UMBRIA JAZZ 2025 | E’ il giorno di Jacob Collier e Marcus Miller

La giornata di giovedì 17 luglio inizia con la marciante dei Funk Off che si snoda per il Corso Vannucci fino a Piazza IV Novembre, radunando un folto pubblico che si ferma ad ascoltare e ballare alcuni brani del loro repertorio: It’s OK, The Funkin’ Been e Bye Bye Blues.

Un repentino e violento scroscio di pioggia ferma momentaneamente la musica e ritarda un po’ l’apertura dei concerti ai Giardini Carducci.

Alle 14.30, dopo una veloce pausa pranzo, ci rechiamo, appunto, ai Giardini per applaudire gli Sticky Bones, capitanati dal contrabbassista Maurizio Capuano. Il loro variegato e colorato repertorio propone brani risalenti alle radici del jazz americano. Approdati a Perugia diversi anni orsono come artisti di strada, hanno fatto parte del programma di Umbria Jazz a partire dall’ edizione 2016, accattivando il pubblico con il loro inconfondibile stile ed il loro colorato abbigliamento retrò.

Grandi applausi di apprezzamento per loro.

 

Alle 15.30 in Sala Podiani va in scena LegnoMadre, il messaggio di salvaguardia della nostra Madre Terra del contrabbassista Marco Bardoscia, accompagnato per l’occasione – oltre che dai due elementi del suo Trio William Greco al piano e Dario Congedo alla batteria – dall’Orchestra di Musica da Camera di Perugia e dal clarinettista Gabriele Mirabassi ed il percussionista Simone Padovani. Il concerto, emozionante e coinvolgente, è permeato dai ritmi e dai colori della musica brasiliana e cubana, che hanno da sempre affascinato Bardoscia.

Musica suonata esclusivamente da strumenti in legno, sacro materiale, vivo, flessibile, malleabile e duro all’ occorrenza: il tributo ad un elemento che ci scalda e ci protegge.

Marco Bardoscia_ph Riccardo Galeota
Marco Bardoscia (ph Riccardo Galeota)

Alle 17,00 ci spostiamo al Teatro Morlacchi per ascoltare il quartetto del sax tenorista Max Turner. Insieme a Jason Palmer alla tromba, Joe Martin al contrabbasso e Jonathan Pinson alla batteria, Turner ci offre un concerto molto curato nelle tecniche strumentali, permeato dal suo personale approccio intellettuale alla musica. Una ricca scaletta dalla quale si evince la sua pluriennale esperienza artistica, sia in termini di collaborazioni che di influenze musicali.

 

Alle 21.00 ci rechiamo all’Arena Santa Giuliana per il doppio concerto del cantante e pluristrumentista Jacob Collier e del chitarrista Marcus Miller.

Il londinese Jacob Collier, nonostante la sua giovane età, è un intrattenitore provetto e ci conquista subito con il suo charme e la sua voce splendida, mentre passa dal pianoforte alla chitarra, dalla tastiera al basso elettrico come se nulla fosse, usando charme e simpatia nel raccontarci vari aneddoti. Ci troviamo davanti ad un vero gentleman, un grandissimo della canzone internazionale, che invoca una umanità che sia ‘soft’ – morbida e ‘warm’ – calda per un mondo di pace e non di guerra.

Effetti luce splendidi, alberi stilizzati con foglie e frutti luminosi che cambiano colore a ritmo di musica caratterizzano la scenografia del palco, sormontata da una grande J illuminata: una magia che conquista ed infiamma la platea sold out.

Jacob Collier_ph Riccardo Galeota
Jacob Collier (ph Riccardo Galeota)

La sua prima presenza ad Umbria Jazz nel 2016 segnò subito il sold out ed il pubblico ne decretò subito il successo: ci parla del festival e confida di esserci affezionato perché, sin da quando, ventenne, si esibí su questo palco per la prima volta, venne accolto con calore e si sentì a casa.

Quincy Jones ci vide lungo, definendolo un “genio assoluto”, capace di suonare più strumenti e abile nell’abbinare l’uso delle più moderne tecnologie alla duttilità della sua voce.

Due ore di spettacolo ininterrotto con brani che spaziano dalle sue 100,000 Voices, Little Blue e WELLLL tratte dal suo ultimo lavoro discografico “Djesse Vol.4” alle riletture a suo modo di alcuni noti brani di musica internazionale Somebody To Love dei Queen e Can’t Help Falling In Love di Elvis Presley.

Chiusura in bellezza con un omaggio all’Italia: una splendida e dolce interpretazione di Nel Blu Dipinto Di Blu (Volare), cantata all’unisono con il pubblico: fantastico!

 

È ora la volta della leggenda statunitense del basso elettrico, Marcus Miller, che ci accoglie al suo concerto ‘della tarda serata’.

Una scaletta che coniuga musica di altissima qualità ed impegno sociale: dopo molti anni, esegue il suo brano Goree, composto nel 2012, dopo aver visitato l’omonima isola senegalese, simbolo della tratta degli schiavi. Esegue Mr. Pastorious e ricorda il suo idolo musicale ed amico Jaco Pastorious, scomparso negli anni Ottanta. Il pubblico entusiasta gli tributa grandi applausi, con una appassionata standing ovation finale che viene ricambiata con Come Together dei Beatles, eseguita come bis.

Marcus Miller_ph Riccardo Galeota
Marcus Miller (ph Riccardo Galeota)