BRESH pubblica il terzo album “Mediterraneo”

Bresh (Andrea Brasi) prosegue il suo percorso “in direzione ostinata e contraria”, per citare uno dei suoi riferimenti più importanti: Fabrizio De André. Con Mediterraneo, il suo terzo album, il cantautore genovese chiude una sorta di trilogia marina iniziata nel 2020 con Che io mi aiuti e proseguita nel 2022 con Oro blu. In un panorama musicale sempre più dominato dal marketing e dalle scorciatoie, Bresh si fa roccia e sceglie di restare fedele alla propria identità, sia nel suono che nella scrittura.

Un album pieno di suoni etnici.

Un esempio emblematico è Aia che tia, brano in dialetto genovese incluso nel disco: una scelta coraggiosa, che ben si sposa con quanto già visto a Sanremo 2025, dove, in duetto con Cristiano De André, ha proposto come cover Creuza de mä, riuscendo a rendere virale su TikTok uno dei capolavori di Faber.

Tra i brani più significativi del disco c’è anche Guasto d’amore, ballata nata come omaggio sincero alla sua squadra del cuore, il Genoa, e diventata un inno allo stadio — ma anche alla gente comune. E pensare che, inizialmente, Bresh era indeciso persino sul pubblicarla.

Sincerità e identità: sono queste le navi su cui viaggia il cantautore di Bogliasco. Con Mediterraneo, Bresh intraprende un percorso che profuma di Liguria, tra avventure e amori strampalati. L’equipaggio artistico di questo viaggio include volti noti e nuove promesse: l’inseparabile Tedua, il talentuoso Sayf, Achille Lauro e Kid Yugi.

Proprio con quest’ultimo, Bresh firma Altezza cielo, un brano intenso e spirituale. Il brano Erica, con Sayf, è una canzone popolare intrisa di ironia e passione, una storia tragi-comica di amore e sesso. Rotta maggiore è un pezzo sentito, simbolo di una partenza, di un nuovo inizio.

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Diversi i singoli già pubblicati:

  • Torcida, che affronta il rapporto conflittuale con città come Milano;
  • Altamente mia;
  • la sanremese La tana del granchio;
  • Umore marea, che ritrae la mutevolezza degli stati d’animo.

Mediterraneo è un disco pop attraversato da suoni etnici, in continuità con la lezione di Mauro Pagani, scultore sonoro di Creuza de mä. Le parole sono ricercate, tra malinconia, speranza e una felicità consapevole.

Video del brano La tana del granchio