“fare la brava”, la rivoluzione gentile di Leea Clem

Costanza, autenticità e connessione con il pubblico: per Leea Clem sono le chiavi del suo percorso artistico. “fare la brava” è un inno a chi si sente fuori posto, un invito a trasformare le insicurezze in consapevolezza. La sua voce giovane e decisa diventa simbolo di libertà.

 

Il tuo percorso è già molto ricco per la tua giovane età. Cosa ti ha insegnato finora l’industria musicale?

Che la costanza è davvero tutto, ma anche che a volte è importante prendersi un attimo per capirsi davvero e per portalo poi all’interno della propria musica. Per quanto sia importante rimanere sul pezzo, programmare le uscite e farsi sentire sempre, è anche importante ricordarsi che nella musica ci devi mettere te stesso, sennò non ne vale più la pena a parer mio.

“fare la brava” ha un messaggio universale. Ti piacerebbe che diventasse un inno per chi si sente fuori posto?

Assolutamente si, l’ho scritta per quello. Per gran parte della mia vita mi sono sentita fuori posto, non abbastanza. In realtà ancora oggi mi sento spesso così, però ho scritto questa canzone per ricordare a me stessa e a chi si sente come me, che non siamo mai soli.

Come avviene il tuo processo creativo quando scrivi una nuova canzone?

Questa è una domanda un po’ complicata, perché in realtà non ho un processo che è sempre uguale. A volte parto da una melodia che mi appare nella mente mentre faccio altro, a volte da una frase, altre volte ancora da un giro di accordi che mi ispira. Il mio processo creativo non è mai uguale praticamente, ma questo mi stimola davvero tantissimo.

Quanto è importante per te il palco e il rapporto dal vivo con il pubblico?

È infinitamente importante. Io scrivo le mie canzoni si, per esprimermi, ma soprattutto per creare una connessione con chi mi ascolta, per far sentire qualcuno capito o incluso, quindi il momento dell’esibizione, del contatto reale con il pubblico, è l’apice di tutta la mia creazione praticamente. Adoro stare sul palco, comunicare con chi ho davanti e divertirmi con loro.

Pensi che la musica abbia ancora un ruolo sociale forte o stia perdendo questa funzione?

Secondo me dipende. Spesso si pensa troppo a fare ‘i numeri’ piuttosto che a comunicare davvero qualcosa di importante. Però credo davvero che ogni caso sia a se stante, ci sono artisti che invece davvero si impegnano tanto per sollevare dei temi sociali tramite la loro musica.

Hai altri sogni artistici oltre la musica, come cinema, scrittura o moda?

Diciamo che la musica è proprio il mio unico sogno, quello che c’é da sempre e a cui sto dando tutto. se dovessi pensare ad altri campi però, devo dire che mi piacerebbe tantissimo lavorare nel mondo del musical e imparare a recitare!