DIEGO MORENO | Todos

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Diego Moreno
Todos
DiegoMoreno & IvanRusso
2016

Partono ‘e bastimenti pe’ terre assai luntane… cantano a bordo… so’ napulitani…”. (Santa Lucia Luntana – Musica e versi di E. A. Mario – 1919)

Così una canzone napoletana d’altri tempi raccontava l’epopea di tanti napoletani, e non solo, che fuggivano da miserie, guerre e regimi politici insopportabili alla ricerca di migliori fortune (…la storia si ripete?…) e, tra essi, anche gli antenati di Diego Moreno, che trovarono la loro “terra promessa” in quel di Mar Del Plata, in Argentina.

Sull’onda dei ricorsi storici Diego Moreno, all’inizio della propria carriera, decise di stabilirsi in quella Napoli che, per i suoi colori e per la sua cultura accogliente e variegata, gli ricordava un po’ la sua Argentina. D’altronde, chiamarsi “Moreno” in Argentina è un po’ come chiamarsi “Esposito” a Napoli…

Se però, un secolo fa il viaggio era di sola andata e raramente di ritorno, oggi Diego continua la sua spola incessante tra Napoli e Mar Del Plata, come un’ape laboriosa intenta a scambiare incessantemente il polline dei colori della canzone italiana e napoletana con quelli della musica argentina e sudamericana.

L’atteggiamento artistico di Diego Moreno di fronte alla musica che, di volta in volta, compone o arrangia, interpreta o è oggetto delle sue ricerche e delle sue attenzioni, è di solito allegro e solare, a volte scanzonato, ma mai superficiale. C’è sempre un significato, un messaggio, una morale, uno sguardo all’indietro, un lavoro nel profondo delle radici, un omaggio a un grande padre o predecessore, della musica piuttosto che dell’impegno sociale.

Ha iniziato, infatti, collaborando con Fred Bongusto, di cui ancor oggi arrangia e ripropone le canzoni, ha reso poi omaggio alla musica di Domenico Modugno, alla canzone napoletana classica, ha esplorato le radici del tango di Carlos Gardel in un libro e in vari dischi, e ha composto numerosissimi brani originali di vario genere.

Per i suoi colori di superficie e la sua esuberanza ritmica, Todos, il brano-titolo dell’album di oggi, appare subito come predestinato a diventare il tormentone estivo di turno (ce n’è anche una bonus track in versione mix in fondo all’album). Il target è molto rivolto alla sua Argentina, l’album è prodotto in buona parte nella sua Mar Del Plata, e il messaggio di sottofondo potrebbe sfuggire, confuso tra il testo in spagnolo e il ritmo trascinante, il cielo e il sole, il mare e i colori. La riflessione invece, profonda e attualissima, denuncia la rincorsa quotidiana di ciascuno di noi all’accaparramento di tutto il possibile, molto più di quel che effettivamente serva, senza dare nulla in cambio, che impoverisce irrimediabilmente il mondo.

Donde, è l’omaggio di Diego ai propri antenati, che partirono dall’Italia verso l’Argentina proprio in uno di quei “bastimenti per terre assai lontane”, nei cui canti risuonavano le note di “Bella Ciao”, citate come un cameo nell’introduzione del brano. E nelle valigie, questi uomini e donne, portavano quel prezioso bagaglio di cultura, di ideali e di generosità, oggi smarrito, che in Argentina si accomunava nel pensiero e nelle azioni di Ernesto “Che” Guevara.
E, proseguendo sullo stesso tema, troviamo Che Ernesto, un brano in omaggio proprio alla figura storica di quel borghese di famiglia benestante che aveva vissuto agiatamente, aveva studiato, viaggiato ed era diventato medico, tutti presupposti per proseguire una vita di benessere superiore alla media se non addirittura di ricchezza. Ernesto però preferì dedicarsi ai poveri, a curare i contadini indigenti e gli indios, a combattere contro le disparità sociali e le ingiustizie fino a pagare il suo impegno con la vita.
Ancora sul filone dell’emigrazione, troviamo la riproposizione di Que Serà, grande successo, in un Sanremo di tanti anni fa, dei Ricchi e Poveri e del grandissimo Jose Feliciano, e del brano Regresarè, ritornerò, sul tema della nostalgia, brano di Moreno che è stato anche colonna sonora del fortunato spot pubblicitario di una notissima casa di moda.
Segue Latinoamerica, inno ai luoghi di origine di Moreno che, con una citazione al brano Hasta Siempre, di Carlos Puebla, racconta le problematiche che proprio quel “Che” aveva affrontato e che non sono a tutt’oggi del tutto superate.

A completamento dell’album troviamo il ritorno di Muneca, dello stesso Moreno, e altri brani tra cui i ballabili Frenesì e La Vida Es Un Carnaval, e poi Como la Cigarra, un brano particolarmente poetico di M. Helena Walsh.

Notevoli la cura e l’impegno profusi nella preparazione dell’album, a partire dal numero e dal livello dei musicisti chiamati a prendere parte al progetto, fino al completamento con un video promozionale molto piacevole e solare che ammicca all’estate ormai alle porte.

Il video di TODOS

 

Musicisti:

Diego Moreno – Voce solista – Chitarre – Charango – Supervisione
Ivan Russo – Piano – Tastiere – Fisarmonica – Programmazione – Registrazione
Giorgio Savarese – Piano – Tastiere – Programmazione – Registrazione
Martin Cabello – Tastiere – Fisarmonica – Programmazioni
Claudio Corradini – Piano
Diego Leanza – Chitarra
Roger KontaGino Pisani – Batteria
Davide Ferrante – Batteria – Percussioni
Robertinho BastosGabriele Borrelli‘O Xango’ Domenico Salio – Percussioni
Domenico Guastafierro – Flauto traverso
Pino Ciccarelli – Sax
Sandro TumolilloJuan Manuel Ribas – Violino
Pino Piciucco – Contrabbasso
Corrado Calignano – Basso elettrico
Francesco Maraniello – Pino Perrotta – Imma Minopoli – Erika Esposito – Gianluca Sarracino – Vincenzo Musto – Cori

 

Brani:

01) Todos
02) Para Mi Para Vos
03) Donde
04) Como la Cigarra
05) Regresarè
06) Frenesì
07) La Vida es un Carnaval
08) Què Serà
09) Muneca
10) Che, Ernesto
11) Latinoamerica

Bonus Track:

12) Todos (summer mix version)

 
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