Giuliano Tricarico è una sorta di “Guitar-Nerd”, come lui stesso si definisce, che a causa di serissimi problemi di salute è stato costretto a rinunciare alla sua passione più ardente: suonare la chitarra. Dal 2010 al 2015 ha avuto uno store online, Spaghetti Guitar Tools, mentre oggi è Marketing Manager della Gold Music, fra i più importanti distributori di strumenti musicali in Italia. Ma soprattutto, dal 27 settembre 2023, ha lanciato il suo progetto intitolato No Loud Podcast, nato proprio per veemente spirito di reazione rispetto alla sua malattia.
Partendo dagli albori, hai una formazione umanistica e una grande predilezione per la comunicazione, tanto da portarti a lavorare nel settore commerciale di grosse aziende dell’elettronica di consumo. Poi, dopo quindici anni di carriera in questo ambito, hai scelto di dedicarti alla tua irrinunciabile passione: la chitarra. Qual è stato il fattore scatenante che ti ha spinto a focalizzare l’attenzione, anima e corpo, sulla “sei corde”?
La nazionale di Bearzot si portava a casa il Mondiale dell’82, avevo 5 anni e già la chitarra di mio padre subiva i miei goffi e inascoltabili tentativi di imitare quella Giochi Proibiti che gli vedevo suonare ogni volta che imbracciava lo strumento. Suono, respiro e vivo la chitarra da quando ho ricordi. Se parte del processo di maturazione è conoscere sé stessi e trovare il modo di scendere a patti con chi si è davvero, dopo quindici anni di “lavoro serio” era giunto il momento di fare un “lavoro vero”. Ho salutato stampanti e notebook per dedicarmi a qualcosa che amavo visceralmente e realmente, e che negli anni continuava a pretendere uno spazio sempre più centrale nella mia vita: la chitarra. Tentando un approccio alla materia non tanto artistico, quanto commerciale e “marchettaro”, mettendo a terra tutto il know-how maturato negli anni precedenti.
Dal 2010 al 2015 hai avuto uno store online, Spaghetti Guitar Tools, dedicato a strumenti musicali rigorosamente italiani. Qual era la mission di quel progetto?
Sono quello che dall’altra parte dell’oceano definirebbero un “Guitar-Nerd”: ho un vero e proprio culto per tutto ciò che gravita attorno alle sei corde, dall’amplificazione all’effettistica. L’idea alla base del progetto Spaghetti Guitar Tools verteva attorno al grande patrimonio del nostro Paese in fatto di pedali effetto per chitarra e alla loro colpevolmente scarsa fama e diffusione presso gli appassionati nostrani ed internazionali. La mancanza di una comunicazione efficace da parte dei costruttori, impegnati in progettazione e produzione, ha creato uno spazio commerciale in cui Spaghetti si è inserito come unico ed autorevole online store italiano, specializzato in prodotti italiani, capace di offrire una comunicazione vera e una copertura mediatica professionale a queste macchine eccezionali. Questo il motivo del particolare nome scelto per l’impresa, qualcosa che chiunque, a qualunque latitudine, associa istintivamente all’Italia, strappandoti un sorriso complice e curioso. Qualità e quantità dei contenuti proposti, tone of voice, competenza e passione hanno fatto il resto. Fino all’Ottobre 2015.
Dal 2015 sei Marketing Manager della Gold Music, fra i più importanti distributori di strumenti musicali in Italia. Come vivi e come affronti questa esperienza così stimolante?
Gold Music è una delle realtà del mercato degli strumenti musicali più ambiziosa, solida e capace del nostro Paese: un progetto nato dalla volontà di un padre e un figlio che, con testardaggine, competenza e passione, ne portano avanti lo spirito da ormai trent’anni. Un’affinità di vedute e valori, fra me e l’azienda, che nell’estate del 2015 si è concretizzata con la proposta di giocare la mia partita in un ambito più professionalizzante ed impegnativo. Ho portato le mie competenze ed ambizioni al servizio di un ruolo, quello di Marketing Manager, che a distanza di dieci anni ricopro con immutato entusiasmo, consapevole che le sfide si faranno sempre più grandi e stimolanti. In Gold Music ho la possibilità, e la fortuna sfacciata, di pensare dalla mattina alla sera a chitarre e musica, sfogando tutta la creatività comunicativa di cui sono capace. Prendo in prestito le parole dell’amico Sebo Xotta, recentemente a No Loud: «Vengo pagato per fare ogni giorno qualcosa per cui altre persone pagherebbero».
