È vero. Ha ragione lui quando ci indica la via di ascolto e devo dire che rispolverando passate stagioni e “antichi” dischi del suo repertorio, ogni volta la direzione si perdeva, andava dispersa dentro mille contraddizioni. Cambia sempre faccia il canadese Franky Selector e forse, dentro un brano come “Hocus Pocus” mette in mostra molte delle sue tinte preferite… ma non sono le uniche. “Odeon” è un disco che raccoglie il funk come il pop, il cinema di Morricone come la Los Angeles degli anni ’70. È un disco da vedere ma anche da viaggiarci dentro, da ballare ma anche da “saudade”. Un piccolo prezioso momento di evasione che ha un sapore alto di jazz e di mescolanza. Nel tempo moderno, Selector ancora gioca con gli strumenti, li miscela, li usa per scoprire l’effetto che fa. È forse questa la vera tinta “retrò” di questo nuovo disco di Franky Selector. Disponibile anche in vinile…

 

FRANKY-SELECTOR-coverCi piace esplorare la produzione che ritieni interessante per l’uso degli strumenti. Sei proiettato nel passato o nel futuro?

Non mi proietto consapevolmente né avanti né indietro; cerco di rimanere nel presente e cogliere qualsiasi cosa l’Ispirazione mi trasmette.

Quali strumenti hai usato nello specifico? Hai fatto anche qualche tipo di ricerca?

Non faccio nessun tipo di ricerca. Il mio studio è pieno di strumenti, giocattoli, vecchi effetti per chitarra, drum machine, microfoni, ecc. Ogni volta che lavoro su un brano, mi guardo intorno in studio e vedo cosa potrebbe funzionare bene dal punto di vista sonoro e cose del genere. Mi piace mixare strumenti antichi e moderni. Nello specifico, posso elencarvi alcuni strumenti che ho utilizzato:

MiniMoog, pianoforte Fender-Rhodes, Hohner Clavinet, ARP Odyssey, Prophet 5, drum machine Oberheim DX, effetti Mutron Bi-Phase e Mutron III, Roland Chorus Echo, Farfisa VIP 345, fisarmonica, contrabbasso, tutti i tipi di percussioni e congas, chitarra acustica a 12 corde, chitarra elettrica, microfoni vintage AKG e Neumann, compressori valvolari, ecc. Per maggiori dettagli, nella versione in vinile tutti gli strumenti sono elencati nei credits di ogni brano.

 

 

Quindi questo album ha un profumo retrò ovunque. Secondo te, in che direzione sta andando la musica di Franky Selector?

Immagino che il sapore retrò derivi dagli strumenti e dall’attrezzatura che uso. Di solito non prendo decisioni consapevoli per dare un tocco particolare alla mia musica; la lascio semplicemente uscire come esce. Per questo motivo, non ho idea di quale direzione prenderà la nuova musica. Posso dirti che sto lavorando ad alcuni brani dal groove intenso al momento, così come ad alcuni più acustici e tranquilli; vediamo dove ci porterà!

Un brano come “Hocus Pocus” credo sia il vero collante con le tue produzioni precedenti. Secondo me, questa è la vera identità di Franky Selector. Cosa ne pensi?

Adoro “Hocus Pocus”! È vero che è sonicamente legato ai miei album precedenti, soprattutto a “Shabby Chic”. Tuttavia, non attaccherei la mia identità strettamente a un singolo brano. Se ascoltate attentamente, in tutti i miei album precedenti ci sono tracce strumentali, altre più downtempo, altre acustiche e altre ancora più energiche. Tutte queste diverse atmosfere e atmosfere insieme creano la mia vera identità.