Loris Donatelli – uscito il nuovo album “Blue Taxi”

Con Blue Taxi ho voluto creare un album che fosse un ponte tra tradizione e innovazione, dove ogni nota racconta un frammento di vita. È un lavoro intimo, ma allo stesso tempo universale: un progetto solista pensato per chi ama perdersi e ritrovarsi nella musica».
Così il chitarrista e compositore pescarese Loris Donatelli descrive il suo esordio discografico, in uscita mercoledì 14 maggio per l’etichetta PlayCab. Disponibile in formato digitale e fisico, Blue Taxi accompagna l’ascoltatore in un viaggio oltre i confini del jazz, in un dialogo continuo tra tradizione e sperimentazione.

Composto da otto tracce – cinque delle quali originali – l’album esplora sonorità acustiche ed elettriche con un approccio insieme di introspezione e narrazione, grazie all’uso sapiente di loop, dissonanze e improvvisazioni.
Lungi dall’essere un esercizio di stile, Blue Taxi si propone come una mappa emotiva, in cui la profondità del jazz si intreccia con la libertà della musica contemporanea. «Ogni brano è un piccolo universo autonomo, metafora di un’esplorazione interiore», dichiara l’autore.

L’album si apre con la title track Blue Taxi, costruita su un loop ostinato e asimmetrico ispirato al suono di un clacson nel traffico cittadino. L’armonia, basata sulla scala blues, si sviluppa per intervalli di quarte – omaggio a McCoy Tyner – e terze sovrapposte, con dissonanze che evocano il caos urbano. La metrica irregolare contribuisce all’impressione di movimento frenetico e instabile.

Ascolta il brano Blue Taxi

Segue Autumn Leaves, che si apre con un’introduzione in chitarra sola. Il celebre tema viene proposto nello stile chord-melody di Joe Pass, per poi sfociare in una vivace improvvisazione swing, in cui il dialogo tra due chitarre richiama quello tra chitarra e contrabbasso di un classico trio jazz.

La terza traccia, Modal Steps, è un jazz waltz modale che si svela nel dialogo sospeso tra due chitarre. La melodia si amplia progressivamente, generando una trama armonica ricca e imprevedibile.

Con ‘Round Midnight ci si immerge in un viaggio notturno tra le ombre del jazz. Il celebre tema di Thelonious Monk è fugace come un ricordo di mezzanotte e, proprio quando sembra dissolversi, riemerge trasformato in un groove funk ipnotico. La malinconia trova così un ritmo tutto suo. La chitarra solista, ispirata allo stile di Wes Montgomery, si intreccia con il groove sottostante, fondendo perfettamente le sezioni jazz e funk.

All Of Me, quinto brano della tracklist, si presenta come un delicato equilibrio tra tradizione e avanguardia. Reso celebre da Billie Holiday, il brano viene riletto attraverso sonorità eteree e dissonanze poetiche. La chitarra ne svela il tema con lentezza contemplativa, per poi abbandonarsi a un’improvvisazione che sfuma in un loop ipnotico, eco persistente di un viaggio interiore.

Tourbillons Intérieur avvolge l’ascoltatore in un vortice sonoro sospeso nel tempo, ispirato all’universo di Olivier Messiaen.

Nel penultimo brano, Everywhere, la chitarra diventa respiro: un’oscillazione malinconica in cui ogni nota è un ricordo sfocato. Le armonie si allargano come cerchi sull’acqua, provenienti da un altrove carico di nostalgia.

Chiude il disco Quarter Past Twelve, un blues che gioca con il tempo. La chitarra acustica intesse una trama di loop ipnotici su una classica struttura a dodici battute, che si rompe improvvisamente in una misura in 5/4. «Quel quarto in più è un momento di smarrimento ritmico che trasforma la tradizione in scoperta. Come guardare l’orologio e rendersi conto di essere altrove», racconta Donatelli.

donatelli

Nato nel 1978, Loris Donatelli vive a Montesilvano (PE). Chitarrista, compositore e docente dalla carriera poliedrica, si è diplomato con 110 e lode in chitarra jazz presso il Conservatorio Luisa D’Annunzio di Pescara. Ha collaborato, tra gli altri, con Stef Burns, chitarrista di Alice Cooper e oggi nella band di Vasco Rossi, e si è esibito al Concerto del Primo Maggio nel 2011 e 2012.