“Haribo” è il manifesto emotivo di Oissela

Nel brano “Haribo” Oissela mescola rabbia e dolcezza, vulnerabilità e determinazione. Un singolo che parla di ferite e rinascite, con una scrittura diretta che non cerca sconti. L’artista si racconta senza filtri, tra beat pop e radici rap, lasciando spazio a una visione autentica della propria identità.

 

Nel tuo singolo “Haribo” riesci a combinare leggerezza e profondità. Come è nata l’ idea di utilizzare una metafora così dolceamara per raccontare un tema così  personale?

Ciao ragazzi, HARIBO è un brano nato in modo spontaneo, figlio di un periodo sentimentale pieno di alti e bassi che mi ha messo alla prova. L’ho scritto pensando a chi sta attraversando un momento difficile, per dire: non sei solo…

Voglio che questa canzone sia un pugno nello stomaco ma anche un abbraccio. Qualcosa che lasci il segno e dia forza. Perché spesso chi sorride di più nasconde battaglie enormi dentro di sé. Haribo è la mia verità, spero possa arrivare a chi ne ha più bisogno.

Scrivere  è per te un modo per capirti. Quali aspetti della tua identità pensi di aver compreso meglio proprio grazie a questo brano?

Col tempo e con la solitudine ho imparato verità  che non pensavo di poter reggere. Stare da soli non è una condanna, è un privilegio che pochi sanno sfruttare. Io l’ho fatto mio. Mi sono spogliato di tutto il superfluo e mi sono ritrovato. Ho trasformato il silenzio in strategia. Ho messo il focus dove conta davvero: sulla mia carriera e sulla mia musica. Perché alla fine o usi il tempo per costruirti o resti fermo a guardare gli altri vincere.

Hai dichiarato che “Haribo” è una dichiarazione d’intenti. Cosa vuoi dire oggi, senza maschere, attraverso la tua musica?

Attraverso la mia musica vorrei dire che la sofferenza non è un nemico, è una forza che pochi hanno il coraggio di usare. Normalizzarla significa smettere di scappare e iniziare a crescere davvero. Chi la affronta si spezza, cade, ma poi diventa più forte. Se non la usi come arma, resti fermo a guardare gli altri volare.

Il beat pop del singolo si discosta dal rap puro delle tue origini. Quanto è importante per te sperimentare con i suoni?

Sperimentare è la mia arma. Solo così capisco cosa voglio davvero e cosa butto via. Io non sono qui per seguire la massa: voglio spingere la mia musica oltre, portare in Italia qualcosa che nessuno ha ancora osato. Punto e basta.

Quanto conta per te riuscire a parlare delle proprie fragilità in musica in un periodo storico dove tutto è immagine e apparenza?

Cantare per me vuol dire essere autentico, non una copia sbiadita fatta per piacere alla massa. Non sono qui a recitare una parte o a raccontare bugie per fare hype. Seguire le apparenze sarebbe tradire me stesso e sputare sui miei principi. Io sono vero, sono altro. E chi non lo capisce,  semplicemente non conta. Preparatevi a vedere chi sono davvero.

Che passo rappresenta “Haribo” nel tuo percorso artistico e cosa ci dobbiamo aspettare dal futuro di Oissela?

Haribo solo un pezzo della piramide che sto costruendo. Il futuro sarà  pieno di sorprese, e anche se non voglio spoilerare troppo, sappiate che stiamo lavorando duro. Preparatevi: quello che arriva farà saltare tutto.