LAURA TRENT | EMILY, il mio inno contro il femminicidio

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La cantante italo americana Laura Trent si schiera a favore della campagna contro la violenza sulle donne con un singolo pungente ed uno spettacolo teatrale di denuncia.

Il 25 novembre si e’ celebrata la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, un anniversario istituito nel 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Laura Trent da sempre e’ impegnata nel tema dell’emancipazione femminile e della difesa della donna: “Voglio essere una eco, un messaggio di attenzione verso quello che sta accadendo, questo e’ il mio impegno e il mio dovere di donna e di cantante”.

L’ultimo album dell’artista, “All on Board” rappresenta un viaggio attraverso le innumerevoli sfaccettature della femminilita’: dalla sensualita’, alla fragilita’. Il primo singolo estratto “Let it rain” racconta una donna passionale, che sa farsi prendere e stuzzicare dall’amore; il nuovo singolo “Emily” e’, invece, una finestra sulla delicatezza e la gracilita’ dell’animo femminile.

Proprio questo singolo sara’ la colonna sonora del progetto teatrale “LDM (Labirinti del male)” di Luciano Garofano, che girera’ i teatri italiani per dire STOP alla violenza contro le donne. La regia dello spettacolo e del video “Emily” e’ di Alessandro Molinari. Dalla scena, Luciano condurra’ gli spettatori nei drammatici labirinti del male, tra paura, rassegnazione, umiliazioni e brutalita’ di ogni genere. Con lui, l’attrice Giorgia Ferrero (“La Grande Bellezza”), che interpretera’ Emily per raccontare che il peggior nemico e’ il silenzio che accompagna la disperazione delle donne.

Donne e storie di donne. Laura Trent, interpretera’ durante lo spettacolo i propri brani “Emily” e “Madman”.

 

“Per non nascondere piu’ la violenza sulle donne, per reagire a questo scempio e per cercare di arginarlo”

 


 

 


S.C. Laura, come e’ nato il tuo singolo contro la violenza sulle donne? Emily e’ un personaggio di fantasia o e’ legato a qualche storia in particolare?

L.T. Ho scritto “Emily” tre anni fa trasportando in musica un ricordo. Il  nome Emily e’ un omaggio a quello delle mie nonne che si chiamavano entrambe Emiliana. I versi, pero’, sono legati ad un’altra persona a me molto cara che oggi non e’ piu’ tra noi. La nomino anche in “Beyond”, la nona e ultima traccia del mio album “All on board”. Non immaginavo che la mia esigenza di toccare il tasto dolente della violenza sulle donne potesse darmi cosi’ tanta voce! È un brano che ho voluto scrivere soprattutto per sensibilizzare, per ricordare che non bisogna cadere nella trappola dell’omerta’ e fuggire o ignorare un problema cosi’ grave come il femminicidio. Chi vuole urlare insieme a me? Please, STOP alla violenza contro le donne!

Il tuo ultimo album “All on Board”e’ un viaggio attraverso le manifestazioni della femminilita’: dalla sensualita’, alla fragilita’. Che mood sottende?

Si’, “All on Board” e’ un concept album che parla dell’universo femminile sottolineandone a volte la bellezza, a volte la fragilita’, altre l’incredibile forza d’animo. Per esempio, il singolo “Let it rain” racconta una donna passionale; “Emily”e’, invece, una finestra sulla delicatezza e la gracilita’ dell’animo femminile.

 

In quale delle due canzoni ti identifichi maggiormente in qualita’ di donna?

In entrambe, in realta’. Perche’ si puo’ essere passionali, sensuali, fragili e coraggiosi al contempo. Si sente sempre l’esigenza di desiderare, riconoscere e conoscere il proprio obiettivo in un’altra persona, senza per questo doverne morire, come rischia di accadere ad Emily, spinta al suicidio da un uomo che non e’ in grado di accettare un rifiuto. Essere donna e’ tutto questo e molto altro, la sensualita’, la fragilita’, la paura, il coraggio, la vita e’ donna.

 

Raccontaci qualcosa sulla tua esperienza teatrale

Sono onorata di partecipare come autrice e cantante a LDM “Labirinti del Male”, un progetto teatrale di Luciano Garofano. Come attrice protagonista ci sara’ Giorgia Ferrero, la regia e’ curata da Alessandro Molinari. In questo spettacolo che ha valore educativo, teatro e musica si fonderanno per uno scopo: sensibilizzare e, chissa’, combattere, il grave crimine chiamato femminicidio.

 

Ti sei mai sentita vittima di una qualche forma di violenza?

Si’, violenza psichica. Anche se ricordo che quando ero piccola, a Chicago, mentre ero con mia mamma, un uomo tento’ di aggredirci. Li’ la paura fu tanta, un ricordo che ancora oggi non riesco a togliermi dalla testa.

 

Qual e’ lo stato d’animo di un’artista nel momento in cui decide di comporre a sostegno di una causa tanto importante quanto delicata come quella della violenza sulle donne?

Quando l’artista ha finito di attraversare il dolore, scende in campo come un guerriero.

 

In che modo tutto questo puo’ incidere sulla produzione musicale?

Grazie alla musica si puo’ incidere il cuore della gente, perche’ e’ un linguaggio diretto, che agisce nel subconscio. È con la musica, la mia arte, che io cerco di sensibilizzare.

 

Progetti per il futuro e prossimi appuntamenti?

Sto organizzando un tour che tocchera’ vari locali d’Italia ed Europa dove presentero’, in particolare, i brani tratti dal mio ultimo album in chiave acustica. Durera’ fino a settembre 2014 quando ho in programma di rientrare negli States.

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