FRANCESCO DEL PRETE
Cor Cordis
Dodicilune
2021
Uscito per l’etichetta Dodicilune nel maggio 2021, è il frutto di una particolareggiata lavorazione ed un’attenta sperimentazione portata sapientemente avanti per buona parte dell’anno 2020, durante lo stop pandemico.
La matrice portante, il jazz, incontra i ritmi mediterranei, aprendosi alla contaminazione di genere, offrendo momenti più intimisti ed altri più sperimentali, mediante l’uso di sintetizzatore ed effetti elettronici.
Nove brani originali, che raccontano ciò che vive al di là della superficie delle cose e quello che si coglie a prima vista dell’essere umano per arrivare al “cuore del cuore”, superando quello che è percettibile ad occhio nudo e scoprendo, in questo modo, il microcosmo che ci circonda.
Il prorompente intro Gemini – segno zodiacale di Del Prete – apre il lavoro e ci trasmette il suono della sua terra di Puglia, che sprigiona tutta l’energia dei ritmi popolari, contaminati dagli effetti elettronici del suo violino a cinque corde.
Il trombone di Gaetano Carrozzo ci introduce a Lo Gnomo, che racconta musicalmente quella parte di noi che, imperfetta ed un po’ deforme, va alla continua ricerca della bellezza.
Ne Il Teschio E La Farfalla il violino alterna una modalità placida suonato con l’archetto ad un modus irrequieto con il pizzicato, trasmettendo tutta l’inquietudine di chi non sa se spaventarsi di più per l’abisso oppure per chi riesce ad osservarti dal di dentro, come fa la farfalla che liberamente svolazza nel teschio, passando attraverso le sue vuote orbite.
L’Alveare é il brano più strettamente jazz, connotato dai tocchi saltellanti sulla batteria di Diego Martino e dal ronzio delle api, riprodotto in maniera vincente dal sax soprano di Emanuele Coluccia.
Si medita poi in maniera intimista sui momenti oscuri che caratterizzano il percorso che compie la giustizia, per comminare la giusta punizione a chi sbaglia: il sintetizzatore di Filippo Bubbico ed il suono elettronico del violino ne descrivono il tormentato excursus ne L’Inganno Di Nemesi.
Acido Balkaniko, su tempi dispari, si apre al progressive ed al rock, attraverso gli incalzanti vocalizzi di Arele, nome d’arte di Laura Ingrosso.
In SpecchiArsi il dialogo tra il violino ed il violoncello di Anna Carla Del Prete, sorella del sideman, trasmette il senso di inquietudine che si prova quando si cerca di posizionare il proprio corpo fisico nello spazio, utilizzando come un sesto senso, senza l’uso della vista.
L’Attrice e Tempo sono due pezzi che cambiano mood durante la loro esecuzione: si passa infatti da toni più pacati e solari ad altri più nevrotici ed oscuri, che caratterizzano la vita di ciascuno: l’iniziale entusiasmo, man mano che si va avanti, va a virare verso un’ansiosa nostalgia.
Esclusivamente nella versione digitale del lavoro, si può apprezzare Lacci, il singolo che ha anticipato l’uscita del disco con un video ufficiale.
Un viaggio, questo, che punta alla riscoperta dell’essenza delle cose e che vi invitiamo a fare, apprezzando l’originalità di questo progetto musicale.
Musicisti:
Francesco Del Prete, violino acustico ed elettronico, effetti elettronici, loop station
Arale (Lara Ingrosso), voce
Anna Carla Del Prete, violoncello
Diego Martino, batteria
Emanuele Coluccia, sassofono soprano
Filippo Bubbico, synth
Gaetano Carrozzo, trombone
Tracklist:
01. Gemini
02. Lo Gnomo
03. Il Teschio E La Farfalla
04. L’Alveare
05. L’Inganno Di Nemesi
06. Acido Balkaniko
07. SpecchiArsi
08. L’Attrice
09. Tempo
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