Nine Hundred Fifty Seven è l’album d’esordio di Francesco Ziello

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“Nine Hundred Fifty Seven” è l’album d’esordio del musicista polistrumentista e compositore elettroacustico romano Francesco Ziello, uscito per ADN records a luglio 2020.

Il disco, composto da 14 tracce, è il risultato di un percorso che unisce tematiche, modalità di ricerca e stati emotivi legati al mondo della musica contemporanea e sperimentale, ma che mantiene al tempo stesso un forte rapporto con il linguaggio tonale.

 

Registrazione in studio, ascolto dell’album e performance live hanno un filo comune: al centro di tutto c’è la soggettività. L’esperienza d’ascolto è basata su una forte condizione di intimità che emerge durante le registrazioni e che prende forma nell’esibizione dal vivo. Lo scopo è quello di creare l’atmosfera giusta in cui ogni uditore, immergendosi completamente nei suoni, viaggia nella propria interiorità. Esecutore e spettatore, così, si ritrovano insieme in un’esperienza totale.

 

L’ascoltatore è sempre al centro del suono e degli strumenti – afferma il musicista – ripresi e registrati in maniera tale da veicolare il punto di vista sonoro dell’esecutore. L’idea è quella di scavare in profondità nell’immaginario soggettivo e di abbattere la barriera che divide l’artista dallo spettatore, portandolo ad un’esperienza immersiva e personale.

 

Il concept dell’album è legato ad una trama nascosta che si ritrova nel titolo e nella traccia N213. Il riferimento è la storia di Jeffrey Dahmer, conosciuto come il mostro di Milwaukee. 957 (Nine Hundred Fifty Seven) sono gli anni di carcere a cui è stato condannato e 213 era il numero del suo appartamento. Spesso la sua voce si sente in lontananza estrapolata da un’intervista in cui, dopo essere stato arrestato, parlava delle condizioni di isolamento mentale e sociologico determinanti nello sviluppo della sua vicenda. La traccia Nine Hundred Fifty Seven tratta proprio dell’incapacità di comunicare, rappresentata musicalmente da una chitarra distorta che si interrompe di continuo e che esplode nella seconda metà, rivelandosi uno dei momenti più intensi del disco.

Nonostante la tematica potente, l’argomento principale non è tanto la storia macabra dell’omicida ma quanto l’isolamento, lo sviluppo di un mondo interiore immaginario, le oscillazioni tra stato riflessivo e violento.

 

Francesco Ziello / Live @ Avidi Lumi from Francesco Ziello on Vimeo.

La presenza di diversi strumenti come il pianoforte, la chitarra elettrica, la chitarra a 12 corde, un vecchio zither degli anni ’50 e le varie elaborazioni elettroniche, portano ad una dinamicità tra i brani, in cui momenti di calma si alternano a momenti di estrema energia. In Following Her Into The Black Water, ad esempio, costruito con lo stratificarsi di feedback della chitarra, si passa da una calma statica ad una esplosione violenta. La costruzione dell’intero album, inoltre, è basata sull’utilizzo di diverse registrazioni effettuate nell’arco di un anno in situazioni molto diverse e mantenendo volutamente rumori ambientali ed esecuzioni considerate non ripetibili in studio.

 

L’esibizione dal vivo è un altro tassello fondamentale di questo progetto. Nel live Ziello è un perfetto performer che, all’interno di ambienti molto intimi e raccolti, alterna silenzi, suoni distorti e armonie introspettive, coronando il tutto con una forte gestualità che lo porta ad essere un tutt’uno con il suo spettatore. È suggestivo osservare e ascoltare una performance del compositore che mescola musica sperimentale e tradizionale: nel brano Works for box, ad esempio, il pianoforte va all’unisono con un suono di metallo prodotto da un righello direttamente sulle corde.

