MIA ZABELKA | Myasmo





Violinista e compositrice di gran talento e raziocinio musicali, Mia Zabelka effettua con “Myasmo” altri passi in avanti nella prassi della solo performance. Quattro tracce dal vivo (estratte da altrettanti concerti europei) ben legate ai presupposti e dettami dell’automatic playing, la peculiare concezione teorico-pratica che la musicista austriaca ha brevettato e poi integrato nel suo ramificato percorso artistico, associato anche a nomi e progetti quali Lydia Lunch, John Zorn, Pauline Oliveros, Elliott Sharp, Trio Blurb, Electric Indigo, Phill Niblock, Maggie Nicols, Alvin Curran e David Moss.

 

Rinunciando agli artifizi sia digitali sia elettrici impiegati in prove precedenti (il seminale “M” del 2011 e il brillante “Cellular Resonance” del 2017), Zabelka sollecita in “Myasmo” le infinite potenzialità integralmente acustiche del proprio strumento, intrecciando le sue corde con quelle di una vocalità acrobatica, sperimentalmente ispirata ai picchi e alle forzature di una Maggie Nicols o di una Diamanda Galas.

Sebbene l’automatic playing di cui si diceva sopra privilegi qui il solo aspetto organico (il reale) rispetto a quello sintetico (il virtuale), la libera improvvisazione, che sospinge e irrora ognuna delle quattro esecuzioni, resta pur sempre il prodotto di un’efficace sinergia tra spazio, gesto tecnico e corporeo. Interfaccia tra tutti questi elementi, basilari per Zabelka nel processo della creazione musicale spontanea e istantanea, è ovviamente il violino, adoperato e scandagliato oltre ogni limite.

Pur avendo con l’opera pionieristica di Carlos Zingaro palesi affinità e molti punti di contatto, i monologhi di Zabelka sembrano spesso imboccare strade più impervie nonché fisicamente impegnative. Ne sono la riprova i numerosi intermezzi in cui astratta atonalità e onomatopeica vocalità si fondono dando luogo a “call and response” d’isterica concitazione oppure a fantasiose elucubrazioni intessute su variazioni timbriche e armoniche generate da un uso dell’archetto, del pizzicato e del vibrato di foggia colta e anarchica al tempo stesso. Disco non facile ma ottimo punto di partenza per chi ancora non ha familiarità con il personaggio e desideri scoprirne a ritroso l’affascinante cammino artistico.

Voto: 7/10
Genere: Free Improvisation / Creative Music

Musicisti:

Mia Zabelka – violin, voice

Tracklist:

01. London
02. Le Havre
03. Vienna
04. Tønsbergs

Link:
Mia Zabelka
Setola di Maiale