FARIAS-NAPPI-SCANNAPIECO-IODICE | Worlds

FARIAS-NAPPI-SCANNAPIECO-IODICE
Worlds
Barly Records
2025

A poco meno di due anni dall’uscita di “Open Quartet” Aldo Farias e i suoi sodali presentano “Worlds”, nuovo capitolo di “jazz mediterraneo” edito per Barly Records. La pubblicazione appare singolare per chi conosce la storia del chitarrista napoletano, la cui discografia è ben centellinata nell’arco della lunga carriera a delinearne le tappe fondamentali. Dunque tale “urgenza” non può che indicare la conoscenza, l’affiatamento, il feeling sbocciato e cresciuto tra i quattro “sul luogo di lavoro”.

“Worlds”, come il precedente, nasce, infatti, dalla collaborazione tra Farias e i suoi colleghi del Dipartimento di Musica Jazz del Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino: il pianista Mario Nappi, il contrabbassista Tommaso Scannapieco e, in questo nuovo progetto, il batterista Pietro Iodice. Registrato dal vivo nell’Auditorium del Conservatorio, l’album cattura l’intesa e la maturità stilistica raggiunte dal quartetto grazie alle numerose esibizioni svolte sia in ambito accademico che in altri contesti.

Un disco di co-leaders, dunque, in cui l’interplay dà vita ad un suono da club, grazie al sound unico, caldo e avvolgente di Farias, al lirismo “dinamico” di Mario Nappi e a una sezione ritmica che segue e impreziosisce lo sviluppo melodico e armonico con interventi sempre pertinenti.

Come ormai consuetudine nei lavori del chitarrista napoletano, anche in “Worlds” composizioni originali si alternano a brani tratti dalla tradizione afro-americana. È proprio in questi ultimi che emerge con forza la cifra stilistica del quartetto, capace di fondere suggestioni mediterranee e sonorità d’oltreoceano in un linguaggio unico e personale.

Fin dal brano d’esordio è evidente il suono originale del gruppo. In How Deep is the Ocean, infatti, i quattro sembrano presentarsi singolarmente, riscaldandosi su uno degli standard più amati e interpretandolo con brio. E se con Edoardo Farias porta Napoli in territorio americano, con un tema fortemente caratterizzato da echi nostrani, nel successivo Walzer New fa il percorso inverso, con un brano che rimanda al Waltz New di Jim Hall, ma che il piano di Nappi nel finale trasfigura in maniera sorprendente. Proprio il pianista firma poi Lorenzo e la vela, un’intensa ballad che introduce un’atmosfera di quiete e introspezione, subito spezzata da Praga, altra composizione originale di Farias, che esplora territori vicini alla jazz fusion e in cui l’interplay del quartetto raggiunge livelli altissimi, valorizzando appieno le particolarità della scrittura musicale.

Chiudono il disco altri due standard. The Nearness of You riprende le atmosfere del brano di apertura, mentre la chiusura è affidata a Show Type Tune, composizione di Bill Evans che qui si discosta non poco dall’originale. Un’introduzione quasi senza tempo annuncia il tema esposto con andamento “comodo” e rilassato, perfetto affinché ogni membro del quartetto possa congedarsi dall’ascoltatore. E mentre scorrono i titoli di coda viene subito voglia di riascoltare tutto daccapo, riprendendo il viaggio attraverso le diverse atmosfere (o mondi, volendo fare il verso al titolo) create da questo splendido e affiatato quartetto “mediterraneo”.