PIO SPIRITI: l’alieno del pop

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Siamo in compagnia di Pio Spiriti per parlare del suo nuovo cd che si intitola Triskell il concerto e che e’ stato prodotto da Beppe Aleo per Videoradio/Rai Trade edizioni musicali. In quest’album Pio Spiriti, oltre che un talentuoso ed eclettico musicista, si rivela anche come geniale compositore e strepitoso arrangiatore.


 

Pio Spiriti e’ un violinista che ha collaborato occasionalmente per artisti come Morricone, Gaynor, Zero, Facchinetti, Morandi, Antonacci, Ruggeri, Cocciante, Ranieri, Venditti, Pausini, Concato, De Gregori, Vanoni, Branduardi ecc. e attualmente e’ violinista polistrumentista ufficiale dell’ambita Band di Claudio Baglioni con cui la collaborazione e’ attiva ormai dal 2003. Nel corso di questi otto anni ha partecipato ad alcune registrazioni di cd live del cantautore romano in occasione dei tour “Crescendo 2003/4”, “Cercando 2004″, “Tutti Qui tour 2007”, “QPGA tour 2008”, “Granconcerto tour 2008/09”, “Concertopera tour 2009” e a cinque registrazioni di dvd tra cui l’ultima appena terminata “Tour One World”, dove ha avuto la possibilita’ di calcare i palchi piu’ importanti del mondo tra cui quello dell’Olympia di Parigi e quello della Royal Albert Hall di Londra.


 

Ecco di seguito l’intervista che Pio Spiriti ci ha gentilmente concesso.


 

Sound Contest: Si legge nella tua biografia che non sei solo “violinista”, ma sei “polistrumentista”. Quali strumenti suoni oltre al violino?

Pio Spiriti: Ho iniziato gli studi musicali all’eta’ di otto anni. Con la chitarra ho iniziato a muovere le prime dita ed e’ stato subito amore fino alla scomparsa prematura del mio insegnante Orazio Di Pietro dopo circa tre anni; poi e’ stata la volta della fisarmonica, strumento molto amato dai miei genitori  e con cui ho intrattenuto parenti e amici con melodie popolari e canti liturgici per svariati anni.

Il pianoforte e la viola sono d’obbligo per lo studio del violino al conservatorio, mentre tastiere e hammond sono la conseguenza di vedute allargate e per chi come me ama il pop e lo segue da sempre parallelamente agli studi classici.


 

Come sono nati i brani della tua nuova fatica discografica ‘Triskell il concertò? Come e con quali strumenti li hai composti?

Tutto e’ nato dal mio viaggio a Carnac (Egitto) nel 1987. La ricerca della simbologia del Triskell, che spadroneggia in molte cattedrali, ha aperto un mondo davanti a me: quello del potere del numero “tre” che da sempre e’ il mio numero fortunato.

Le composizioni sono state tutte create e improntate a scopo solistico; il violino ovviamente e’ lo strumento dominante, poi c’e’ qualche accenno duettato al pianoforte e poi ancora gli altri strumenti, quelli da me suonati, sono stati volutamente inseriti in arrangiamenti ben curati per la realizzazione delle orchestrazioni.


 

Bene. Ora parliamo piu’ approfonditamente di alcuni pezzi del tuo nuovo album. Innanzitutto in che modo hai deciso di passare quasi di colpo dal “Nibiru” all’ “Eden”, luoghi molto diversi tra loro e in contrapposizione?

Bellissima domanda. In effetti il collegamento sembrerebbe azzardato, ma e’ voluto anche se dobbiamo fare un salto indietro di almeno duecentomila anni: lo scienziato Zecharia Sitchin afferma, con dati alla mano, che in quel periodo specifico della preistoria terrestre, gli Annunaki, alieni che abitavano sul pianeta “Nibiru”, arrivarono sulla terra e colonizzarono la Mesopotamia in cerca di oro. Gli Annunaki avrebbero creato geneticamente l’Homo Sapiens incrociando la loro razza con l’Homo Erectus, con lo scopo di generare schiavi piu’ intelligenti per prelevare metalli dalle miniere. Interessante vero? Ecco il collegamento con il nostro giardino dell’ “Eden”. Mistero e realta’ mi affascinano da sempre: “Nibiru” (l’arrivo) ed “Eden” (la creazione).  


