. Lo meriterebbero perché le scelte di Magris – le cito: oltre alle piu’ note I’ve found a new baby e Memories of you, The time of this world is at hand, Quiet dawn, Anysha, The chevy chase, naturalmente Laverne – riflettono le sterminate conoscenze e lo straripante amore e rispetto di Magris in merito alle vicende della musica afroamericana che si inverano nel suo gesto così consapevole e coinvolgente.

Ma per saperne di piu’ rinvio ancora una volta alle liner notes; e, soprattutto, se questa mera “introduzione” puo’ mai aver convinto ad iniziare l’ascolto di “Shuffling ivories”, ogni singolo ascoltatore, nel mare magnum del web o altrove, troverà gli strumenti per approfondire i significati dell’universo artistico di Roberto Magris.

 

Musicisti:

Roberto Magris, piano
Eric Hochberg, bass

Tracklist:

01. Shuffling Ivories (Magris) 04:06
02. I’ve Found A New Baby (Palmer/Williams) 04:49
03. Clef Club Jump (Magris) 04:27
04. Memories Of You (Blake) 06:15
05. The Time Of This World Is At Hand (Gault) 06:35
06. Quiet Dawn (Massey) 08:43
07. La Verne (Hill) 07:20
08. Anysha (Pitts) 07:07
09. Italy (Magris) 05:38
10. The Chevy Chase (Blake) 03:10
11. La Verne (Hill) – Take 2 – 09:06

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J Mood Records