Fuori su tutte le piattaforme digitali da sabato 14 giugno per MC Music il nuovo album del progetto MRS Carril, duo composto da Andrea Saidu e Marco Gilardone, dal titolo “QUESTO TEMPORALE”. Una vera e propria raccolta di canzoni d’autore in cui un melting pot di generi musicali non è secondo alla parola, un disco di sentimenti esposti, senza maschere. Accomodatevi, perchè anche sotto un temporale ci si può sentire accolti.
Potrebbe sembrare legittimamente il nome di una vedova di origini ispaniche e passaporto britannico. Invece NO! MRS Carril è un progetto musicale, più precisamente un laboratorio di composizione di canzoni e di musica strumentale. A fare da contenitore c’è una casa di produzione che ha assunto il nome ben poco originale di MC Music. Qui troviamo il disco “B(e)Side” a nome del solo Andrea, e la prima pubblicazione MRS Carril: “LAGENTESEGRETA”. Il 14 giugno esce “QUESTO TEMPORALE”.
Qual è stato il momento in cui avete capito che era ora di dare vita a MRS Carril?
Circa 2 anni fa. Ci conoscevamo professionalmente da tempo, come tecnico del suono e foniatra ci eravamo aiutati vicendevolmente diverse volte e la curiosità reciproca era, evidentemente, già scattata. Infatti, avevamo addirittura fatto insieme una trasmissione radiofonica dedicata alle grandi voci del pop e del rock. Poi, confrontandoci casualmente sulle nostre canzoni, ci siamo accorti che, malgrado o forse attraverso grandi differenze, avevamo un sentire musicale comune oltre ad un piacere per le cose “fatte bene” e senza compromessi… ed eccoci qua.
Come siete arrivati alla definizione della vostra identità artistica? L’avete avuta chiara fin da subito o è nata con il tempo?
Lavoriamo insieme da poco ma potremmo dire che stiamo trovando sintesi efficaci tra mondi distanti e, per ora, “Questo Temporale”, è sicuramente il figlio prediletto, dove, come direbbero i francesi (quasi) “Tout se tient”, fateci sapere se avete anche voi questa sensazione!
Tra tutte le tracce presenti nel disco “Questo Temporale”, qual è quella a cui vi sentite più legati e perché?
Oltre alla title track che riassume il mood intimo di tutto l’album, un altro brano a cui teniamo molto è “Il lavoro paziente del ragno”, una canzone che ci rappresenta e, come spesso accade in questi casi la scrittura è a 4 mani. Alcuni brani nascono solo dalla penna e dalle note di uno di noi due, in questo caso il testo è di Marco Gilardone e la musica di Andrea Saidu: è un’altra ode alla bellezza che si può trovare anche in una vita a confronto con se stesi, in cui la musica voleva fare l’effetto di una tazza di the coi biscotti bevuta sotto le coperte.
Che musica state ascoltando in questo periodo?
Forse la domanda più complessa che potevi farci, ne ascoltiamo tanta e di tipo sensibilmente diverso, per darti una fotografia non esaustiva passiamo dalla Tetralogia di Richard Wagner all’ultimo singolo di Casadilego. Stringendo un po’ il campo, i riferimenti italiani sono sicuramente quel mondo cantautorale, recente e non, che non si dimentica di fare significato con la musica oltre che con il testo. Iniziando dai più distanti cronologicamente sicuramente Fossati, Dalla, Pino Daniele e Testa, fino ad arrivare alla scuola romana degli anni ’90: Fabi, Silvestri ma anche giovani scoperte come Marco Castello e, appunto, Casadilego.
C’è un artista con cui vorreste condividere il palco?
Volando con la fantasia e con l’ego sarebbe bellissimo aprire una data italiana di Peter Gabriel all’Arena di Verona ma, ugualmente o forse più bello, sarebbe sentire le nostre canzoni cantate su palchi diversi da Malika Ayane, piuttosto che da Diodato o anche vedergli accompagnare le immagini di un film di Paolo Virzi o di Gabriele Salvatores; noi siamo prima di tutto autori e il primo obbiettivo rimane quello di far volar via le nostre canzoni il più in alto possibile.