KORR | Tombé de la Voûte

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KORR
Tombé de la Voûte
We Insist! CD WEIN 14
2021

Circa quarantacinque minuti d’azione sonora concentrata e di fattiva intensità, a partire dal paritario incontro tra Michel Doneda, veterano d’oltralpe del free jazz, qui in triangolazione con il batterista Filippo Monico, ed contrabbassista Andrea Grossi.

Il primo è un dichiarato autodidatta dagli interessi poliedrici e multi-mediali, maturati a partire da esperienze di qualità in più continenti, già fissati, tra l’altro, in almeno cinquanta partecipazioni discografiche. All’incirca coetaneo, il batterista Filippo Monico vanta cinque decadi d’attività che lo hanno condotto ad incrociarsi con nomi forti e storici non soltanto della scena nostrana, tra cui vorremmo per sintesi ricordare Rava, Gaslini o Urbani. Completa la terna il trentenne, pertanto ben più giovane bassista Andrea Grossi, che pure ha collezionato collaborazioni con tre generazioni d’artisti e ha devoluto il talento anche ad espressioni teatranti, coreografiche e visive.

Prescindendo dalle garanzie curricolari, l’incontro si palesa di funzionale intesa ed il qui risultante “Tombé de la Voûte” è cimento scandito su undici passaggi di estensione da media a breve, concedente centralità alla eptapartita f.t.f., le cui sette brevi estensioni palesano distinte ma coerenti azioni rappresentative improntate ad una scienza dell’intercambio e della spontanea drammaturgia.

La personalità aspra e catturante delle ance acute di Michel Doneda, che non palesa momenti di stanca nel suo persistente alito ideativo, l’interventismo plastico e figurativo del drumming di Filippo Monico, le sonorità eviscerate e ‘senza pelle’ del contrabbasso di Andrea Grossi sono gli outils in continua interazione nel conferire corpo ad un efficace set d’improvvisazione palesemente libera e d’intonazione potente, espressione di una forma free meno in sintonia con le sue implicazioni teoretiche o estetizzanti, quanto piuttosto con l’improvvisazione d’eruttiva spontaneità come nel domain della cosiddetta ‘Creative Music’.

Non esente da estrosità e capricciose impennate, la sequenza di serrata intesa ed interdipendenza creativa trova insomma tutti gli attori sinergici e contributivi al convincente esito di una formula d’allure militante.

In coda s’autorizza, e magari s’impone una qualche riflessione a partire dalle due dediche, entrambe su scomparse figure del mondo artistico. Masaki Iwana è stato un maestro della tradizionale danza giapponese Butoh, scomparso lo scorso novembre, di poco precedente la fine dell’altro dedicatario; l’album è “in memoria di Lelio Giannetto”, contrabbassista ma soprattutto animatore culturale di Palermo (mercé la pluriennale e coraggiosa realtà dell’associazione Curva Minore), tra quanti ha tristemente fissato almeno un’identità agli scomparsi, altrimenti anonimi, a causa dell’insensata, devastante e tuttora corrente pandemia da Coronavirus.

La musica e l’invenzione andranno avanti anche per Loro…

 

Musicisti:

Michel Doneda, sax soprano e sopranino
Andrea Grossi, contrabbasso
Filippo Monico, batteria, percussioni

Tracklist:

01. not impro in roc 3:24
02. crucible 5:29
03. tet’ss 7:05
04. f.t.f. part1 4:07
05. f.t.f. part2 1:49
06. f.t.f. part3 3:26
07. f.t.f. part4 2:10
08. f.t.f. part5 3:56
09. f.t.f. part6 1:57
10. f.t.f. part7 2:05
11. re call 6:51

Link:

We Insist! Records