L’intensità emotiva dela sua musica viene esaltata nell’esecuzione tramite il gioco di luci, ombre, silenzi e movimenti, creando un contatto continuo con ciò che lo circonda.

Il live diventa così un continuum temporale di circa un’ora che trasforma lo strumento in suono e il suono in un viaggio, in cui l’immagine precedente viene cancellata lasciando spazio a un’immagine nuova, dando l’impressione di un continuo inizio e di una continua fine.

 

L’artwork dell’album è basato sul quadro Calefactor del pittore statunitense William Wray, che rimanda all’esperienza d’ascolto e alle immagini astratte e che rende esplicita la similitudine del processo creativo che lega la stesura di un quadro alla composizione musicale.

 

Francesco Ziello è un musicista polistrumentista e compositore elettroacustico, nato nel 1984 e di base a Roma. Fin dall’inizio il suo contatto con la musica è dominato da forti contrasti: da una parte l’aspetto classico con lo studio del pianoforte e dall’altro l’influenza delle radici di musica popolare e di improvvisazione con l’approccio da autodidatta verso altri strumenti, come le percussioni e la chitarra. Nel 2012 si laurea presso il Conservatorio di Santa Cecilia, dove per un periodo studia composizione, pianoforte e, in seguito, musica elettronica. Tra il 2014 ed il 2017 partecipa a vari festival, quali ArteScienza, Emufest, FestivalContro, come performer, interprete di musica contemporanea e compositore elettroacustico. Dal 2017 si dedica ad attività di ricerca musicale e delle sue possibili applicazioni verso patologie neurologiche. In questo senso ha collaborato con il CRM di Michelangelo Lupone come assistente tecnico musicale per un esperimento condotto con la facoltà di riabilitazione psichiatrica dell’Università di Tor Vergata. Dal 2015, come compositore e tecnico audio, collabora con l’Accademia Nazionale Di Danza, con la compagnia PinDoc e con l’Eurasia Dance Project del coreografo Stefano Fardelli, per il quale ha scritto le musiche in diversi show di danza contemporanea eseguiti in Asia e in Europa. Membro fondatore dell’ Associazione Culturale Avidi Lumi, dal 2018 si occupa di diversi progetti a fini didattici e divulgativi della musica contemporanea. Dal 2019 si dedica principalmente al suo progetto solista, concentrandosi sul primo disco Nine Hundred Fifty Seven e su alcuni concerti dove, tramite diversi strumenti utilizzati in scena (pianoforte, chitarra elettrica e 12 corde, vecchi strumenti a corda convertiti a percussione ed elaborati elettronicamente), torna ad un approccio strumentale minimale ed emotivo, mantenendo vive le esperienze condotte nel mondo dell’arte contemporanea e di ricerca.

Attualmente è occupato a progettare il suo secondo album, puntando ad un tour italiano e internazionale.

 

 

Sito Francesco Ziello: https://www.francescoziello.com

Sito ADN records: http://adnrecords.com/album/francesco-ziello-nine-hundred-fifty-seven/

Link streaming:

https://soundcloud.com/francesco-ziello/sets/nine-hundred-fifty-seven

https://francescoziello.bandcamp.com

https://open.spotify.com/album/4XqNxbAoKvXvm0Pr0bQSWe?si=Tt9Z-tUvR4aWcPMMJpZeWA

YouTube Channel: https://www.youtube.com/channel/UCJVIsLB1wGfLKnYuVaKz__g?view_as=subscriber

Tracklist

1 Works For A Box
2 Following Her Into The Black Water
3 Bathtub
4 Let Them Play Again
5 Trying To Remember
6 N213
7 Nine Hundred Fifty Seven
8 South
9 Good Bye Sadness
10 Still There
11 Here
12 Dialogue
13 Early Red Reflections
14 Sun

 

Formazione

Francesco Ziello: pianoforte, chitarra elettrica, chitarra 12 corde, vecchio zither degli anni ‘50, elaborazioni elettroniche.