Affascinante questo esordio che sprigiona una personalità davvero molto interessante. E ci accodiamo alla tanta critica positiva raccolta nel pensare che probabilmente è proprio il mix di voce che caratterizza un suono che sta in bilico tra pop inglese ricco di glam e quel “post rock” (le virgolette sono dovute) dentro cui rintracciare davvero tantissima ispirazione esterofila. “Hopes and Shadows” è il primo lavoro dei Ficstrip che si arricchisce anche del secondo video in rete, parliamo del singolo “Massive Icefall”, certamente meno onirico del primo “Fallin’ Down” ma pur sempre caratterizzante dentro questa lunga trama che potremmo riassumere come viaggio (sì onirico) dentro l’uomo e i tanti piani di lettura che la vita ci regala. E non a caso la trasformazione è un punto chiave di questo nuovo singolo…

 

 

“Hopes and Shadows” sembra essere un disco senza una direzione di suono precisa. O meglio, senza un suono etichettabile a priori. Diteci la vostra…

È il tipico suono dei Ficstrip! La nostra speranza è che in futuro questo diventi un marchio di fabbrica. Scherzi a parte, non ci siamo preoccupati troppo di fare qualcosa di riconoscibile, ci siamo concentrati sulla sensazione che lascia sulla pelle.

 

Parliamo dunque di produzione. Come l’avete portata a termine, come avete lavorato…?

Noi male, come spesso accade! Ma per fortuna la EDAC Studio ci ha messo una pezza ed ha fatto un ottimo lavoro. Siamo fiduciosi sul fatto che tra un centinaio di anni qualcuno troverà il nostro CD nel deserto del Nevada, impolverato ma integro e dirà “questi spaccavano”.

 

In genere in un pop rock dalle trame così prodotte non ci si aspetta molto in materia di improvvisazione… voi l’avete contemplata? Esistono cose nel disco che sono state pescate dal caso?

Questo disco è il riassunto di mille improvvisazioni. Quelle 5 che ci hanno toccato nel profondo sono finite su nastro. Come dicevamo prima, il disco non segue una direzione precisa, ma è un assaggio di quello che sono i Ficstrip, dalla A alla Z, dal post-punk ai Pet Shop Boys, passando dai RHCP o dai fratelli Gallagher.

 

E parliamo di questa voce, del suo mix… forse l’elemento caratteristico di tutto il lavoro… non trovate?

Finalmente qualcuno che lo nota! La voce registrata in questo modo è stata una chiara scelta del nostro cantante. Un po’ figlia di Enya e un po’ di Jeff Buckley.

 

America, Italia o resto del mondo? Da dove provenite e cosa volete raggiungere con il suono di “Hopes and Shadows”?

Da Varese, noi proveniamo da lì e così il nostro suono. America, Regno Unito e resto del mondo sono entrati nella nostra provincia che li ha ingurgitati, filtrati e rispediti al mondo con il suono Ficstrip.