Michel Portal e Louis Sclavis – Due genialita’ a confronto

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La presenza di Michel Portal, al Pomigliano Jazz Festival 2011, persegue l’intento di presentare al pubblico l’ennesima figura tra le piu’ rappresentative della scuola jazzistica francese in Europa.

Portal nasce nel 1935 a Bayonne, in Francia, da una famiglia di musicisti. Inizia prestissimo a studiare il clarinetto classico e a dodici anni suona disinvoltamente le opere di Debussy, Bartok, Brahms e Mozart.


Dopo la guerra comincia ad annoiarsi di questo repertorio classico e, alla ricerca di qualcosa di nuovo, rimane folgorato dalla scoperta della musica jazz e del concetto dell’improvvisazione. Inizia quindi lo studio del sax e ad appassionarsi a Charlie Parker, a Duke Ellington. Prova allora a trascrivere la musica dei grandi e a imitarli. Portal e’ dunque un musicista e compositore jazz di formazione “colta”. Ben presto la Francia inizia a stargli stretta e decide quindi di andare a suonare negli Stati Uniti, dove gli si aprono orizzonti ben piu’ ampi per quello che e’ il genere musicale che ha deciso di abbracciare. Si dedica alla ricerca e alla sperimentazione in ambito espressivo ed alla composizione di colonne sonore cinematografiche.

Louis Sclavis nasce a Lione nel 1953. Inizia a suonare il clarinetto al conservatorio e resta legato a questo strumento, perche’ continuera’ sempre a suonare diversi tipi di clarinetti oltre che il sax soprano alla continua ricerca di nuove sonorita’ e referenze espressive originali. Incontra Michel Portal nei primi anni della sua carriera, una carriera brillante nel corso della quale sara’ insignito di molti prestigiosi premi e comporra’, tra l’altro, musica per diversi progetti teatrali.

La session Portal-Sclavis, proposta quest’anno al Pomigliano Jazz – due generazioni di jazzisti a confronto, ambedue francesi, due carriere parallele, accomunate dalla genialita’ e caratterizzate da un insolito afflato artistico – non e’ dunque una novita’ assoluta pur restando comunque un evento assolutamente eccezionale.

Dopo la performance di Francesco Nastro e Giulio Martino ispirata alle opere di Bach, Mozart e Skrjabin, la serata di piano solo di Enrico Pieranunzi che esplora il repertorio classico di Bach, H