CON – FUSION IN MATT BIANCO AL BLUESTONE DI NAPOLI

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Entusiasmo alle stelle per il pubblico accorso al Bluestone di Napoli per ascoltare la storica band Made In UK nota come i Matt Bianco.

Brano iniziale energetico , “Don’t Look Back”, tratto dal nuovo lavoro discografico Hi-Fi Bossanova (per Ear Music/Edel) ci fa entrare nell’atmosfera da film 007 stile “spy movie” che e’ poi caratteristica di molta della loro produzione musicale a partire dagli esordi circa un quarto di secolo fa e che ispiro’ anche lo stesso nome della band.

C’e’ il ritmo latino, un pò funky di “Sunshine Day” del ’98 tratto da “World Go Round”  dove l’inconfondibile voce del fondatore del gruppo Marck Reilly e’ supportata dal “bland” un pò groove del compagno tastierista Marck Ficher, da Toni Mason alla batteria, da Satin Singh alle percussioni, da Nick Choen al Basso, da Leon Stenning alla chitarra, da Andrew Ross al sax e flauto, da Graeme Flovers alla tromba e da Hazel Sim e Burke Foster voce e cori.

Gli applausi sono entusiastici e cosi’ “Natural” la voce di Burke Foster che ci intona questo brano sempre tratto dall’ultimo album, un sound meno elettronico e molto easy listening che riesce ad entrare nel cuore gia’ al primo ascolto.  Grande affiatamento della band che sembra aver rinnovato in una chiave fresca  la verve anni ’80 del trio iniziale.

Ci sembra che si divertano da matti, ci sentiamo catapultati nelle atmosfere tropicali, verdi e lussureggianti del Brasile, immersi tra i colori e stregati dalle danze di ballerini nostrani.

Le sedie durano poco e vengono messe da parte giustamente per accogliere come si deve il primo concerto napoletano dei Matt Bianco, che ci presentano il singolo  “HI – FI Bossanova”, un pochino chill out, cosi’ tanto latin jazz e cosi’ semplicemente fresco perche’ sintesi di tutto quello che abbiamo sempre ascoltato da loro.

Che siano stati
i leader indiscussi nella dance music anni Ottanta ce lo dimostrano subito con il brano “Whose Side Are You On” come dice Reilly, tratto dal primo ed omonimo album dei Matt Bianco dell’82  in una versione meno elettronica  anche grazie all’assolo un pò piu’ jazz di Fisher (ex Wham che entra nella band nel 1986 in sostituzione di Danny White), al flauto molto jazz che gli fa da contrappunto, togliendo la polvere dai lustrini e facendoli luccicare alla luce calda del sole del Sudamerica.

Ancora revival con introduzione corale per la tanto attesa “More Than I Can Bear”  ritmicamente un pò piu’ soft e lounge dell’esordio di appena 25 anni fa.

Riprendiamo fiato e ritorniamo a “The Way I Like It” giocoso ed orecchiabile brano di nuova produzione  che diventa ad un certo punto quasi reggae e “carribean style”, seguito da “Always on My Mind”  molto “easy samba” direi.

Ed e’ la volta del brano che ricevette il titolo di “Best Single in Europe” nel 1985, tratto da “Matt Bianco”, molto rock’n’roll con cori alla Happy Days, che trasforma il solitamente “chiccoso” e tranquillo locale della zona signorile di Napoli in un “crazy dance hall” stile anni ’80!

Chitarra tipicamente bossa, seguita dai tasti del piano in “Half A Minute” da “Whose Side You On” che aveva reso famosa la singer polacca Basia che li lascio’ dopo appena tre anni per intraprendere la carriera da solista. La Foster e’ una voce assolutamente degna di sostituirla e non emularla, affatto seccata dal continuo confronto che molti faranno e che anche noi ci siamo presi la briga di portare alla mente e all’orecchio dei nostri lettori insieme al dolcissimo vocalizzo finale.

Da “Indigo” del 1988 e’ “Don’t Blame It On that Girl” che impedisce davvero a tutti di restare sulle sedie perche’ Cuba e’ davvero molto vicina ed i “salseiros” di questa sera si lanciano in un’interminabile danza.

E qui Reilly cerca di far danzare anche i piu’ reticenti dicendo al pubblico napoletano che e’ ancora seduto a mangiare da tutta la sera di alzarsi e con tutta la voce e l’energia che ha, addirittura dice di essere amico di Valentino Rossi e Marco Melandri e Loris Capirossi, cosi’ “everybody here to enjoy Matt Bianco”, solo se desiderano che loro vincano ancora.

Tratto dallo stesso album e’ “Wap Bam Boogie” che fu numero uno nei club europei, in una intro un pò black – rap e  e non quel motivetto “all the people on the left, all the people on the right” dell’originale che diventa qui un “everybody on the stage”!

Nonostante festeggino i loro 25 anni di carriera musicale hanno ancora una forza contagiosa che fa urlare tutti in cori da stadio. Ritornano i suoni elettronici della tastiera ma circondati da un sound acustico d’eccezione che rende l’atmosfera molto meno  “Ufo – Robot” rispetto al brano originale e concluso dai cori di “Wap Bam Boogie” del pubblico.

Let’s go … to the end! “Lost in You” l’unico brano di un album piu’ recente come “Gran Via” del 1995 che finisce di galvanizzare il gia’ impazzito pubblico ormai, si potrebbe dire, “Lost in Matt Bianco Style”. I fraseggi sono meno latineggianti e le citazioni elettroniche rientrano subito con la tromba di Flovers e i tasti di Fisher nel ritmo salseiro, seguito dalle percussioni di Singh e dalla batteria di Mason con un sottile e pulito periodare del basso di Cohen e vanno avanti cosi’, all’infinito.

Ma la gente e’ ormai scatenata, come si fa a fermarla? Mark Reilly presenta la band e ci lascia con un ultimissimo brano “Get Out Of Your Lazy Bed” sempre dell’84, dal gusto un pò “vecchia America” e per niente stanchi ci lanciamo tutti nell’ultimo ballo prima di andare via.


MATT BIANCO al BLUESTONE 15/12/2009
MARK REILLY – VOCE
MARK FISHER – TASTIERE
TONI MASON – BATTERIA
SATIN SINGH – PERCUSSIONI
NICK COHEN – BASSO
LEON STENNING – CHITARRA
ANDREW ROSS – SAX, FLAUTO
GRAEME FLOVERS – TROMBA
HAZEL SIM – VOCE E CORI
BURKE FOSTER – VOCE E CORI