 

La title-track “Triskell il concerto” ha come sottotitolo “Terra, Acqua, Fuoco”. Come mai manca l’ “Aria”?

Il Triskell e’ un simbolo celtico che racchiude in se’ svariati significati: la tripartizione dell’energia cosmica, ma anche la manifestazione del Dio unico in Forza, Saggezza e Amore, oppure ancora rappresenta la terna del ciclo solare costituita da alba, mezzogiorno e tramonto, tre fasi senza le quali l’uomo non potrebbe vivere. Ad esse sono strettamente correlati gli elementi della terra, che secondo la tradizione celtica compaiono in Terra, Fuoco e Acqua (quest’ultima rappresenta anche l’aria allo stato liquido). E cosi’ sono nati i tre tempi del mio “Triskell il concerto”, forma ternaria voluta dalla tradizione classica compositiva del fine ‘700.


 

Chi sono invece le “Muse danzanti” che hanno ispirato la sesta traccia del tuo cd?

Questo e’ ancora un omaggio al Divino, chiunque esso sia, con canti e balli, suoni ostinati, un canone e una danza ripetuta: solo alle Muse e’ consentito onorare gli Dei.


 

Qual e’ per te “L’altra faccia della luna”?

Questo e’ un quadro, una rappresentazione dell’io molto personale che non so se saro’ in grado di spiegare esattamente: la luna e’ meravigliosa, e’ sublime, dal potere magnetico che assume pero’ nell’osservarla, provoca nella mia mente un contraccolpo negativo; tutto questo forse accade perche’ quando la osservo sono sempre solo con me stesso e i pensieri affiorano inevitabilmente con  tutte le mie insoddisfazioni.

Quindi, “L’altra faccia della luna” non e’ che l’altro lato di me che vorrei essere sempre, quel lato capace di compiere atti caritatevoli o quello che mi consente di non badare a rancori, invidie, orgoglio e inadeguatezza. Vorrei davvero imparare a conoscere bene me stesso, tanto da diventare quello che ognuno di noi e’ chiamato ad essere: un uomo giusto.


 

Ci avviamo verso la conclusione. Tu suoni da otto anni con Claudio Baglioni. In che modo ritieni che ti abbia arricchito tale esperienza in tutto questo tempo?

Il suonare ed il collaborare attivamente con musicisti validissimi, con i quali condivido da otto anni studi di registrazione, palchi di tante tourne’e ed altre esperienze di vita vissuta, sono momenti che hanno contribuito in maniera determinante alla formazione di Pio Spiriti come musicista e come uomo.


 

In che maniera invece ritieni di aver arricchito la musica del cantautore romano e in che maniera hai intenzione di arricchirla ancora?

Faccio sempre notare alle persone che mi chiedono di Claudio Baglioni che prima di diventare un suo musicista sono da sempre stato un suo fan e quindi: quale migliore condizione puo’ permetterti di lavorare non solo con la testa e con le dita, ma anche con il cuore?

Penso che Claudio abbia capito tutto cio’ e forse proprio per questo motivo ho un bellissimo rapporto anche con i suoi fan.


 

Nella tua carriera hai collaborato anche con tanti altri artisti, oltre che con Baglioni. A chi sei rimasto piu’ legato?

Sono tanti gli artisti con cui ho lavorato e tutte le collaborazioni sono state pressoche’ occasionali e non mi hanno  permesso di relazionarmi con loro condividendo magari anche stralci di vita quotidiana oltre che la musica. Ritengo pero’ che sia molto difficile abbattere le barriere lavorative ed entrare nella sfera privata di artisti di questo calibro.


 

Siamo giunti alla fine, ma prima un’ultima domanda: quali sono i tuoi prossimi impegni?

Ho appena pubblicato un cd che mi ha impegnato per circa due anni e credo che adesso sia arrivato il momento di promuoverlo con un giro di concerti che mi vedra’ impegnato in tutta Italia.

Vorrei ringraziare in conclusione Beppe Aleo, produttore discografico Videoradio, che ha creduto insieme a me nel progetto e tutti i musicisti che hanno partecipato alla realizzazione di Triskell il concerto.


 

Termina qui l’intervista a Pio Spiriti e noi ovviamente lo ringraziamo per la sua disponibilita’.