Paul Gilbert in Italia: due date imperdibili per gli amanti della chitarra!
Il nome di Paul Gilbert evoca immediatamente genio e sregolatezza applicati alla chitarra: brani leggendari, concerti in tutto il mondo e un successo scolpito nella storia del rock.
Il 1° luglio, il chitarrista statunitense salirà sul palco del Bilbao a S. Polo d’Enza (RE) insieme ai Mississippi Supercult, un ensemble di blues n’ roll denso e graffiante, caldo come il sole della Louisiana. Un’esibizione che promette di infiammare il pubblico.
Il 2 luglio, sarà la volta del Phenomenon Club di Fontaneto d’Agogna (NO), dove Gilbert dividerà il palco con i Never Obey Again, autori di un modern metal potente e diretto, ironicamente definito “straight outta pizza”. Una setlist pensata ad hoc per questo secondo round, pronta a scuotere le assi del palco e, perché no, lasciare qualche livido (in senso rock, naturalmente)!
Brano tratto dall’album “The Dio Album” – Man On The Silver Mountain
Line-up:
- Paul Gilbert – chitarra e voce
- Marco Galiero – basso (già con Andy Timmons, Carl Verheyen, Guthrie Govan)
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Roberto Porta – batteria (Corrado Rustici)
Date:
- 1 Luglio 2025 – @Bilbao, S. Polo d’Enza (RE)
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2 Luglio 2025 – @Phenomenon Club, Fontaneto d’Agogna (NO)
️ Prevendite disponibili sul circuito DICE
Biografia di Paul Gilbert
Fondatore di Mr. Big e Racer X, Paul Gilbert è una vera leggenda della chitarra. Inserito da GuitarWorld tra i 50 chitarristi più veloci di tutti i tempi e al quarto posto nella classifica dei migliori shredders secondo GuitarOne, Gilbert ha alle spalle una carriera titanica.
Con 18 album solisti all’attivo e collaborazioni con una moltitudine di artisti, Gilbert ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica. Impossibile non ricordare le iconiche ballad dei Mr. Big, come “To Be With You” e la cover di “Wild World” di Cat Stevens.
Nel 2003 fonda i Yellow Matter Custard, una cover band dedicata ai Beatles, insieme a Mike Portnoy (Dream Theater), Neal Morse e Matt Bissonette (Satriani, Lee Roth). Sempre con Portnoy, dà vita anche agli Hammer of the Gods, tributo ai Led Zeppelin, con Dave LaRue e Daniel Gildenlöw (Pain of Salvation).