Come da te accennato nella risposta precedente, dal 27 settembre 2023, esattamente alle 12:10, hai lanciato No Loud Podcast. Un progetto, questo, che ha visto la luce nella stessa data e nello stesso orario di nascita di tua figlia Gaia. Oltre a raccontare e descrivere la genesi di questo podcast sotto l’aspetto prettamente professionale, lei è un’autentica fonte d’ispirazione per te dal punto di vista umano?
No Loud Podcast, come tante cose importanti nella vita, nasce come necessità di reagire ad un momento molto difficile della mia storia personale. La scelta di annunciare il progetto il 3 Luglio, giorno del mio compleanno, e fissare la pubblicazione del primo episodio nel momento esatto in cui mia figlia Gaia è nata undici anni prima, è stata un’intima molla scattata per riservare a No Loud una spinta vitale, creativa ed energetica che, in qualche modo, esorcizzasse l’oscurità che lo aveva generato. Nulla di esoterico o particolarmente new age: si dice “nascere sotto una buona stella”. E la stella più pura e lucente del mio personale firmamento è Gaia, nome della Madre Terra e forza generatrice per eccellenza. Sono un romantico sognatore? Assolutamente sì! Con No Loud Podcast compio, insieme all’ospite e a chi ascolta, un viaggio nelle storie personali di chi ha fatto della musica e della chitarra una carriera, visitando il dietro le quinte ed esplorando la vita e le esperienze di artisti, produttori e addetti ai lavori del mondo della “sei corde”. Ogni episodio è un percorso di interiorità ed autentico scambio di esperienze, valori, sogni e difficoltà che hanno inevitabilmente plasmato la vita dei protagonisti, e viene realizzato col fine ultimo di ispirare me e chi ha la sensibilità e la voglia di ascoltare con animo aperto e ricettivo.
Entrando più nello specifico, “No Loud Podcast” è stato concepito a due anni dalla comparsa della distonia focale, un problema neurologico che, dopo quarant’anni trascorsi imbracciando la chitarra, ti impedisce di suonare. Sul piano psicologico, emotivo, che tipo di percorso interiore hai dovuto intraprendere per trovare la forza di reagire di fronte a una situazione di salute così delicata?
La Distonia Focale ha agito sul mio corpo e la mia mente in maniera furiosa e cieca, cambiando le carte in tavola nel giro di pochi giorni e mettendomi dolorosamente al corrente del fatto che le possibilità non sono infinite. Il primo passo che ho dovuto compiere è stato forse il più difficile e lungo in assoluto, ha richiesto circa due anni: l’accettazione. Ammettere a sé stessi che suonare come eri abituato è qualcosa da relegare nel cassetto dei ricordi, e riuscire ad immaginare sé stessi impegnati in altro, era una priorità assoluta. D’altra parte, cosa fai dopo il lavoro se non puoi suonare? Dopo quarant’anni di routine ho dovuto impararlo. Due anni passati fra crisi profonde, depressione da manuale, attacchi d’ansia, esplosioni di rabbia e tanta pazienza da parte di chi ha avuto il coraggio e l’affetto di entrare nel mio “buio”. Dai miei amici, alla mia compagna fino a Gaia, che nell’immensa saggezza dei suoi 10 anni, ancora una volta mi ha teso la mano, tirandomi fuori dal baratro e dandomi la spinta necessaria per tornare a lavorare su me stesso e su ciò che veramente è fondamentale. No Loud, in quest’ottica, non è altro che la naturale conseguenza di quel viaggio nell’oscurità. E dai viaggi, si sa, si torna sempre con un diverso punto di vista sulle cose.
A proposito del podcast, da venerdì 4 aprile alle 12:10 è disponibile la nuova puntata e il nuovo episodio di “No Loud Podcast” su Spotify, YouTube e Amazon Music, con ospite l’ex chitarrista della band Utez: Sebo Xotta. Quali sono i temi principali di questa puntata?
Fa un certo effetto pensare che siamo giunti all’ottavo episodio della seconda stagione di No Loud, ormai in dirittura d’arrivo, dedicato ad un essere umano come Stefano “Sebo” Xotta. Sebo è un professionista che occupa da decenni un ruolo da protagonista del mercato MI (Musical Instruments) italiano, oltre ad essere un musicista talentuoso e una persona meravigliosa. Lavorando nello stesso settore, ci conosciamo da vent’anni e, spesso, ci incontriamo a fiere ed eventi; salutandoci sempre con calore e affetto. Queste occasioni mi hanno fatto apprezzare da un lato la professionalità, dall’altro la disponibilità e l’intelligenza di una persona che, come me, è riuscita a fare della passione per la chitarra il proprio quotidiano. Nel nuovo episodio di No Loud, Sebo si racconta con la generosità che lo contraddistingue, approfondendo ogni aspetto delle sue molteplici personalità: dal palco, al mercato degli strumenti musicali, fino alla sua visione della vita.