I Macadamia ci racconta il loro primo album “LIMINE”

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Dopo la pubblicazione del singolo di debutto “Pollock“, e dei successivi brani “Prendi fiato” e “Frutta fresca”, venerdì 20 ottobre 2023 esce finalmente “Lìmine”, il primo album dei Macadamia.

Il disco esce per Sangita Records / Sputnik Music Group e distribuito da Altafonte. Il termine “lìmine“, che è stato scelto per identificare questo primo album, è il varco per cui si entra in un luogo o in un ambiente [Treccani]. “Lìmine” è quindi una transizione, la soglia del cambiamento, quella che fiorisce in inverno e che ti gela d’estate. È l’abbandono dei nostri “ma” e la ricerca nei nostri se. È mettersi di fronte ad uno specchio per riconoscere una persona diversa da quella che pensavamo appartenerci.

Noi li abbiamo voluti intervistare, per vedere come se la stavano cavando.

1. Come avete scelto i singoli rappresentativi che potessero introdurci al meglio al vostro album di debutto? Siete stati sempre d’accordo su tutto, questo compreso?

La scelta dei singoli è stata un processo molto naturale!
I brani di Limine si sono costruiti uno alla volta, e a poco poco abbiamo compreso quali fossero i brani che meglio potessero rappresentare gli ingredienti del nostro sound!

Poi in generale ovviamente non siamo sempre d’accordo su tutto, ma siamo un gruppo molto democratico! Non è mai scontato riuscire a lavorare in gruppo, a volte bisogna scendere a compromessi, ma la nostra è davvero una bella collaborazione in cui ci si sente liberi di essere e di esprimersi.

2. E del titolo “Limine”, cosa potete raccontarci?
Lìmine significa “transizione, soglia, varco, passaggio”!
L’anno scorso stavamo discutendo in merito a varie possibili idee di copertina per il nostro primo singolo Pollock, ed Andrea, cercando di farci capire a cosa fosse interessato, ha nominato gli spazi “liminali” anche se lí per lí non sapevamo cosa volesse dire ahahaha.
Quest’estate poi, mentre tornavamo da un live, facendo varie proposte per il nome dell’album, a Lele è tornato in mente quell’aggettivo ed ha istintivamente pensato al nome “Lìmine”. Un po’ per il suo significato, un po’ per la bellezza della parola in se non abbiamo dubitato neanche un secondo, risuonava nelle nostre menti, la immaginavamo già su una copertina, era il titolo perfetto per il nostro primo lavoro, un lavoro che segna l’inizio di un nuovo percorso artistico, una porta in cui siamo entrati (finalmente!) senza sapere bene cosa ci aspetta! Ma è questo il bello, no?!
Sicuramente ognuno di noi ha il proprio vissuto ma questo album rappresenta un‘importante ed emozionante svolta nella nostra vita e carriera artistica. Ogni canzone a modo suo esorcizza un forte legame con delle sensazioni/emozioni irrisolte, lasciandosele alle spalle. Limine rappresenta dunque un nuovo inizio, l’ingresso in spazi per noi ancora sconosciuti che non vediamo l’ora di vedere evolvere.

3. Ciò che sentiamo nel disco è tutto suonato dal vivo? E in un concerto come vi comportate? Qual è il vostro set perfetto?

Ci piacciono le domande tecniche!
Nell’album la maggior parte degli strumenti è stata suonata fra il Jedi Studio Sound di Roma e il VDSS Studio di Frosinone: si parte registrando la batteria, poi il basso, la chitarra ed infine la voce. Il pianoforte di Adele è una piccola magia registrata al Jedi dal nostro collega Cristiano Colagrossi, mentre i bassi dei nuovi brani sono stati suonati da Nacho Campo. Solamente i synth sono stati registrati direttamente in fase di pre-produzione a casa di Andrea.
È stato un bel lavoro di squadra che ci ha condotti pian piano verso il sound che avevamo in mente.

Per quanto riguarda l’aspetto live la priorità è sempre rispettare il sound MCDM. Infatti ci serviamo di alcune sequenze, anche perché, se dovesse essere tutto (ma proprio tutto) suonato, in alcune sezioni dei brani dovrebbero magicamente comparire sul palco almeno altri 5 musicisti o più ahahaha.

Per il momento abbiamo 2 proposte di live-set:
Il più richiesto vede noi tre alla batteria/chitarra/voce/tastiera e tutto il resto in sequenza.
Il nostro set perfetto invece (purtroppo non sempre attuabile per questioni logistiche e/o di budget) prevede noi tre sul palco affiancati da Nacho al basso e Cristiano ai synth. In questo caso le sequenze servono solo per completezza.

4. Cos’hanno in comune Pollock e Adele?
A parte il mondo sonoro che accompagna tutto il concept di Limine, nient’altro ahahah!! Entrambe le canzoni parlano di tematiche importantissime ma ognuna con modalità completamente differenti, quasi agli antipodi.
Pollock vuole essere una voce per persone che hanno subìto e spesso taciuto relazioni “tossiche”, il tutto mascherato da sognante freschezza e calda malinconia.
Adele invece tratta la morte di una compagna di vita, usando un’infinita dolcezza mista a fredda e travolgente tragicità.
Ecco forse quello che accomuna questi due brani è proprio la forte malinconia.

5. Vi ritrovate nel termine “retrofuturistici”…come mai?

Fortunatamente siete molto attenti ai dettagli ahahah!
Il progetto Macadamia ricerca continuamente un equilibrio fra questi due elementi: da una parte un passato dai colori pastello, foto sgranate, giradischi alle feste e quindi suoni caldi, nostalgici che tendono a trasportare l’ascoltare in un passato dolce e malinconico; dall’altra un futuro fatto di sperimentazione ed immaginari, talvolta fuori dalle righe, in cui si perdono i classici canoni musicali e si lascia spazio all’immaginazione!
È come se noi 3 fossimo in un sogno retrofuturistico, un mondo in cui ascolti un disco dei Beatles dal grammofono guardando macchine volanti fuori dalla finestra.