A HAWK AND A HACKSAW | Delivrance

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A Hawk And A Hacksaw
Delivrance
The Leaf Label - distr. Goodfellas
2009

Quel che e’ accaduto alla coppia Jeremy Barnes ed Heather Trost degli A Hawk And A Hacksaw ha almeno un paio di aspetti in comune con la vicenda musicale dei Calexico e del suo albero motore composto dal duo Joey Burns e John Convertino: un passato decisamente lisergico (lo-fi e fuzz-pop quello di Barnes in seno ai Neutral Milk Hotel, acid country e desert rock quello di Burns e Convertino con i Giant Sand) sostituito da un presente gaudiosamente traditional e popular folk (languidamente tex-mex e mariachi quello dei Calexico, arditamente gitano e balcanico quello degli A Hawk And A Hachsaw). Consolidati da tempo i rapporti con la scena musicale ungherese di Budapest e con alcuni dei suoi piu’ virtuosi esponenti (il trombettista-violinista Ferenc Kovàcs, il clarinettista Be’la Àgoston e lo specialista di cymbalum Kàlmàn Balogh), Jeremy Barnes e la compagna Heather Trost hanno distillato nel nuovo Delivrance quanto gia’ capitalizzato nei precedenti lavori, in particolare nell’album The Way The Winds Blow (2006) e nell’EP A Hawk And A Hachsaw And The Hun Hangar Ensemble (2007). Un disco, Delivrance, ancora una volta registrato a cavallo tra vecchio e nuovo continente, ma chiaramente sbilanciato verso il cuore dell’est europeo e del mediterraneo, teso ad agguantare con ottoni, archi, corde, fisarmoniche e percussioni quell’energia e quei profumi acri e speziati che si possono respirare tra Praga, Bucarest e Budapest come tra Instabul, Tirana, Salonicco e Zagabria. Con una netta predilezione per l’aspetto squisitamente strumentale (sono solo due i brani cantati), la musica prende le fattezze di allegre fanfare tzigane (The Man Who Sold His Beard) e briose orchestrine klezmer (Foni Tu Argile, Zibiciu, Hummingbirds, Kerte’sz), nostalgiche doine balcaniche (Raggle Taggle) e scatenate danze mediorientali in guisa mariachi (Turkiye), lanciando un input piu’ obliquo e sperimentale solo nelle trame sornioni di Vasalisa Carries A Flaming Skull Through The Forest, nel mood mitteleuropeo di I Am Not A Gambling Man e nelle rapinose movenze di Lassu’. Un album tutto sommato di gran pregio e piacevole da ascoltare, ingabbiato tuttavia in un genere che i progetti di Goran Bregovic e i tanti dischi della collana “Radical Jewish Culture” riescono a rendere meno manieristico e a spingere spesso su versanti di contaminazione ed esplorazione piu’ riusciti e disinibiti.


 




Voto: 6,5/10


Genere: Avant Gypsy-Klezmer Folk


 


 




Musicisti:


Jeremy Barnes – drums, accordion, vocals


Heather Trost – violin, accordion, viola, vocals


Mark Weaver – baritone sax, tuba


Be’la Àgoston – clarinet, bratsch


Kàlmàn Balogh – cimbalom


Pe’ter Bede – reeds


Chris Hladowski – bouzouki, baglama


Ferenc Kovàcs – trumpet, violin


Ariel Muniz – cello


Pe’ter Pataj – upright bass


 


 


 


 




Brani:


01. Foni Tu Argile


02. Kerte’sz


03. The Man Who Sold His Beard


04. Hummingbirds


05. Raggle Taggle


06. I Am Not A Gambling Man


07. Turkiye


08. Zibiciu


09. Vasalisa Carries A Flaming Skull Through The Forest


10. Lassù


 




Links:


A Hawk And A Hachsaw: www.ahawkandahacksaw.co.uk


The Leaf Label: www.theleaflabel.com