Monica P e Le Formiche: ecco i due esordi targati DCAVE

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MONICA P: A VOLTE CAPITA E’ IL SINGOLO ESTRATTO E LA TITLE TRACK DELL’ALBUM D’ESORDIO

Si dice che il talento vero si manifesti precocemente. Se e’ cosi’ la piccola Monica dava sin da subito chiari segni di quale fosse la sua qualita’. I suoni della la chitarra e del piano la attraggono irresistibilmente ed e’ su questi strumenti che comincia a scrivere le sue prime canzoni. Una irresistibile voglia di viaggiare complice una laurea in lingue la porta dall’ Italia all’ Inghilterra alla West Coast degli Stati Unti.  Il vivere nei luoghi dove e’ nata la musica che ha sempre ascoltato, sara’ elemento fondamentale nella sua maturazione di artista e di donna indipendente.
Il ritorno in Italia la vede alla ricerca di una sua identita’ e a collaborare con molti nomi della scena torinese, due fra tutti, Angelo Ieva suo attuale bassista e  Silvio Puzzolu. Con quest’ultimo realizza la sua prima demo “Il limite” ma capisce subito che e’ proprio un limite quello che c’e’ da superare. Qualcosa che la liberi dai clichet di certa musica italiana e del ruolo femminile in essa. Quel qualcosa e’ l’incontro con Daniele Grasso  che le fa da produttore spingendola un po’ piu’ in la’, ad esser se stessa come donna e musicista innanzitutto. Chitarra acustica efficace, voce sporca quanto basta, storie schiette e sincere. Folk ‘n Roll disturbato.  

Monica P on My Space


EP d’esordio della band LE FORMICHE

I vicoli di Palermo, le regole non scritte ma inderogabili, la rassegnazione di molti, la sensazione che niente possa cambiare MAI. Sono questi, piu’ che chitarra basso e batteria, gli strumenti che le “Formiche” usano per confezionare le loro storie, le loro canzoni. Certo la classe operaia in quanto tale non esiste piu’, ma nella loro Palermo in assoluta contrapposizione vivono fianco a fianco ricche realta’, comode borghesie impaurite di perdere i loro privilegi ed una massa enorme di persone con l’unica prospettiva di arrivare a fine giornata, a fine mese, a fine … Di questo parlano e cantano le “Formiche”, con rabbia ironia e un sottile filo di speranza. Lo fanno, con il disincanto della loro terra, con la freschezza dei loro vent’anni. In studio per il loro primo lavoro, a The Cave con Daniele Grasso alla produzione, fra riff e slogan per farsi sentire, per far capire quello che hanno dentro. Le formiche sono tante tantissime e fanno un corpo unico. Tutte le formiche del mondo pesano piu’ di tutti gli uomini del mondo. Le tre formiche di cui parliamo sono:  Giuseppe Minasola chitarra e voce, Roberto Calabrese batteria percussioni mandolino e cori,  Carmelo Drago basso e cori.  Si incontrano si sfiorano piu’ volte in varie formazioni nell’effervescente sottobosco musicale palermitano. In fine si asserragliano nel”Box 11A ” per resistere a tutte le trappole che una citta’ come Palermo puo’ tendere a gente come loro.  La musica e’ il loro salvagente, la loro arma.  La loro scuola e’ la strada… quella vera che lascia i segni nel corpo e nell’anima e che in pochi altri posti si incontra come nei quartieri di Palermo … Vanno in giro a suonare per qualche tempo proprio con il nome del loro forte “Box11A” appunto e con aggiunta di qualche altro musicista. Buoni feedback ma non bastano… Di nuovo chiusi dentro loro tre soli a lavorare. Arrivano gli anni ’10 e loro vogliono rispondere “presente”. Incontrano Daniele Grasso di DCave ed  ecco il primo EP “Cronache dal latifondo”.  Una storia piccola ma intensa, una storia da “Formiche”appunto.

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