Vir e “L’inno Dell’Alcolizzato”: l’alcol come metafora di libertà

Vir trasforma un coro da stadio in un brano folk sorprendentemente profondo. “L’inno Dell’Alcolizzato” è una riflessione sull’autenticità, sulla coerenza e sulla libertà personale, mescolando ironia e introspezione. Un racconto musicale che diverte, spiazza e fa pensare, senza mai cadere nella retorica.

 

Com’è nato il brano “L’inno Dell’Alcolizzato”? Cosa ti ha colpito tanto da volerlo trasformare in una canzone?

Per questo brano mi sono ispirato ad un coro canticchiato tra le strade della mia città. Mi ha colpito la musicalità  del coro e dopo averne riadattato il testo ho deciso di renderlo il brano principale dell’ album.

Nel brano si parla di un uomo che non rinuncia mai alla propria natura. Quanto ti rispecchi in questa figura?

Abbastanza, ma non completamente e importante nella vita anche mettersi in dubbio al fine di essere una versione sempre migliore di noi stessi. Io non rinuncio alla mia natura ma nel momento in cui sbaglio cerco di capire l’errore ed essere una persona migliore.

Qual è il messaggio più profondo che credi venga spesso frainteso quando si ascolta questo singolo?

Potrebbe essere visto come un incitazione al bere o agli eccessi in generale. A questo proposito ci tengo a precisare che il protagonista del brano non è da prendere ad esempio per i suoi eccessi piuttosto va capito. Una persona che non scende a patti con la propria natura, sbaglia e continua a sbagliare, ma che allo stesso tempo nonostante sia descritto a tratti come un burbero a tratti riesce a dare gioia alle persone che gli sono attorno “ti venderà un paio di risate per un euro”.

Hai scritto, suonato e registrato tutto da solo. Che tipo di libertà e responsabilità comporta questo approccio?

La libertà  di portare avanti il progetto cosi come lo ho immaginato, dalla composizione musicale alla struttura al testo. D’altro canto la responsabilità e quella di rendere il prodotto di qualità ,a questo proposito io preferisco mantenermi su suoni più naturali possibili piuttosto che riempire la traccia con troppi effetti.

Cosa significa per te la parola autenticità e in che modo cerchi di trasmetterla attraverso la tua musica?

Essere se stessi, nella maggior parte dei brani soprattutto quelli autobiografici provo a trasmetterla tramite le difficolta che tutti dobbiamo affrontare nel corso della vita e tramite la riflessione al fine di arrivare ad essere una versione migliore di noi stessi come detto prima.

Quale sarà il prossimo passo dopo “L’inno Dell’Alcolizzato”? Hai già in mente un’evoluzione stilistica o narrativa?

Ho in programma un nuovo album con sonorità per lo più acustiche come nel precedente, ma per ora non ho pensato a nessun prosieguo per quanto riguarda il brano l’inno dell’alcolizzato, probabilmente il prossimo album sarà  meno introspettivo di “Per aspera” ma ho ancora molte idee per la testa da filtrare quindi e tutto da vedere.