Elisabetta Serio e Dave Douglas-Joe Lovano per SANT’ELMO ESTATE 2012

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Il trio di Elisabetta Serio apre la serata con tre brani di sua composizione davvero interessanti. La Serio riscuote ottimi consensi nel mondo del jazz contemporaneo ed ha recentemente vinto il premio “Lucca donna in jazz 2011″.


Il suo concerto inizia con April, brano che da’ nome al suo primo lavoro. Incentrato su melodie morbide e articolate, denuncia la dolcezza del suo tocco femminile che pero’ non si disperde in fantasiosi sentimentalismi, ma resta agganciato alla struttura ritmica che sostiene tutto il brano, grazie alla metronomica di Leonardo De Lorenzo e duettando in alcuni studiati momenti col contrabbasso di Aldo Vigorito.


Prosegue poi con Fil rouge caratterizzato da sonorita’ metalliche ottenute intervenendo sulle corde con diversi oggetti, e confermando l’armoniosa compattezza della band attraverso melodie sintetiche dal suono asciutto alternate a brillanti assiemi in trio.


Conclude con uno Scherzo, divertente, idiomatico e non scontato.


 


L’attesa per i due piu’ interessanti fiati del nostro tempo e’ premiata con la performance del Dave Douglas – Joe Lovano 5et. Al piano Lawrence Fields, alla batteria Joey Baron e al contrabbasso Linda Oh. Sorprendente nell’ensemble e sorprendente nel magnifico interplay il dialogo fitto tra i due fiati si alterna a monologhi di inventiva e di poliedrica estaticita’. In una recente intervista Joe Lovano ha affermato di avere un modo di suonare molto personale, un aspetto che caratterizza l’impossibilita’ di essere imitato dalle giovani leve fosse anche a scopo di studio. Questo e’ dovuto alle innumerevoli collaborazioni di Lovano e agli studi compiuti su numerosi strumenti, se non addirittura da approcci non convenzionali a convenzionali strumenti! Non suono quel che ho imparato a suonare. Quel che ho imparato mi permette di suonare come suono […],io suono liberamente cercando di esprimere le mie idee in musica. È diverso. Non si puo’ copiare perche’ e’ l’espressione di un flusso di idee“. Ed e’ proprio questo che rapisce la nostra attenzione, il portato dei viaggi piu’ o meno empirici di Lovano non si manifesta grazie a riconoscibili melodie popolari o approcci scolastici, l’espressione spontanea e melodica che caratterizza il suo stile e’ un sistema linguistico che trascende le esperienze concrete e manifesta l’essenza della sua forma mentis.


È evidente che non e’ un caso trovarsi ad ascoltare Lovano e Douglas insieme. La poliedricita’ di Lovano e’ in perfetta sintonia con l’irrequieta ricerca di stimoli che caratterizza la personalita’ di Dave Douglas. Insofferente alle etichette e con 21 dischi registrati negli ultimi 12 anni con disparati musicisti e diversissime idee di fondo, Douglas e’ un perfetto compagno per Lovano. La sintonia nell’intendere il free jazz come liberta’ di espressione e di pensiero e non come stile musicale, porta questi due grandi musicisti a tenere costantemente una porta aperta sulla possibilita’ e il livello di sperimentazione rimane sempre altissimo.


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