MAURIZIO COSTANZO | La faccia delle persone

MAURIZIO COSTANZO
La faccia delle persone
Parametri Musicali
2024

La faccia delle persone” è l’opera prima del cantautore Maurizio Costanzo. La copertina è costruita con un insieme di immagini che illustrano le molteplici maschere del cantautore e le diverse personalità che ognuno di noi potrebbe incarnare nell’arco della propria vita.

«Ho trovato ispirazione dalle mie esperienze di vita», afferma Maurizio Costanzo, cantautore bolognese con origini calabresi. «Volevo raccogliere le idee su alcuni eventi importanti che mi sono accaduti e ho provato a raccontarli grazie alla musica. Il mio primo disco parla soprattutto di me, degli amori finiti, dei ricordi, di mia madre e soprattutto canto il mio modo di vedere e interpretare tematiche che ritengo importanti». Sfruttando il potere immaginifico che la lingua italiana mette a disposizione, Costanzo lavora con le parole, rendendole discorsive, colloquiali, a volte evocative e altre invece ermetiche. Un modo di raccontare tipico di un cantautorato, per fortuna, ancora vivo, ma sempre meno presente in un panorama dominato da un’estetica musicale di completo dominio sanremese e dai ripetitivi canoni compositivi del genere rap e derivati.

Nelle otto tracce la sua voce si muove con disinvoltura tra il pop più disinvolto e un cantautorato “impegnato”, navigando nel buio pesto delle incertezze della vita, senza comunque trovare una luce rischiaratrice. Il dubbio scivola lentamente tra gli accordi della chitarra acustica e le frasi poetiche tratteggiate da acuti malinconici e carichi di emozioni (“per rallentare un’ora del tuo tempo / per dare alle ombre più luce di fianco / per vivere sempre in un sogno / pensare come se fosse l’ultimo giorno” canta nel brano L’ultimo giorno; mentre in Biancaneve mette in risalto la forza congenita e combattiva insita in ogni donna: “poi arriva un temporale e porta via ogni dispiacere”).

Nel brano Mia madre ha il Parkinson, invece, condivide il suo vivere in prima persona di fronte a una malattia autodistruttiva come il morbo di Parkinson. Il soggetto narrante è un figlio che senza difesa alcuna assiste all’annullamento delle capacità motorie di una madre. È un racconto toccante e sincero, pervaso da emozioni profonde, affetto e lotte quotidiane che questa condizione comporta.

In Tutto quello che rimane sembra davvero catturare bene le sfide di questa generazione, specialmente il senso di vuoto o d’incompletezza che può derivare dal tentativo di connettersi con gli altri in un mondo così rapido e sfuggente. Alla fine, ciò che rimane sono le nostre espressioni quotidiane, che raccontano di noi anche quando le parole mancano. È un modo poetico per riflettere su come, nonostante tutto, le emozioni e l’identità si manifestano attraverso il nostro volto.

Dietro a ogni traccia del disco c’è il contributo di un team di musicisti esperti, guidati da Roberto Costa, lunga carriera come fonico, arrangiatore e produttore di importanti artisti (Dalla, Mina, Gianni Morandi). Il cantautore bolognese ha voluto fortemente questa collaborazione. «Con una lunghissima esperienza nel settore musicale Roberto Costa riesce sempre a trovare in modo ottimale la sonorità giusta per ogni brano. È un esempio di come la collaborazione con professionisti di alto livello possa arricchire notevolmente un progetto musicale».

maurizio costanzo “La faccia delle persone”
Maurizio Costanzo

Dopo aver ottenuto il diploma con il massimo dei voti al Conservatorio di Vibo Valentia, Maurizio Costanzo entra a far parte di orchestre sinfoniche e diversi gruppi da camera sia in Italia che all’estero. Ottenuta, poi, la laurea all’Università di Bologna, conosce molto casualmente Lucio Dalla e inizia a frequentare il suo studio di registrazione, entrando in contatto con un genere che non conosceva: la musica leggera.

Suonare due generi così differenti, come la musica classica e quella leggera, richiede una grande apertura mentale e flessibilità, perché bisogna adattarsi a stili, tecniche e linguaggi tra loro diversi. Cosa comporta suonarli entrambi?

«La musica classica spesso richiede precisione, interpretazione rigorosa e rispetto delle strutture, mentre quella leggera può essere più spontanea, espressiva e meno formale. Questo percorso mi permette di ampliare le competenze, arricchire il mio modo di esprimermi e scoprire nuove sfumature musicali. Inoltre, mi aiuta a sviluppare una maggiore versatilità come musicista, rendendomi più completo e aperto a diverse opportunità artistiche. È un’esperienza che, se vissuta con passione, può portare a una crescita personale e professionale molto significativa. Ma oggi, dopo anni di esperienza, posso affermare che nel suonare Mozart o eseguire una canzone di Claudio Baglioni non c’è per me molta differenza: l’arte dei suoni è un imbuto in cui versare aspettative, passioni, sentimenti. Tutto viene centrifugato e la soddisfazione finale è una sorta di catarsi e rigenerazione incredibili».

Attualmente Maurizio Costanzo è docente della classe di Oboe al Conservatorio di Cosenza e vive tra la Calabria e l’Emilia Romagna.

 

Musicisti:

Maurizio Costanzo, voce e oboe in #3
Roberto Costa, basso elettrico, tastiere, armonica
Agostino Raimo, chitarre elettriche e acustiche
Francesco Angelini, pianoforte e rhodes
Davide Mescanzoni, batteria
Filippo Lambertucci, batteria in #3 e #5
Andrea Guzzoletti, tromba e flicorno in #5
Giulia Costa, violoncello in #4

Tracklist:

01. Tutto quello che rimane
02. Cercami
03. Mi perdo in un bicchiere
04. Biancaneve
05. Mia madre ha il Parkinson
06. Come in una favola
07. L’ultimo giorno
08. Aspettando amore

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