Ispani Jazz 2007

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Cambio di guardia sull’edizione 2007 di Ispani Jazz; rinnovato lo staff organizzativo, ai consueti appuntamenti di agosto se ne sono aggiunti anche alcuni nel mese di luglio con il quartetto del pianista Stefano Sabatini il 12, con la calda voce latina di Claudia Marss ed Effetto Musica Ensamble il 19 e con BasinStreet Saxophone il 26.




Il mese di agosto e’ stato poi, come di solito, molto ricco di appuntamenti importanti.


Il 6 abbiamo assistito alla performance della cantante Joy Garrison, figlia d’arte di quel grande Jimmy Garrison che fu contrabbassista di John Coltrane. Ad accompagnare Joy, che lavora molto spesso in Italia, nella sua splendida prestazione e’ stata una band tutta italiana, formata da Amedeo Ariano alla batteria, Claudio Colasazza al piano e Marco Lodi al contrabbasso. Ospite d’onore della serata e’ stato Giovanni Amato, che ha, come sempre, riversato tutto il suo incontenibile vulcanico genio musicale sulla sua tromba che, nelle sue mani, sembra diventare piccola, esile, insufficiente, e che sembra non avere abbastanza note per esprimere tutte le sue proposizioni.


Una delle serate piu’ prestigiose e’ stata quella del 12 agosto, in cui si e’ esibito Roberto Gatto con la sua band formata, oltre che dallo stesso Gatto alla batteria, da Luca Mannutza al piano, da Luca Bulgarelli al contrabbasso e da Daniele Tittarelli al sax alto e soprano, un interessantissimo sassofonista, dal fraseggio scorrevole e disinvolto, non ancora sufficientemente conosciuto. Gatto ha presentato il suo ultimo Cd Traps che significa letteralmente “trappole”. Come da noi, con “trappole”, si intendono a volte quelle vecchie macchine, che non funzionano piu’ a dovere, Traps viene usato nel gergo della musica nera americana per intendere tutti quegli strumenti a percussione, anche improvvisati, che possono essere usati per fare musica.


Il 17 agosto c’e’ stato Mario Rosini al pianoforte, in quartetto con gli eccellenti Giulio Martino al sax tenore e soprano, Giuseppe Bassi al contrabbasso, e Mimmo Campanale alla batteria. Rosini, gia’ conosciuto ed apprezzato dal grande pubblico come un cantante melodico in ambito pop-leggero, ha rivelato in quest’occasione la sua faccia meno conosciuta, quella cioe’ di eccellente pianista jazz che ha presentato, con l’occasione, il suo ultimo disco Be My Love, dedicato, appunto, al jazz nell’ambito del suo Mario Rosini Jazz Project.


Il 21 agosto, per la serata di chiusura, e’ stata la volta della Gerardo Di Lella Big Band. Di Lella, direttore dell’Orchestra Nazionale di Jazz, e’ stato protagonista con i suoi di una prestigiosa performance con ottimo successo di affluenza e di gradimento da parte del pubblico.



Da rilevare come gli appuntamenti di Ispani Jazz, quest’anno, abbiano maggiormente centrato l’attenzione verso personaggi che esprimono un jazz meno contaminato da tendenze “leggere”, quindi piu’ puro e senza compromessi, ed abbia cosi’ spostato il target verso un pubblico piu’ competente ed appassionato ma che ha comunque risposto sufficientemente anche in termini numerici, considerando che le manifestazioni si svolgono in pieno periodo estivo, quando le piazze sono gremite di turisti dai gusti, perlopiu’, eterogenei.