Come etichettare un disco come “Singolarità nuda”? Beh, di sicuro siamo a due passi dal pop, da modi new wave (sempre commercialmente parlando), siamo dentro trame che i saggi chiamerebbero “dream” pensando a scenari “futuristici” alla Garbo. Ma non esageriamo troppo: il cantautore toscano Cosimo Bianciardi fa il cantautore e al suo fianco, il grande Fabrizio Orrigo, sa bene come tradurre con sane venature di rock questo modo di raccontare la vita personale approdando qui e là anche nella sana e intelligente (soprattutto ironica) critica sociale. Ma come dice lui: non è un disco che fa questo. È un disco che parla di sé, in fondo parla un po’ di tutti noi… e poi suona assai bene, di una produzione raffinata. Canzoni che funzionano? Sicuramente Bianciardi è attento alle melodie… forse però, visto che vuol puntare dritto al cliché radiofonico, mancano ancora dei sani “arieti” per sfondare le porte di tutti. E nel singolo “Stadi evolutivi” ci è anche andato assai vicino…

 

_Singolatià Nuda_ - COVERUn suono in bilico tra pop, rock e sentori Electro, ma di Electro c’è poco. Ne resta il modo, forse il senso… cosa ne dici?

Hai detto bene, ci sono sentori electro che danno più senso a quella che è la metafora del disco.

Ho letto spesso accostamenti quali Ottodix, Garbo, Andrea Tich… in bilico tra New wave e Dream-pop… a te la palla.

Si, li ho letti anche io ed essere paragonato ad artisti del loro calibro non può farmi altro che piacere. Nel nostro paese è molto diffuso il “vizio” di paragonare, a me sta bene, fino a quando i paragoni diventano stupidi o a volte surreali!

Nella produzione come hai/avete lavorato? Quanto avete demandato al computer e quanto invece avete ricercato nel suono artigiano?

Scrivo le canzoni con la chitarra a casa, di solito ho sempre chiaro di cosa trattare a volte parto con un titolo e ci costruisco melodia e testo, dopodiché porto tutto in sala prove dove Fabrizio Orrigo e la band iniziano a costruirci intorno arrangiamenti e suoni. Il computer viene chiamato in causa in fase di registrazione e per i mix niente di più!

Come allegoria sociale la “Singolarità nuda” è un’anomalia sociale o il germoglio della salvezza contro il sistema omologante?

“Singolarità nuda” non è un disco di denuncia sociale (escludendo il singolo “stadi evolutivi”), è una metafora per continuare a raccontare i miei disagi e il mio vissuto, che poi venga interpretato anche come denuncia contro il sistema omologante mi sta bene, in fondo è giusto che ognuno interpreti i brani a proprio piacimento.

Dal vivo questo disco andrà in cerca di altri suoni e altre soluzioni o cercherete di restituirci il suono fedele del disco?

Le esibizioni dal vivo purtroppo scarseggiano, è difficilissimo per noi riuscire a trovare locali club, etc., interessati alle proposte di progetti originali. La domanda più ricorrente è: “Quanta gente portate?”, è frustrante. Ad ogni modo dal vivo ci piace molto mischiare un po’ le carte!